Nuove voci dalla Bielorussia: “I processi contro gli atleti attivisti sono illeciti. Gli Europei di ciclismo vanno spostati”

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A otto mesi dalle elezioni, le tensioni interne in Bielorussia non si placano e, anzi, da parte degli attivisti continuano ad arrivare richieste d’aiuto al resto del mondo davanti alle politiche repressive di Lukashenko. In prigione si trovano al momento 337 detenuti politici e per molti di loro si fatica ad avere notizie sulle condizioni di salute, sui capi d’accusa e su quello che accadrà loro nei prossimi mesi. Negli scorsi giorni, la Fondazione Bielorussa per la Solidarietà Sportiva (BSSF), che continua a lottare per i diritti degli atleti e offre supporto a vari livelli ai propri colleghi colpiti dal Governo bielorusso, ha organizzato una conferenza stampa per fare il punto sulle ultime vicende: l’avvio di un procedimento penale verso l’ex nuotatrice tre volte medaglia olimpica e presidente della Fondazione Aliaksandra Herasimenia e il direttore generale Alexander Opeikin; il rifiuto del presidente dell’Unione Europea di Ciclismo Enrico Della Casa di spostare il campionato europeo di ciclismo su pista del 2021 dalla Bielorussia; un’analisi dei risultati della campagna #ZOZHTeam per appellarsi a uno stile di vita sano e abbandonare cattive abitudini come fumo e alcol. Si ringrazia l’Associazione Bielorussi in Italia “Supolka” per la traduzione.

Herasimenia non ha dubbi sui procedimenti a carico della Fondazione, avviati dal Comitato Investigativo della Bielorussia: “Il procedimento penale sulla base dell’articolo “Incitamento alle azioni volte a danneggiare la sicurezza nazionale della Repubblica di Bielorussia, commesse con l’uso di mass media o rete informatica globale Internet” è illegale, perché al potere ci sono le autorità illegittime che hanno perso le elezioni; dall’inaugurazione nell’autunno 2020, Lukashenko e tutti i rappresentanti delle autorità detengono illegalmente il potere, quindi tutti i procedimenti penali avviati in questo periodo sono anche essi illegali.”

“La causa penale è una risposta ai traguardi raggiunti dalla Fondazione e dal relativo Fondo. Le autorità ci rimproverano per il ruolo avuto nella cancellazione dei tornei che dovevano svolgersi in Bielorussia (Campionato del Mondo di Hockey su Ghiaccio, Campionato del Mondo di Pentathlon, la finale di Champions League di Futsal e il Campionato Europeo di Calcio Under 19), visto che sulla base delle nostre dichiarazioni e prove il Comitato Olimpico Internazionale ha applicato le sanzioni contro il Comitato Olimpico Bielorusso e Lukashenko, mentre la Federazione internazionale dei hockey su ghiaccio ha avviato un’indagine contro il presidente della Federazione nazionale Dzimitry Baskou. Ma si dimenticano che il Fondo è stato creato per aiutare gli atleti vittime delle repressioni del regime dittatoriale. Finora sono stati stanziati più di 130mila euro per fornire assistenza finanziaria ad atleti, dirigenti e funzionari sportivi repressi; è stata fornita assistenza mirata a 115 richiedenti, è stata organizzato una campagna internazionale di solidarietà “Marathon of Freedom” a sostegno dei bielorussi, che ha riunito oltre 1,5 mila persone da 45 paesi del mondo. E non ci fermeremo qui: continuiamo a lavorare, per esempio, per far spostare i campionati europei di ciclismo.”

“Non abbiamo intenzione di sfidare l’accusa. Invece, ho deciso di mettere all’asta la mia medaglia d’oro della Coppa del Mondo 2012, vinta nei 50m stile libero. Con i soldi guadagnati, vorrei sostenere tutti i bielorussi, per dare loro una fiducia del 100% nella vittoria, perché questa fede costituirà il 90% del successo. Un nastro nero è attaccato alla medaglia (l’unica della collezione), a ricordare tutte le vittime di repressioni e i prigionieri politici.”

Fa discutere, invece, la scelta del presidente dell’Unione Europea di Ciclismo Enrico Della Casa di non spostare il Campionato Europeo di Ciclismo su Pista del 2021 che dovrà svolgersi in Bielorussia. Al riguardo ha parlato Vadim Krivosheev, responsabile nella gestione anti-crisi del popolo per la politica giovanile e lo sport (NAU): “Il NAU esprime indignazione per questa decisione. Non è la prima volta che si chiede di rinviare un grande torneo. Ricordiamo che il 27 gennaio 2021, 29 ministri dello sport nell’Unione Europea, nell’appello rivolto a Maria Gabriel (Commissario per l’l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’educazione e la gioventù della Commissione Europea) hanno sostenuto la limitazione dei grandi eventi sportivi in Paesi in cui i diritti umani sono gravemente violati. Questo documento fa riferimento anche alla Bielorussia, dove violazioni gravi dei diritti umani sono stati ripetutamente identificati, registrati e inconfutabilmente provati dal relatore dell’OSCE.”

