A un Malmö concreto basta un tempo per avere ragione del Lugano: in Svezia finisce 2-1

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Lo aveva detto Rösler, tecnico del Malmö, alla vigilia dell’incontro: massimo rispetto per gli svizzeri, ma chi segna per primo avrà sicuramente un grande vantaggio. E così, infatti, è stato.

La compagine svedese ha lasciato in panchina diversi elementi, in vista dell’importantissima partita di lunedì sera contro l’AIK (che verrà trasmessa su Sportitalia). Fuori, infatti, Rosenberg, Safari e Bengtsson, oltre a Christiansen (infortunato, non sappiamo ancora se sarà in campo lunedì sera,) gli Himmelsblått hanno avuto un inizio un po’ complicato, ma hanno avuto dalla loro la fortuna di trovarsi di fronte un Lugano ingenuo, che ha loro regalato il primo gol, al 12′, grazie a un rigore concesso per una leggerezza di Obexer. Il bel raddoppio di Molins, al 33′, ha chiuso di fatto l’incontro, con i ticinesi apparsi tra l’altro decisamente in difficoltà.

Nel secondo tempo, il Lugano è rientrato in campo con più grinta, mentre i padroni di casa hanno tirato i remi in barca, pensando al campionato. I sottocenerini hanno trovato il gol al 50′ con Gerndt (fischatissimo dai tifosi svedesi per via dei suoi trascorsi nei rivali dell’Helsingborg) dopo uno scambio con Junior. La rete ha risvegliato una partita che sembrava compromessa per gli elvetici: tuttavia, gli svedesi sono riusciti a tenere il risultato, importantissimo per le loro ambizioni di promozione al turno successivo.

Rösler ha quindi visto premiato il suo coraggio. Avanzare Berget, per esempio, è stata un’ottima intuizione. Il norvegese (tra i migliori domenica a Stoccolma, nonostante la sconfitta), in un’inedita coppia con Molins, si è ben disimpegnato, dando ai suoi un riferimento e creando densità in area di rigore: chissà che questa soluzione non possa essere riproposta anche lunedì sera. Quando poi, al 33′, dall’asse Rieks-Molins è arrivato il raddoppio, si è capito che il tecnico tedesco aveva vinto la propria scommessa.

Chi invece, ancora una volta, si ritrova a dover piangere è la squadra bianconera che, nella ripresa, dopo il gol di Gerndt, è andata viciniussima al pari con un clamoroso palo centrato da Yao (con deviazione decisiva di Dahlin) e una conclusione di Junior. A fine partita, il presidente Renzetti ha dovuto prendere atto, ai microfoni di Serena Bergomi dalla RSI, che la squadra gioca solo a tratti.

Celestini, nella ripresa, ha provato a pareggiare: ha disposto a tre la retroguardia, con Custodio a fare il centrale, memore di quanto da lui fatto a Losanna. Ha gettato poi nella mischia tutto quello che aveva in panchina che potesse dargli qualcosa in fase offensiva: tuttavia, ancora una volta, a una prestazione tutto sommato buona non è seguito un risultato positivo.

Dal canto suo, il tecnico bianconero i non ha potuto che ripetere le parole che già tante volte gli abbiamo sentito dire: (FC Lugano): “Non puoi permetterti, a questi livelli, di incassare due gol così. Mi consola la grande prestazione del secondo tempo. Il discorso è sempre uguale: contenuti interessanti, ma senza quei dettagli che fanno la differenza tra vincere una partita o perderla.”

In definitiva vedremo, lunedì, quale Malmö scenderà in campo lunedì contro l’AIK, in una sfida che vale una stagione, e che commenteremo in diretta televisiva su Sportitalia. Fermo restando che il Djurgården, in testa alla graduiatoria, ha in mano il proprio destino, dal momento che, se ottenesse 4 punti in due partite, sarebbe di fatto irraggiungibile.

Per quanto riguarda il Lugano, i ticinesi saranno attesi da una partita difficile, domenica pomeriggio a Cornaredo, contro il San Gallo, che vi racconteremo invece dallo stadio. I sottocenerini riceveranno una squadra lanciatissima e ambiziosa, che scende in Svizzera italiana per fare bottino pieno. Tuttavia, la caratteristica di pressare molto alti potrebbe essere favorevole alla caratteristiche della compagine guidata da Celestini. Ci aspettano, quindi, un fine settimana e un lunedì sera interessantissimi.

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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