Buon Compleanno Italia ’90 – Stojković firma il colpo Jugoslavia con la Spagna, Platt manda avanti l’Inghilterra

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La Jugoslavia continua il proprio magico Mondiale, a suon di gol e prestazioni da urlo. A Verona, stavolta, la vittima è la Spagna, in una gara che si decide tutta nel finale, fino ai supplementari, e l’eroe è il giocatore che proprio nella città veneta avrà un futuro, anche se solo per una stagione in prestito, con la maglia dell’Hellas: Dragan Stojković.

Sotto il caldo afoso del “Bentegodi”, scendono in campo due squadre reduce dalle ottime prestazioni nella fase a gironi. Da una parte la Spagna, trascinata dal suo scatenato Míchel (autore di 4 reti in 3 gare), riuscita ad arrivare abbastanza agevolmente al primo posto nel Gruppo E, davanti a Belgio, Uruguay e l’eliminata Corea del Sud. Dall’altra, una Jugoslavia che, dopo il pesante ko contro la Germania Ovest, ha saputo raccogliere i suoi quattro punti con la vittoria di misura contro la Colombia e il netto 4-1 rifilato alla comparsa degli Emirati Arabi Uniti.

Nonostante le previsioni della vigilia estremamente favorevoli per la Spagna, le due squadre mostrano un gioco vivace, finendo quasi per annullarsi: gli iberici, pur creando i pericoli maggiori, devono infatti fare i conti con una squadra che continua a mostrare il suo calcio fatto di continue reti di passaggi, giocate veloci e di fantasia. Le occasioni non mancano: nel primo tempo, Vázquez impegna con un tiro dalla distanza Ivković che risponde come può, ma sulla ribattuta Butragueno non riesce incredibilmente a depositare il pallone a porta sguarnita, anche se da posizione defilata; gli jugoslavi rispondono con Pančev, che prova a girare di sinistro dai limiti dell’area al 9′, ma il tiro è facile preda di Zubizarreta.

Un’altra, grande occasione per la Spagna arriva al 32′: da punizione, Salinas riesce a spizzare di testa, il portiere avversario risponde in qualche modo prendendo il pallone in pieno volto. Nel finale di primo tempo, ci riprova la squadra di Osim: Sojković se ne va sulla destra e appoggia al centro per l’accorrente Vujović, che tenta di sorprendere tutti con il tacco ma trova l’opposizione decisiva di corpo di un difensore avversario.

Nella ripresa, la carica della Spagna comincia a farsi sempre più insistente, con la Jugoslavia che rischia a più riprese di subire lo svantaggio: prima fa una gran giocata Butragueno, che salta con una sterzata il difensore e calcia mandando a lato di un soffio; poi da calcio d’angolo, il pallone arriva a giro sul secondo palo dove svetta Vázquez, con Ivković che riesce a trovare il possesso del pallone in maniera piuttosto fortunosa. Ma è al 62′ che arriva l’occasione migliore: Fernandez pennella un gran pallone al centro dell’area per Butragueno, libero di colpire di testa, ma il pallone sbatte clamorosamente sul palo con portiere immobile.

Ma la dura legge del gol colpisce al 78′, quando la gara si sblocca grazie alla prima prodezza di giornata di Stojković, il “Maradona dell’Est”: Vujović riesce a crossare dalla sinistra, Katanec fa la sponda sul secondo palo proprio per il fantasista, che prima manda al bar il difensore Jimenez, e poi infila Zubizarreta da pochi passi. Per i ragazzi di Osim, però, non c’è quasi tempo per festeggiare, perché la Spagna pareggia subito dopo: dopo una buona rete di passaggi, Vazquez viene servito in area e mette sul secondo palo un pallone che Salinas deve soltanto appoggiare in rete.

La gara si prolunga così ai supplementari, ma dopo 2′ arriva una nuova svolta decisiva: la Jugoslavia conquista una punizione dai 22 metri e, anche stavolta, è Stojković a inventarsi il colpo di genio, con una pennellata che scavalca la barriera e finisce direttamente in rete. Ed è il gol stavolta decisivo: la Jugoslavia riesce a conquistare i quarti di finale eliminando la ben più quotata Spagna e continua il proprio percorso in quel Mondiale destinato a rimanere l’ultimo a essere disputato dalla Federazione prima della drammatica guerra civile.

