Zapata risolleva l’Atalanta, funzionano le cure di Iachini e Di Carlo

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Dopo l’abbuffata di gol ed emozioni dell’ora di pranzo, con Sassuolo e Fiorentina scatenate dopo un primo tempo che mai avrebbe suggerito un 3-3 finale, la 15/a giornata di Serie A è caratterizzata da una pioggia di reti e dal numero tre anche nel pomeriggio: tre come le gare in palinsesto, e come le reti con cui Duvan Zapata si prende prepotentemente la copertina pomeridiana del massimo Campionato di calcio nostrano.

Il centravanti colombiano si aggiudica il pallone della gara autografato dai protagonisti di giornata, a valle di un incontro nel quale l’Atalanta trova conferma nella vena ispirata del proprio centravanti e al contempo inverte la rotta dopo le due sconfitte consecutive maturate tra Empoli e Napoli in casa. Alla Dacia Arena è subito botta e riposta tra Zapata, che fa 0-1 sugli sviluppi di corner, e Lasagna che finalizza al meglio un contropiede condotto da D’Alessandro; da qui una gara nella quale l’Atalanta tiene il pallino del gioco, ma all’Udinese basta difendere con ordine per preservare il pari. Nella ripresa Gasperini getta nella mischia Barrow, e il giovane gambiano spacca la partita con la propria freschezza ed imprevedibilità: al 58′ da uno spunto del giovane attaccante gambiano si genera la carambola che permette a Zapata di insaccare il nuovo vantaggio. A blindare il successo orobico, è anche un pizzico di fortuna: sale la pressione friulana con Fofana che al 79′ centra il legno, mentre sul rovesciamento di fronte Hateboer conduce la ripartenza che si tramuta nell’1-3 (da possibile 2-2) con Zapata che griffa la tripletta. Vince l’Atalanta, di nuovo saldamente a bordo del treno diretto verso l’Europa, con l’Udinese forse anche troppo penalizzata dal risultato finale.

Pomeriggio beffardo anche per il Bologna, che a Empoli cade nel finale; sempre più pericolante la panchina del già in discussione Inzaghi, che negli ultimi due mesi di Campionato ha racimolato quattro punti in otto gare. Al Castellani è bellissima l’azione del vantaggio azzurro sull’asse che coinvolge Krunić, Caputo e La Gumina, ma il Bologna supera presto la confusione post-svantaggio e trova con Poli il meritato pari già nella prima frazione. Nella ripresa le due compagini sembrano gradualmente abituarsi all’idea del pareggio, ma a scompigliare i piani di segno ics in schedina è Antonino La Gumina, che a una decina di minuti dal fischio finale si trova al posto giusto nel momento giusto, insaccando la rete che decide in favore dell’Empoli. Continuano a volare gli azzurri di Iachini, con l’Empoli capace di raccogliere 10 punti nelle ultime quattro uscite; per Inzaghi, al contrario, sembra prospettarsi un pomeriggio di passione.

A chiudere il programma pomeridiano, termina in parità Parma-ChievoVerona. L’iniezione di determinazione e grinta di Domenico Di Carlo continua a produrre effetti sui clivensi, che dopo aver sfidato Napoli e Lazio uscendo imbattuti dal terreno di gioco scendono al Tardini di Parma con altra personalità rispetto all’inizio di stagione, e giocano alla pari con i locali anche perché forse la classifica impone ai gialloblù di non fare troppi calcoli. Gli ospiti si fanno preferire ai Ducali già nella prima frazione, ma trovano il vantaggio solamente a inizio ripresa con Stepinski bravo a correggere in porta un diagonale di Pellissier; il pari del Parma è però immediato, e si concretizza grazie alla saetta di Bruno Alves che disegna una traiettoria micidiale su calcio di punizione che si candida a vincere il titolo di gol della giornata. Riacciuffato il pari, il Parma ha modo di giovarsi anche della superiorità numerica per l’espulsione di De Paoli, ma il palo nega ad Inglese nel finale la gioia della rete e ai locali quella della vittoria. Giusto l’1-1 conclusivo, con il Parma che continua a faticare a sfruttare a pieno il fattore campo rischiando di vedere precluse le eventuali velleità di Europa anche a causa dei troppi punti persi tra le mura amiche; per il Chievo un’altra prestazione sotto la gestione Di Carlo, ma per alimentare il sogno di una salvezza che avrebbe dell’incredibile sarà necessario quanto prima cominciare a portare a casa l’intera posta in palio.

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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