Roma, Juve e Napoli: cambia il timoniere?

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Panchine traballanti, futuri incerti e suggestioni che si inseguono. Di certo viene difficile da pensare che le dirigenze di Roma, Juventus e Napoli siano state ferme finora, con Fonseca, Pirlo e Gattuso più fuori che dentro. Inevitabile che ci siano stati precontatti e precontratti. Tutto tace, nessuno si sbottona. Unica verità emersa finora (anche se non confermata dai diretti interessati) è quella di un accordo tra la Fiorentina e lo stesso Gattuso.

Due mesi fa sembrava certo il divorzio tra i partenopei e l’allenatore di Corigliano Calabro. Ma ciò che gli azzurri hanno fatto vedere nelle ultime settimane va al di là di ogni ottimistica previsione: le vittorie a Roma e Milano (contro rossoneri e giallorossi), sei vittorie nelle ultime 8 con il pareggio contro l’Inter e la sconfitta allo Stadium contro la Juve. La netta sensazione che, tra calendario e stato di forma, le possibilità di qualificazione Champions siano alte. Gioco espresso, numero di gol messi a segno e quell’obiettivo di entrare nella Top 4 così realistico inducono a pensare ci possa essere una clamorosa conferma alla guida tecnica.

Ma a spegnere eventuali entusiasmi ci si mettono più le questioni di carattere personale che quelle legate all’aspetto tecnico: Gattuso e De Laurentiis hanno rotto tra dicembre e gennaio e appare difficile che possa esserci un ricongiungimento di intenti, due caratteri forti che difficilmente potranno fare un passo indietro. Ed ecco che, dopo Juric, si fanno avanti i nomi di Spalletti e di Sarri, per quello che potrebbe essere un clamoroso ritorno in azzurro. Tutto sta nel capire se ci sia la volontà tra le parti e quali possano essere le risposte della tifoseria partenopea, divisa sull’amore/odio per colui ha sfiorato lo scudetto sulla panchina azzurra.

Intanto proprio Sarri è il nome più gettonato per sostituire Fonseca alla guida della Roma. Giallorossi che hanno mostrato troppe lacune in questa stagione, troppi cali improvvisi e poca sostanza caratteriale nei big-match. Il tecnico portoghese ha dimostrato di poter regalare bel calcio e risultati incoraggianti ma, allo stesso tempo e in momenti attigui, improvvisi cali e passaggi a vuoto. Il bel cammino in Europa resta solo un flebile filo a cui resta attaccato il futuro di questa gestione. Probabilmente solo l’accesso alla finale di EL potrebbe far tendere la dirigenza a confermare Fonseca. Un po’ come successo con Di Francesco qualche stagione fa. Sta di fatto che gli incontri con Sarri non sono mancati, come non mancarono due stagioni fa prima dell’accordo con i bianconeri. Alcuni elementi in rosa suggerirebbero un matrimonio perfetto, la qualità di palleggio e le doti tecniche di molti in rosa, tra giovani e meno giovani, potrebbero esaltare le dinamiche tattiche sarriane.

Tutto molto più complicato in casa Juventus. Non traspare una volontà di divorzio con Andrea Pirlo ma una mancata qualificazione in Champions sarebbe comunque da ritenersi inaccettabile per una riconferma. Un’ipotesi che resta ancora lontana ma che potrebbe attuarsi. In quel caso, tra debiti e sfoltimento rosa, la società bianconera sarebbe costretta a un netto processo di ricostruzione. Via senatori con stipendi fuori mercato e tutto puntato sui giovani più alcune riconferme. Da lì la necessità di prendere un allenatore capace di far crescere un nuovo gruppo di talenti con ampio margine di crescita. De Zerbi potrebbe essere un nome papabile ma il suo schierarsi apertamente contro la Superlega lo ha reso meno “simpatico” alle zebre.

Molto difficile che si possa puntare su Lamberto Zauli, che ha fatto benino alla guida della squadra Under 23. Un altro nome percorribile potrebbe essere quello di Gasperini, ma qui si comincia ad andare oltre. Troppe dinamiche dovrebbero essere vagliate e bisognerà capire quanta voglia abbia il Gasp di rimettersi in gioco, per una big in fase di rifondazione lasciando la sua splendida macchina bergamasca ben oleata con i suoi dettami. Certo che il fascino di un ritorno in bianconero, dopo tanti anni, chiuderebbe un cerchio romantico e strameritato per uno dei migliori allenatori in circolazione.

Vito Coppola
Vito Coppola
Telecronista e opinionista radio/TV, già a SportItalia e addetto stampa di diverse società. Non si vive di solo calcio: ciò che fa cultura è la fame di sapere, a saziarla il dinamismo del corpo e del verbo.

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