SPAGNA-JUGOSLAVIA  1-2 DTS (1-1)

TABELLINO:

Spagna (4-4-2): Zubizarreta; Chendo, Sanchis, Andrinua (49′ Jiménez), Gorriz; Michel, Roberto Fernandez, Martin Vázquez, Villarroya; Butragueno (79′ Paz), Salinas. All. Suárez.
Jugoslavia (4-4-2): Ivković; Hadžibegić, Jozić, Spasić, Brnović; Sabanadzović, Stojković, Sušić, Katanec (79′ Vulić); Vujović, Pančev (55′ Savičević). All. Osim
Arbitro: Schmidhuber (GER)
Marcatori: 78′ Stojović (J), 83′ Salinas (S), 92′ Stojković
Note – Ammoniti: Roberto Fernandez, Chendo (I); Katanec, Vujović, Vulić (J

Gli ottavi di finale si chiudono nella notte del 26 giugno a Bologna, dove l’Inghilterra riesce a ottenere la qualificazione ai danni del Belgio soltanto al termine di una gara lunghissima, decisa addirittura al 119′ da Platt. Una vittoria che fa respirare i ragazzi di Robson, ancora una volta in difficoltà in fase realizzativa, ma riusciti comunque a strappare un biglietto per la sfida del “San Paolo” contro il Napoli.

Gli inglesi arrivano da un girone tirato fino all’ultimo: due pareggi nelle prime gare contro Irlanda e Olanda, poi la vittoria di misura contro l’Egitto grazie a Wright che ha permesso di conquistare il primato del girone. Il Belgio, invece, ha risolto la questione qualificazione alle prime due gare, superando senza troppi problemi le non irreprensibili Corea del Sud e Uruguay, salvo poi cedere nell’ultima gara contro la Spagna per 2-1.

La gara è complessivamente equilibrata, anche se i pericoli creati dal Belgio sono maggiori: prima ci prova Versavel, che costringe Shilton a intervenire prima che un difensore anticipi in extremis l’imminente Degryse; più tardi la grande occasione capita sui piedi di Ceulemans, che riesce a entrare in area e fa partire un tiro che si stampa contro il palo. Gli inglesi provano a rispondere con uno schema da punizione, con Gascoigne che riesce a far arrivare il pallone sul secondo palo Wright, ma il suo colpo di testa termina alto; poco dopo, viene annullato il gol di Barnes su assist di Gascoigne per posizione irregolare.

Nella ripresa, l’Inghilterra ha subito una buona occasione con Lineker che, davanti a Preud’homme, non riesce a controllare a dovere e permette il recupero dell’estremo difensore; poi è Scifo a sfiorare ancora il gol con un gran tiro dalla distanza, ma ancora una volta il palo dice di no ai belgi. Nel finale, gli uomini di Robson sfiorano il colpo grosso, con Lineker che gira a botta sicura sull’appoggio di Gascoigne, ma il pallone finisce a lato di un soffio, con Preud’homme immobile.

Nei supplementari, è l’Inghilterra a provarci maggiormente, ma la gara viene decisa soltanto al 199′ grazie a Platt, il più giovane membro della squadra e destinato a veder cambiare la propria carriera da quel giorno. Subentrato dalla panchina come al solito, è lui a trovare la rete decisiva: da punizione, Gascoigne pensa prima al tiro, poi Robson gli fa cambiare idea e il 10 inglese pennella un pallone straordinario in area per Platt, che al volo s’inventa un gol da cineteca per battere Preud’homme. È la rete che chiude i conti e regala così all’Inghilterra la qualificazione ai quarti di finale di Coppa del Mondo.

INGHILTERRA-BELGIO  1-0 DTS (0-0)

TABELLINO:

Inghilterra (5-3-2): Shilton; Parker, Wright, Butcher (73′ Steven), Walker, Pearce; MacMahon (71′ Platt), Barnes (74′ Bull), Waddle; Gascoigne, Lineker. All. Robson.
Belgio (5-3-1-1): Preud’homme; Gerets, Grun, Demol, Van der Elst, De Wolf; Ceulemans, Clijsters, Versavel (107 Vervoort); Scifo; Degryse (66′ Claesen) All. Thys
Arbitro: Mikkelsen (DEN)
Marcatori: 119′ Platt
Note – Ammoniti: Gascoigne (I)

Francesco Moria
Francesco Moria
Nato a Monza nel '95, ha tre grandi passioni: Mark Knopfler, la letteratura e il calcio inglese. Sogna di diventare giornalista d'inchiesta, andando a studiare il complesso rapporto tra calcio e politica.

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