Quanti sentimenti scatena una sola foto…

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Una fotografia. Un momento. Uno scatto. Un’istantanea che fissa un attimo della storia e che, a seconda del periodo nel quale la si riguarda scatena nell’osservatore un turbinio di sentimenti, di emozioni e di passioni.

E la foto di questo articolo appartiene di diritto a questa categoria. Soprattutto in questi giorni nei quali gli appassionati di calcio stanno piangendo la prematura scomparsa di Phil Masinga, strappato via alla vita a soli 49 anni da una brutta malattia. Sudafricano, Masinga è salito agli onori della cronaca italiana dal 1997 al 2001.

Fu Aniello Aliberti, Presidente della Salernitana di allora, a portarlo in granata nel gennaio 1997 prelevandolo dagli svizzeri del San Gallo. Masinga, già celebre in patria, fu però accolto con scetticismo a Salerno, in una piazza scottata dalla cessione al Genoa del beniamino (e capitano) Giovanni Pisano. Il sudafricano doveva proprio sostituire il siciliano nel ruolo di centravanti e, dopo un primo periodo di rodaggio, cominciò a ingranare. Il primo gol a Cesena (sebbene non utile a portare punti alla Salernitana sconfitta per 2-1), la doppietta al Brescia capolista nella vittoria per 4-1 contro le Rondinelle e soprattutto quel colpo di testa da pochi passi all’88’ contro il Castel di Sangro che cristallizzò la salvezza dei granata.

Da oggetto misterioso a beniamino della Curva Sud, con tanto di coro dedicato sulla musica di un cartone animato giapponese dal nome simile, Mazinga, il passo per il sudafricano è stato breve. Così come breve è stato il salto verso la Serie A. Non prima di regalare al suo Sudafrica, con la rete realizzata il 16 agosto 1997 alla Repubblica Democratica del Congo, la prima storica qualificazione ai Mondiali di calcio Francia 1998. Da Salerno a Bari. Un salto del quale Masinga non ha avvertito il peso nemmeno per un istante. Quattro stagioni in massima serie con i galletti, 24 reti in 75 presenze, con l’Inter (quella di Ronaldo, per intenderci) sua vittima preferita con 4 gol realizzati, di cui tre hanno sigillato due successi dei pugliesi a San Siro nel 1997/1998 per 1-0 e nel 1998/1999 per 3-2.

Un Bari del quale facevano parte anche il portiere Franco Mancini e il centrocampista svedese Klas Ingesson. Altri due protagonisti del mondo del calcio andati via troppo presto. In questi giorni, sta circolando sul web una foto che ritrae i tre esultanti dopo una delle 24 reti di Masinga in maglia biancorossa. Una foto che – come scritto – scatena un turbinio di emozioni in ognuno di noi.

Per una volta, corriamo il rischio di passare per retorici, ma ce ne freghiamo – il lettore ci perdoni del termine – altamente. Sì, ci piace davvero pensare che ora questa foto, questo scatto, questa istantanea, la possano ripetere Lassù. Per sempre.

Giuseppe Pucciarelli
Giuseppe Pucciarelli
Nato a Salerno il 3 maggio 1986, laureato in Fisica, ex arbitro di calcio FIGC. “Sportofilo” a 360° con predilezione per calcio e ciclismo, è un acceso e convinto fantacalcista.

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