Juventus, la forza dell’equilibrio

-

Qualcuno dirà che la perfezione non esiste, che è prerogativa unicamente divina. E infatti, se si vuole guardare il pelo nell’uovo, la Juventus non ha vinto tutte le partite che ha giocato in campionato. C’è una “macchia”, quel 1-1 casalingo contro il Genoa che gli ha negato lo sfizio dell’en plein. Ma gli uomini di Allegri la rasentano, la perfezione. Non solo giocano a memoria, ma non hanno cali di tensione. Hanno raggiunto una consapevolezza tale che nemmeno nella loro giornata un po’ più storta perdono completamente la trebisonda. E ciò rende la corsa delle altre ancora più affannosa: basti pensare che il Napoli, buon secondo, sta facendo un campionato più che dignitoso ma non riesce a ridurre le distanze dalla capolista.

Molti diranno che l’arrivo di Cristiano Ronaldo ha ingigantito questa forbice tra Juventus e gli altri club. Sicuramente è vero, perché è stata la classica ciliegina sulla torta, ciò che mancava a una squadra già fortissima di suo e già abituata a vincere. Il fuoriclasse portoghese, entrando fin da subito nei meccanismi rodati dell’undici bianconero, ha permesso quel salto di qualità che Allegri andava cercando per vincere anche in Europa. È stato in realtà un dare e avere, in cui ne ha beneficiato tutta la rosa juventina ma anche lo stesso CR7, che ha abbattuto velocemente i tempi del suo inserimento.

Ma la Juventus non è solo Cristiano. Allegri ha in mano una squadra incredibilmente solida, soprattutto in difesa e a centrocampo. Una squadra esperta, ma allo stesso tempo talentuosa. Una squadra arcigna ma con indubbie qualità tecniche. È forse proprio questo il segreto dei bianconeri. Non sono un Real o un Barcellona, neppure un Manchester City o un Paris Saint-Germain. Ma hanno una varietà di qualità fisiche e tecniche che forse nessuno, in questo momento, ha in Europa. Un esempio è Mario Mandžukić, uno dei più amati proprio per la sua versatilità, che è tornato a essere cinico e incisivo anche in zona-gol.

In Italia, come dicevamo, la Juve spadroneggia. I numeri sono impressionanti, soprattutto se rapportati agli altri campionati. Non c’è una squadra in Europa che abbia fatto meglio di Chiellini e compagni. In Ligue 1 il Paris Saint-Germain, ancora imbattuto, è incorso in due pareggi. Per non parlare della Premier League – dove il Liverpool è a un solo punto “virtuale” dalla Juventus ma con una partita in più – e della Liga – dove il Barcellona ha riconquistato la vetta dopo un inizio sofferto. E nemmeno se scomodassimo campionati inferiori (in Olanda e Austria PSV e Salisburgo sono straprime con 48 punti) troveremmo una squadra che ha fatto meglio della Juventus.

Inoltre c’è un dato numerico, nemmeno troppo visibile a una prima occhiata, che testimonia quanto la Juve sia continua, sia in casa che fuori. I bianconeri hanno lo stesso identico bilancio per ciò che riguarda reti fatte e subite. Sia allo Stadium che altrove la Juventus ha segnato 17 reti e subite solamente 4. Una parità perfetta, una coincidenza, certo, ma fino a un certo punto: è il risultato di un equilibrio che Allegri ha migliorato di anno in anno, fino ad arrivare alla quasi perfezione di questo campionato.

Simone Galli
Simone Galli
Empolese e orgoglioso di esserlo, ha cominciato ad amare il calcio incantato dal mito di Van Basten. Amante dei viaggi, giocatore ed ex insegnante di tennis, attualmente collabora con pianetaempoli.it.

MondoPallone Racconta… Fuorigioco: Éric Cantona

La stella indiscussa della neonata Premier League inglese negli anni '90. Éric Cantona, "Dieu". Un'autentica icona con il colletto della maglia alzato ed il...
error: Content is protected !!