L’ennesimo fallimento: Balotelli abbandona la “sua” Brescia
Alla fine i più delusi sono i tifosi. Sì, perché tutti i bresciani ci avevano sperato nella definitiva consacrazione di Mario Balotelli nella sua città natale dopo il ritorno in Serie A. Quasi folle era l’entusiasmo alla sua presentazione quest’estate, scemato poi durante le settimane a forza di prestazioni in campo non del tutto convincenti.
Eppure SuperMario è il capocannoniere della squadra con 5 gol, ma non si è dimostrato adatto a questa piazza. Una piccola realtà nel contesto della Serie A che è chiamata a soffrire e lottare su ogni pallone per conquistare la salvezza; ecco, Mario non è un leader per lo spogliatoio e non ha l’indole giusta per trascinare i compagni. Infatti il Brescia è ultimo in classifica e salvo miracoli è quasi spacciato.
Per l’amor del cielo, non è tutta colpa di Balotelli. La squadra è decisamente non competitiva per la massima serie e Cellino ha fatto i suoi errori. A cominciare dal mercato, quando puntando quasi esclusivamente su Mario ha clamorosamente fallito. La squadra non è stata costruita in modo adeguato e anche la sessione di gennaio non ha portato i giusti innesti nei reparti più carenti. Aggiungiamo poi i tre allenatori cambiati in una stagione e il patatrac è completo: prima Corini, poi Grosso, il ritorno del Genio e infine Walter Lopez.
Torniamo a Brescia, la leonessa d’Italia che non si meritava certo questo trattamento. Già martoriata dall’emergenza Covid, si è vista un suo idolo di fatto abbandonarla nel momento del bisogno. Gli allenamenti saltati, le motivazioni postate su Instagram, la mancanza di voglia: all’ombra del Cidneo il calcio è passato in secondo piano negli ultimi mesi, ma Balotelli è riuscito anche stavolta a far parlare di se’, ovviamente per comportamenti negativi.
Ora, la classica domanda: dove andrà Balotelli? Sarà come sempre compito di Raiola trovargli una nuova sistemazione, ma dopo l’ennesimo fallimento rivederlo in Italia è francamente molto difficile. Anche in Europa sarà dura trovare una squadra pronta a dargli l’alto ingaggio richiesto ed ecco che così si riaccende la pista che porta in Brasile, dove anche la scorsa estate il Flamengo era stato molto vicino all’attaccante numero 45.
Sarà un lungo viaggio quindi con l’Italia che perde nuovamente (e definitivamente) la speranza che il talento di Balotelli sbocci completamente. Fa maledettamente male scrivere queste parole che sanno tanto di un primo addio al calcio che conta, a soli 30 anni. Peccato Mario, perché a ripensarci avresti potuto fare quello che volevi con il fisico e i piedi che ti ritrovi. Forse è sbagliato questo mondo, forse siamo sbagliati noi a continuare a crederci: è facile farti passare per il capro espiatorio della situazione, ma mai come come questa non è più un semplice arrivederci.