Una grande vittoria (per tutti)

-

Ieri pomeriggio, all’Allianz Stadium, la Juventus Women di Rita Guarino e la Fiorentina Women di Antonio Cincotta si sono giocate lo scudetto davanti a 39.027 spettatori, record di pubblico per una gara di calcio femminile italiano. È stata una partita vera, e non poteva essere altrimenti, visto che si sfidavano il miglior attacco del campionato, quello della Fiorentina con 62 gol fatti, e la miglior difesa, quella della Juventus, con sole 6 reti subite, con una posta in palio altissima.

La partita è stata per larghi tratti bloccata, anche grazie allo schieramento viola, proposto da Cincotta con una insolita difesa a tre composta da Agard, Philtjens e Tortelli ad opporsi ad Aluko, Girelli e Bonansea: le viola sono state più toniche in avvio di gara ma è la Juve ad avere la prima occasione con Girelli che centra la traversa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Vigilucci da un lato e Guagni dall’altro sono molto basse e impediscono dalle bianconere di costruire e allora ci prova dalla distanza Bonansea al 34′ a scuotere la gara: a quel punto Guarino costringe Girelli a giocare più basso, quasi da regista, per fare superiorità numerica e poi innescare le punte.

Nella ripresa il canovaccio non cambia e le viola si rendono pericolose con Bonetti che non impatta l’ottimo suggerimento dalla sinistra della belga Philtjens: Girelli continua la sua lotta personale con i legni della porta viola, centrandone un secondo al 52′, e la gara si accende intorno al 65′ per due episodi differenti. Il primo è il grave infortunio del difensore della Juventus e della Nazionale Cecilia Salvai, che mette male il ginocchio dopo un contrasto e viene accompagnata in lacrime in braccio dalle compagne a bordo campo sotto l’applauso dello stadio. L’esito è drammatico: lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Per lei addio ai campi ma soprattutto addio ai prossimi Mondiali, con il CT Milena Bertolini che starà maledendo la sfortuna e dovrà pensare alla sostituta.

Il secondo episodio è tutto in un centrimento: bolide dalla distanza di Guagni, la palla centra la traversa e rimbalza sulla linea di porta, l’arbitro Davide Di Marco decide che la palla non ha varcato interamente la soglia e si rimane sul risultato di parità. Quando ormai la gara sembra incanalata verso un pareggio che avrebbe lasciato aperti ancora tutti i giochi per lo scudetto, arriva l’episodio che sblocca la gara: cross dalla sinistra, Agard e Durante non si capiscono, il difensore non colpisce di testa e il portiere non centra la palla, lasciando la centrocampista danese Pedersen libera di appoggiare in rete comodamente di testa per la rete che ha deciso la gara e forse lo scudetto.

Al di là della gara sul campo, la grande vittoria non è solo per le bianconere, ma anche per tutto il calcio femminile: come conferma Sky, infatti, la partita, trasmessa in diretta da Sky Sport Serie A e Sky Sport Uno, è stata seguita da 342.628 spettatori medi, con il 2,68% di share e 1.033.546 spettatori unici: numeri da record, considerato che si tratta del miglior risultato di sempre per una partita di calcio femminile su Sky, che confermano il crescente interesse nei confronti delle calciatrici. Il tutto in una gara che ha mostrato tutte le qualità positive del calcio femminile italiano: tecniche, caratteriali, tattiche e di fair play (come non menzionare Laura Giuliani che a fine gara va a consolare il portiere avversario Francesca Durante per il suo errore ahilei decisivo?).

A stretto giro di posta sono arrivati i complimenti dal presidente del Coni Giovanni Malagò: “Ho visto la sfida tra Juventus e Fiorentina, complimenti. Il movimento femminile sta crescendo, la Federcalcio ha il diritto e il dovere di valorizzare al massimo questo prodotto che ha dimostrato di essere una disciplina leader in quasi tutte le nazioni sportivamente più evolute. È chiaro che poi tutto è sdoganato, come spesso succede, dai risultati di vertice. L’Italia si è qualificata per i Mondiali e c’è stata una crescita mediatica esponenziale. Professionismo strada giusta? Secondo me non si deve rimanere vincolati al concetto di professionismo sì o professionismo no, è chiaro che le atlete debbano essere tutelate, soprattutto quando ci sono aspetti previdenziali che riguardano maternità, infortunistica e tutta una serie di loro diritti, però non penso che chi gioca a calcio in Serie A femminile sia meno o più professionista di Dorothea Wierer o Lisa Vittozzi, di Federica Pellegrini o di Eleonora Lo Bianco”.
Quali sono state le reazioni degli allenatori? Rita Guarino, coach della Juventus, affida a un tweet il pensiero sulla gara e su Cecilia Salvai: “Come in un film, come in un bel sogno, ma il pensiero va a Cecilia. Grazie al pubblico che ha avuto il coraggio di guardare avanti, esattamente come farà lei”. Antonio Cincotta, invece, ha difeso la squadra e se stesso dalle critiche: “Usciamo a testa alta, anzi altissima, abbiamo giocato allo Stadium con una pressione tecnica e psicologica addosso altissima. La Fiorentina ha giocato benissimo ed è stata applaudita da tutto lo stadio. Sono orgoglioso di tutte le ragazze e di tutto lo staff, lo scudetto ha preso la via di Torino ma noi andiamo avanti con positività, abbiamo ancora la Coppa Italia. Francesca Durante? Ha giocato con meriti straordinari le ultime 7 partite, ha meritato quindi questo palcoscenico, la ragazza ha numeri importanti: ci vuole onestà, i giovani vanno aiutati dando loro coraggio e possibilità anche nelle grandi partite. Prima di evidenziare l’errore di comunicazione tra lei ed il centrale nel goal, bisogna evidenziare le 3 uscite alte in sicurezza, i buoni fraseggi in costruzione e le giocate lunghe sicure e precise”.
Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

L’incoscienza di Zeman

Un po' di pazienza, amici della Roma. Fa niente se la vostra squadra prima vince a Milano e poi ne becca tre dal Bologna,...
error: Content is protected !!