“Dopo varie lettere, abbiamo ricevuto risposta il 26 marzo da Della Casa: si è deciso di mantenere tutto così com’è, dal momento che è in essere un contratto per tenere l’evento dal 23 al 27 giugno a Minsk e non si può trovare un altro organizzatore. Il presidente ha citato anche la lettera della commissione degli atleti del Comitato Olimpico bielorusso al COI, in cui veniva espresso il desiderio di esibirsi sotto la bandiera del Paese alle Olimpiadi di Tokyo, e il nuovo statuto del Comitato Olimpico, secondo il quale viene promessa una migliore protezione dei diritti degli atleti, compresa la protezione dalla discriminazione e qualsiasi pressione.”

“La Fondazione Bielorussa per la Solidarietà Sportiva esprime sconcerto per la lettera in questione. Le modifiche allo Statuto dal Comitato Olimpico bielorusso sono pura formalità, tanto che il Comitato Olimpico Internazionale ha esteso le sanzioni e non ha riconosciuto l’elezione di Lukashenko come presidente del Comitato. L’Unione Europea di Ciclismo dice di essere un’organizzazione che ha a cuore gli interessi degli atleti, ma è strano che non vengano ritenuti fondamentali la sicurezza e i diritti dei concorrenti. Non viene fatto un solo accenno al fatto che l’Unione non intende diventare un’entità che contribuirebbe a legittimare un regime che viola palesemente i diritti fondamentali dei cittadini. È una risposta che scredita l’UEC agli occhi della comunità sportiva, dimostrando indifferenza verso la violenza in Bielorussia, anche alla luce delle sanzioni del COI”.

“Il Governo Popolare Anticrisi e la Fondazione sono stati costretti a rivolgersi a Tissot, in quanto sponsor dei campionati di ciclismo su pista: la stessa azienda aveva rifiutato di sponsorizzare la Coppa del Mondo di Hockey se si fosse tenuta in Bielorussia, ora chiediamo di mostrare coerenza e rifiutare la sponsorizzazione al campionato europei di ciclismo su pista, senza fornire le proprie attrezzature per il torneo. È stata inviata una lettera all’Unione Europea di Radiodiffusione, che effettuerà le trasmissioni delle gare: visto che si era già rifiutata di permettere al gruppo Galasy Zmesta di partecipare all’Eurovision alla luce della natura non politica del concorso, ora chiediamo di impedire anche la trasmissione delle gare, che saranno chiaramente utilizzate dalle autorità bielorusse per fini politici. Infine, si continuerà a insistere sul rinvio del campionato europeo di ciclismo e sono già state inviate lettere a più di 300 deputati, chiedendo loro di sostenere la procedura di rinvio.”

Alexander Opeikin ha poi fatto il punto sui risultati preliminari della campagna #ZOZHTeam, che rivolge un appello ai bielorussi di universi alla squadra per uno stile di vita sano, facendo sport e abbandonando el cattive abitudini come fumo e alcol. Secondo le statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 48,4% degli uomini e il 12,6% delle donne fumano in Bielorussia, mentre la situazione con l’alcol è ancora più triste: il 64,9% degli uomini e il 41,8% delle donne bevono alcol occasionalmente. Ogni anno, il paese spende più di 125 milioni di dollari per curare le malattie non trasmissibili legate al fumo di tabacco, all’abuso di alcol e alle diete malsane. Allo stesso tempo, circa 15,5 mila persone muoiono ogni anno in Bielorussia per malattie legate al fumo. L’alcol uccide altre 20 mila persone.

La campagna è sostenuta da atleti come il 12 volte campione del mondo di boxe thailandese, campione del mondo tra i professionisti sotto il WBC, campione europeo Vitali Gurkov; medaglia d’argento dei giochi olimpici di atletica, due volte medaglia d’argento dei campionati del mondo, campione europeo Andrei Kravchenko; Natalia Leshchik, medaglia d’argento nella ginnastica ritmica, medaglia multipla dei Campionati Europei e delle tappe di Coppa del Mondo; sette volte vincitore dei Campionati Europei, 60 volte detentore di record nel nuoto, partecipante a tre Giochi Olimpici Pavel Sankovich; Sergei Skiba, tre volte campione del mondo, più volte vincitore della Coppa del Mondo e dei Campionati Europei di kickboxing e Thai boxe; Dmitry Shershan, due volte vincitore dei Campionati Europei di Judo; medaglia d’argento dei Campionati Europei Indoor 2015 nella distanza dei 3000 metri pluricampionessa della Bielorussia Svetlana Kudelich; paralimpico 8 volte campione nazionale di calcio, 10 volte campione nel tennis da tavolo, 12 volte campione nel nuoto, partecipante di molti tornei internazionali Alexander Ignatovich e molti altri atleti.

La campagna includerà sessioni di allenamento video e in streaming con atleti che hanno vinto molti premi internazionali in grandi eventi sportivi: Olimpiadi, campionati mondiali ed europei; consigli e consultazioni da parte di medici; tornei di cortile e perfino gli esercizi fisici.

Francesco Moria
Francesco Moria
Nato a Monza nel '95, ha tre grandi passioni: Mark Knopfler, la letteratura e il calcio inglese. Sogna di diventare giornalista d'inchiesta, andando a studiare il complesso rapporto tra calcio e politica.

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