Le donne non devono giocare a calcio

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Risuonano ancora sui social le parole dette domenica a “Quelli che il calcio” da Fulvio Collovati sulle donne e la tattica: “Le donne non sono in grado di capire di calcio e di tattica come gli uomini. Quelle che lo fanno mi fanno venire il voltastomaco”. A peggiorare ulteriormente la situazione si era messa la moglie, Caterina Collovati, ex presentatrice sportiva: “Mio marito ha parlato di tattica… La tattica spiegata da una donna non mi convince… Quando presentavo le trasmissioni di calcio non ho mai avuto la pretesa di spiegare il 4-4-2. La visione del mondo unisex non mi appartiene. Parlare di calcio certo, ma la tattica è altra cosa. Parlare, tutti possiamo farlo, dire cose giuste è diverso. Saluti dalla moglie di un uomo che rispetta le donne più di molti altri… questa sì che è una certezza!”

A nulla sono servite le scuse a posteriori su Twitter: “Mi scuso se le frasi pronunciate in chiusura di trasmissione a Quelli che il Calcio pure in un clima goliardico, abbiano urtato la sensibilità delle donne. Me ne dispiaccio ma non era mia intenzione offendere nessuno, chi mi conosce sa quanto io rispetti l’universo femminile”. L’ex campione del mondo è stato punito dall’amministratore delegato della RAI Fabio Saolini con la sospensione per due settimane, fino al 9 marzo, da ogni attività in Rai, tv e radio.

Anche alcune donne di calcio ci hanno tenuto a dire la propria opinione, come Carolina Morace, allenatrice del Milan (“Anche a me si gira lo stomaco a sentire alcuni opinionisti…”) o Regina Baresi, capitana dell’Inter e figlia di Beppe Baresi (“Il mio voltastomaco dura da ieri. Se volete vi spiego il fuorigioco, la Var, il 4-3-3, la difesa a zona e quanto un uomo può essere ancora limitato nel 2019. Ah ragazze, andate a giocarvi i Mondiali ma non parlate di tattica…”). Ha rincarato la dose Patrizia Testa, presidente della Pro Patria, che ha collaborato con Collovati nel 2015: “Dell’esperienza che ho avuto io posso dire di non aver imparato nulla da Collovati. Anzi, se qualcosa ho imparato è che per tenere testa agli squali del calcio ci si deve circondare di persone con passione e che hanno a cuore il destino di questi colori. L’attuale DS Sandro Turotti incarna questi valori alla perfezione, grazie al lui non mi sono persa d’animo e penso che se mi fossi fermata all’esperienza con Collovati il mio percorso nel mondo del calcio si sarebbe esaurito lì. Da lui non accetto lezioni di vita, figuriamoci di tattica”.

Quando ho sentito l’uscita di Collovati mi sono venute automaticamente in mente le parole di George Becali, proprietario della Steaua Bucarest, che parlando dell’ipotesi di un ingresso delle donne nel mondo del calcio si è detto addirittura pronto a lasciare il suo incarico: “Se la Uefa obbligherà tutti i club ad avere una squadra femminile, io lascerò il mondo del calcio. Le donne possono praticare altri sport come il basket o la pallamano, ma non sono fatte per giocare a pallone: non hanno il fisico adatto, è una cosa contro natura. Come tutte le persone di questo mondo ho commesso dei peccati nella mia vita ma non farò mai il volere di Satana contro le forme che Dio ha dato alle donne per attirare l’uomo”. L’unica cosa che mi viene da dire è che certi commenti retrogradi da Bar Sport non andrebbero nemmeno pensati, figurarsi detti in pubblico.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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