Eredivisie, 18/a giornata – L’Ajax torna subito primo da solo. PSV, buona la prima del dopo van Bommel

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Nemmeno il tempo di festeggiare l’aggancio in vetta, che l’AZ registra un brusco risveglio; nella settimana che chiude l’anno solare in Olanda i Cheesefarmers crollano in casa dello Sparta, mentre l’Ajax ha vita facile contro un derelitto ADO Den Haag. Torna a sorridere il PSV Eindhoven, mentre in coda l’RKC accorcia ancora.

L’Ajax di ten Hag cancella la settimana di black-out costata l’eliminazione in Champions League e l’aggancio in vetta per mano dell’AZ Alkmaar, demolendo senza difficoltà un ADO Den Haag in caduta libera. Alla Johan Cruijff Arena i Lancieri si presentano falcidiati dalle assenze, su tutte quella di Daley Blind uscito dal campo nel corso dell’incontro perso in casa contro il Valencia per il quale il responso delle visite parla di problemi cardiaci: miocardite nello specifico, un’infiammazione dei miocardi che ha reso necessaria l’installazione di un defibrillatore sottocutaneo per il giocatore, costretto a uno stop dalle tempistiche indeterminate ma stimate tra i 3 e i 6 mesi. Tanta la vicinanza testimoniata al figlio di Danny dal pubblico di casa, così come dai compagni di squadra che sotteranno il malcapitato ADO Den Haag: in campo esordiscono dal primo minuto tre figli del vivaio ajacide, Ekkelenkamp, Gravenbergh e Lassina Traoré, tutti in rete alla prima da titolari in una partita senza storia. Il 6-1 di Amsterdam è aperto dai soliti Ziyech e van de Beek, e al riposo si va sul 4-0 in virtù dei timbri dei deb Ekkelenkamp (inserimento “vandebekkiano” in area di rigore) e Gravenberch (bello spunto chiuso con mancino a fil di palo); nella ripresa Tadić e Traoré decidono il set in favore dei Lancieri, che a dieci secondi dal triplice fischio incassano il gol della bandiera gialloverde refertato  da Goosens su penalty.

A far divenire smagliante il sorriso sul volto dei Lancieri nell’ultima gara del 2019 però non è il ritorno al successo, nè tanto meno il felice esordio dei tanti giovani mandati in campo da ten Hag; le notizie migliori, infatti, arrivano da Rotterdam dove l’AZ Alkmaar crolla sotto i colpi dei ragazzi di Henk Fraser e dello Sparta. La partita, in realtà, è decisa da quanto accade al quinto minuto: Ragnar Ache, lanciato da solo verso la porta di Bizot, è steso in uscita dall’estremo difensore dei Cheesefarmers, in una posizione apparentemente defilata ma che il direttore di gara Kevin Blom reputa sufficientemente critica per decretare l’espulsione del numero uno della compagine ospite. Slot corre ai ripari inserendo il giovane de Boer per de Wit, ma l’AZ accusa il colpo e al 18’ è costretto a subire il gol dello Sparta: è Auassar a infrangere l’equilibrio, con una conclusione dal limite non imprendibile ma comunque fatale per de Boer, mentre una dozzina di minuti più tardi una dormita della retroguardia ospite permette a Smeets di infilare il gol del raddoppio trasformando la trasferta a Rotterdam in un vero e proprio Everest da scalare per i ragazzi di Slot. La “remuntada”, in realtà, non comincia nemmeno perchè lo Sparta martella anche ad inizio ripresa e dopo un legno trova anche il tris di Dervişoğlu che a ridosso dell’ora di gioco mette definitivamente al tappeto l’AZ; termina in gloria per i biancorossi di Fraser, mentre penalizzato dall’avvio choc l’AZ Alkmaar chiude l’anno in maniera inopinata. Una battuta d’arresto fragorosa quella di Rotterdam per l’AZ, che nulla però toglie allo straordinario cammino dei Cheesefarmers nell’Eredivisie in corso e, tanto meno, ridimensiona i ragazzi di Slot nella lotta al titolo di Eredivisie.

