L’Olympique Lyonnais nella storia del calcio femminile

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L’Olympique Lyonnais, la storica e pluridecorata squadra francese, da domenica sera è entrata di diritto nell’Olimpo del calcio femminileLes Fenottes sono infatti le prime ad aver conquistato la quinta Women’s Champions League consecutiva (la settima in totale) battendo in finale le tedesche del Wolfsburg con un secco 1-3. Domenica sera allo stadio di Anoeta a San Sebastian, nei Paesi Baschi, è andata difatti in scena la finale della UEFA Women’s Champions League edizione 2019-2020, anch’essa in forma ridotta e con la gara secca a sostituire le partite di andata e ritorno a causa della pandemia che ha fermato anche il calcio femminile.

Sotto la direzione di gara della svizzera Esther Staubli, si sono sfidate due squadre ricolme di stelle di livello internazionale: da un lato c’era il Wolfsburg di Stephan Lerch schierato con il 4-4-2 con Abt in porta, difesa a quattro con Blässe e Janssen sugli esterni e Gößling e Doorsoun-Khajeh centrali, folta mediana con Anita Popp a guidare la squadra protetta da Engen mentre sulle fasce Rolfö e Huth tentavano di innescare Ewa Pajor e Péernille Harder. Dall’altro lato rispondeva l’Olympique Lyonnais di Jean Luc Vasseur con il suo 4-2-3-1 con Bouhaddi tra i pali, Karchaoui e Lucy Bronze terzine, Renard e Buchanan difensori centrali, Kumagai e Gunnarsdóttir davanti alla difesa e il trio Marozsán-Majri-Cascarino dietro all’unica punta Eugénie Le Somme.

La partita comincia con le giocatrici in ginocchio per esprimere vicinanza alle proteste in America: pronti via e le francesi sfiorano il vantaggio con un colpo di testa di Renard di poco fuori, a cui rispondono le tedesche con una conclusione di Harder deviata da un difensore. Poco dopo è Cascarino a scaldare le mani di Abt con un tiro potente ma defilato che viene deviato in angolo: la pressione offensiva delle francesi si concretizza al 25′ con Le Sommer che concretizza al meglio un’azione manovrata ribadendo in rete dopo una sua prima conclusione deviata a terra da Abt. Le tedesche sembrano incapaci di reagire e al 44′ arriva il raddoppio transalpino con Kumagai che raccoglie una palla sporca dopo un batti e ribatti in area e piazza un destro d’esterno che non lascia scampo al portiere, diventando la prima giocatrice asiatica a segnare in una finale di Women’s Champions League.

L’inizio del secondo tempo vede il Wolfsburg più propositivo e in cerca del gol. con le tedesche che vengono graziate da Le Sommer che non capitalizza al meglio un assist al bacio di Cascarino (che sarà l’MVP della gara). Le tedesche riescono comunque ad accorciare con Popp che di testa è abile a deviare in rete un tiro-cross di Pajor dopo un’azione sulla sinistra di Rolfö. Il gol dà la scossa alla gara e il Wolfsburg va vicino alla rete del pareggio con Renard che sfiora l’autorete per deviare in angolo un cross di Wolter: paura all’81’ per uno scontro in area, per fortuna senza conseguenze, tra Bouhaddi e Rolfö, con le giocatrici che rimangono a terra per vari minuti. Nei minuti finali l’Olympique Lyonnais mette la parola fine alla gara con la rete di Gunnarsdóttir che devia in rete fortuitamente una conclusione di Le Sommer e segna a quella che è stata la sua squadra fino a un mese fa.

L’Olympique Lyonnais diventa così la prima squadra a vincere cinque edizioni della Women’s Champions League di fila (e sette complessivamente) e la prima squadra a giocare ben 100 partite nelle competizioni europee, di cui 80 vinte, e festeggia l’anniversario dei cinquant’anni dalla sua fondazione con il tabellino di sette gare vinte su sette nella fase finale della Champions League, eguagliando il record dell’Umeå nella stagione 2003-2004. Le francesi ormai sono a tutti gli effetti la squadra da battere e le cannibali del calcio femminile europeo.

WOLFSBURG-OLYMPIQUE LIONNAIS 1-3 (0-2)

Wolfsburg (4-4-2): Abt 5; Blässe 5.5 (78′ Bremer sv), Gößling 5.5, Doorsoun-Khajeh 5.5 (39′ Hendrich 5.5), Janssen 5; Rolfö 5.5, Popp 6, Engen 5, Huth 5 (62′ Wolter 6); Pajor 5.5 (61′ Oberdorf 5.5), Harder 4.5. A disp.: Dickenmann, Gräwe, Jakabfi, Rauch, Kassen, Kiedrzynek, Wedemeyer. All. Lerch 5
Olympique Lyonnais (4-2-3-1): Bouhaddi 6; Karchaoui 6.5, Renard 6, Buchanan 6.5, Bronze 6.5; Kumagai 7.5, Gunnarsdóttir 7.5; Marozsán 6.5 (87′ Taylor sv), Majri 7 (90+4′ Malard sv), Cascarino 8 (87′ van de Sanden sv); Le Sommer 7 (90+4′ Greenwood sv). A disp.: Talaslahti, Lola Gallardo, Cayman, Carpenter, Henry, Bacha. All. Vasseur 7.5
Arbitro: Esther Staubli (SUI)
Reti: 25′ Le Sommer (OL), 44′ Kumagai (OL), 57′ Popp (W), 88′ Gunnarsdóttir (OL)
Note-Ammonite: 14′ Huth (W), 40′ Marozsán (OL)

 

 

Women’s Champions League 2019-2020, fasi finali:

Finale
Wolfsburg-Olympique Lyonnais 1-3 25′ Le Sommer (OL), 44′ Kumagai (OL), 57′ Popp (W), 88′ Gunnarsdóttir (OL)

Semifinali
Wolfsburg-Barcelona 1-0 58′
PSG-Olympique Lyonnais 0-1 67′ Renard

Quarti di finale
Atlético Madrid-Barcelona 0-1 80′ Hamraoui
Glasgow City-Wolfsburg 1-9 15′, 45+2′, 56′ e 71′ Harder (W), 19′ e 45′ Engen (W), 63′ Wade (G), 66′ Rauch (W), 79′ aut. Ross (W), 90′ aut. Clark (W)
Olympique Lyonnais-Bayern München 2-1 41′ Parris (OL), 59′ Majri (OL), 64′ Simon (BM)
Arsenal-PSG 1-2 15′ Katoto (PSG), 39′ Mead (A), 77′ Bruun (PSG)

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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