Lugano, Jacobacci: “Un buon punto, con qualche rammarico”

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Dal nostro inviato a Sion (CH)

Incontriamo Maurizio Jacobacci, tecnico del Lugano, al termine della gara contro il Sion. L’allenatore die bianconeri è soddisfatto per il punto guadagnato in trasferta contro una diretta concorrente, ma non nasconde un po’ di disappunto per una vittoria che, tutto sommato, ci poteva stare: “Quando ti ritrovi in vantaggio, e con un rigore a favore, è logico che pensi di poter fare risultato pieno. Purtroppo, Marić ha fallito, nonostante sia un ottimo rigorista: a volte succede. Sul loro gol siamo stati forse un po’ troppo timidi: bravi loro a difendere palla, bravo  Grgić a tirare e a fare quel movimento, ma noi non avremmo dovuto permetterglielo.”

“La squadra ha fatto bene, tutto sommato: non ho fatto tutti i cambi perché non valeva la pena di toccare equilibri che stavano funzionando. Gerndt non stava bene, mi ha chiesto la sostituzione già alla mezz’ora del primo tempo, ho tenuto fino all’intervallo ma poi ho dovuto toglierlo. Gli altri cambi li ho fatti per dare un po’ di fiato ad alcuni elementi: con Čovilo mi sono assicurato un giocatore dal fisico imponente, che mi ha dato qualche garanzia in più davanti alla difesa e sulle palle ferme.”

“Il pareggio è un buon risultato. Certo, loro hanno tenuto palla, ma noi abbiamo avuto qualche buona occasione, come con Holender che ha cercato il colpo di tacco. Avesse lasciato a Janga, che si trovava dietro di lui, il nostro centravanti avrebbe avuto davanti la porta spalancata. Su Janga, tra l’altro, a mio parere, c’era un calcio di rigore: purtroppo però, da noi in Svizzera, sull’utilizzo del VAR c’è ancora molta timidezza.”

Abbiamo quindi chiesto al tecnico un giudizio sulla prova di Macek il quale, pur avendo giocato pochi minuti, ha fatto vedere alcune cose davvero pregevoli: “Sono contento che abbia finalmente potuto giocare, facendo vedere cose interessanti. Lo vedo in allenamento, so che ha i piedi buoni. Mi auguro che rimanga e che, il prossimo anno, possa giocare con maggiore continuità.”

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

La puzza sotto il caso

  Se lo dice il Tg sarà vero: qui a Napoli noi puzziamo. Ci puzziamo di fame, abbiamo puzza sotto il naso, puzziamo di bruciato....
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