Al Philips Stadion si chiude invece con un successo in rimonta la prima di Faber in Eredivisie sulla panchina dei Boerens, dopo il faticato successo per 2-1 alla prima in assoluta centrato ai supplementari in KNVB Beker sul GVVV (Terza divisione). Uno svarione di Schwaab regala allo Zwolle il vantaggio griffato da Saymak, ma la festa degli ospiti dura per i sei minuti che trascorrono fino al pari refertato da Hendrix; Ihattaren con uno splendido sinistro a giro capovolge il risultato già nel primo tempo, con Bruma e Bergwijn che calano il definitivo poker che sul finire di anno restituiscono un accenno di sorriso alla tifoseria Boerens.

Il successo sullo Zwolle permette al PSV Eindhoven di scavalcare il Willem II che non va oltre lo 0-0 casalingo contro il Fortuna Sittard interrompendo una striscia di tre vittorie consecutive; il pari a reti inviolate non mina il posizionamento in zona playoff dei Tricolores, che sul vagone che oggi varrebbe la post-season si accompagnano assieme al Feyenoord rinato sotto la gestione Advocaat e capace di espugnare 2-1 il Galgenwaard di Utrecht grazie alle reti di Kökçü e Toornstra inframezzate dal momentaneo 1-1 di Hoogma. L’altalenante Utrecht di van de Brom chiude la zona playoff, che torna ad accogliere anche il Vitesse imbattuto dalle dimissioni di Slutsky e capace di imporsi 3-0 sul VVV Venlo.

Heracles ed Heerenveen impattano 1-1 rimanendo entrambe nei paraggi del treno che vale la post-season che conta, mentre torna a sorridere il Groningen che dopo due pareggi e due sconfitte piega 2-0 tra le mura amiche l’Emmen. Il turno di Campionato è chiuso dal primo incontro disputatosi cronologicamente, l’anticipo del venerdì che vede l’RKC Waalwijk travolgere 3-0 il Twente con relativo stupore di tifosi e addetti ai lavori: in crisi oramai nera i Tukkers vedono avvicinarsi le zone calde della graduatoria dopo un promettente avvio di Eredivisie, come testimoniano le sole 4 lunghezze che separano i rossi dal VVV Venlo  che a 15 punti oggi parteciperebbe alla Nacompetitie. La classifica è chiusa da RKC e ADO Den Haag separate rispettivamente 4 e 2 punti dal Venlo, mentre pur se per poco sarebbero oggi salve Fortuna Sittard, Emmen e Zwolle.

SUGLI SCUDI – Dick Advocaat
Nell’ultimo resoconto del 2019, a finire sugli scudi è Dick Advocaat. Se il Feyenoord rialza la testa in Eredivisie (non riuscendo però  ad evitare l’eliminazione in Europa League) è anche e soprattutto per merito di un vecchio lupo di mare come Advocaat, capace di ereditare una squadra allo sbando da Jaap Stam e inanellare una striscia di risultati positivi composta da 5 vittorie e 2 pareggi che oggi pongono saldamente in zona playoff i Rotterdammers; con la possibilità, senza impegni infrasettimanali, di riscattare una stagione che rischiava di colorarsi di un grigio incredibile, anonimo e deprimente per una delle compagini che del calcio nei Paesi Bassi ha scritto la storia calcistica.

DIETRO LA LAVAGNA – ADO Den Haag
Che la stagione in corso sarebbe stata complicata era chiaro a tifosi e addetti ai lavori per quanto riguarda l’ADO Den Haag, considerati anche gli addii di due calciatori cardine come Nasser El Khayati e Sheraldo Becker. Che i gialloverdi, dopo 18 giornate di Eredivisie, occupassero il penultimo posto in classifica l’avrebbero però ipotizzato in pochissimi. Il rimpasto interno ed esterno al campo, che negli ultimi mesi oltre ad Alfonse Groenendijk ha coinvolto buona parte dei quadri dirigenziali sembra aver destabilizzato ancor più (se possibile) l’ambiente gialloverde, come testimonia l’umiliante 6-1 subito ad Amsterdam in una delle sfide più sentite in casa ADO Den Haag; la speranza è che Martin Jol e Alan Pardew, freschi di nomina rispettivamente come consulente e tecnico della Prima Squadra, possano risollevare le sorti della compagine dell’Aia alla ripresa del Campionato dopo la sosta.

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

MondoPallone Racconta… C’era una volta lo stopper

Inutile negarlo. Uno dei ruoli in cui l'Italia poteva vantare i migliori interpreti in circolazione, quello del difensore centrale, purtroppo non presenta più "crack"...
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