Mbappé sfida la storia del calcio

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Il duopolio è terminato. Nella giornata di ieri è trapelata la notizia, tramite L’Équipe, che il podio del Pallone d’Oro sarà occupato da Raphaël Varane, Luka Modrić e Kylian Mbappé. Dopo dieci anni di alternanza di successi tra Ronaldo e Messi, i due dominatori della scena mondiale dell’ultima decade non verranno considerati tra i tre calciatori più forti del mondo. Dal 2008 in poi Messi e Ronaldo sono sempre arrivati nelle prime due posizioni, con l’unica eccezione del 2010, quando Cristiano scivolò fuori dal podio per far spazio ai campioni mondiali Iniesta e Xavi.

Proprio i Mondiali sembrano il fattore decisivo per l’assegnazione dell’ambito trofeo quest’anno: Luka Modrić, la mente del Real vincente di questi anni, colui che ha saputo portare un’outsider come la Croazia fino alla finale; Varane, il giocatore in grado di vincere i due più prestigiosi tornei a livello di club e nazionale nello stesso anno; infine Mbappé, preferito a Griezmann (che pure ha vinto Europa League e Supercoppa Europea), il ragazzino che ha contribuito con 4 reti a portare la sua nazione sul tetto del mondo, segnando anche in finale (ci sembra quasi superfluo citare i titoli nazionali ottenuti con il PSG, che spostano davvero di poco l’ago della bilancia).

Partiamo da un presupposto: ci sembra assurdo non dare il Pallone d’Oro a Cristiano Ronaldo nell’anno in cui ha vinto la Champions League, ha segnato un gol da cineteca in rovesciata contro la Juventus e ha entusiasmato con una tripletta rifilata alla Spagna ai Mondiali. Detto questo, tra i tre candidati al successo finale ce n’è uno che ha un’aura diversa. Stiamo parlando di Mbappé che, con i suoi 19 anni, 11 mesi e 13 giorni (età proiettata al giorno della consegna del premio, il 3 dicembre) potrebbe diventare il più giovane giocatore di sempre a vincere il Pallone d’Oro.

Nel 1968 George Best vinse il suo unico Pallone d’Oro a 22 anni e 7 mesi, rimanendo per quasi trent’anni l’uomo dei record in quanto a precocità. Sua maestà Leo Messi ottenne il suo primo riconoscimento a 22 anni e 6 mesi, nel 2009. Prima di lui aveva fatto meglio Michael Owen, nel 2001, aggiudicandosi il premio a 22 anni e 17 giorni. Il calciatore più giovane di tutti i tempi a essere stato incoronato come migliore al mondo, però, rimane Luís Nazário de Lima, al secolo Ronaldo, che nel 1997 aveva 21 anni e 3 mesi.

Per molti potrebbe risultare una bestemmia e forse lo è, ma ai mondiali Mbappé con alcune giocate, alcuni movimenti e alcune falcate, ha portato alla mente il Fenomeno. Questo non vuole essere un paragone, piuttosto un augurio: Mbappé ha messo in mostra guizzi folgoranti, sembrando a tratti immarcabile. E lo ha fatto a soli 19 anni sul palcoscenico più prestigioso del pianeta. Il talento dell’Île-de-France potrebbe essere il primo ragazzo nato negli anni ’90 a vincere il Pallone d’Oro, il che sarebbe uno smacco per alcuni talenti emersi negli ultimi tempi ma mai del tutto consacrati: stiamo parlando di Neymar su tutti, ma anche di Hazard e Griezmann, ottimi giocatori che non hanno saputo, finora, avvicinare i livelli di rendimento della coppia Messi-Ronaldo nonostante le aspettative su di loro fossero altissime.

Modrić è senza dubbio un giocatore magnifico e fino a qualche minuto prima dell’inizio della finale di Mosca era il favorito per la vittoria finale. La sconfitta contro la Francia e un’inizio di stagione sconcertante del suo Real, però, hanno mischiato le carte in tavola. D’altro canto, se Iniesta non è riuscito a vincerlo nel 2010 nonostante il gol decisivo in finale ai Mondiali in Sudafrica (a suggello di una stagione sontuosa), non vediamo il motivo per cui Modrić dovrebbe prevalere quest’anno. Varane sarebbe una sorpresa misto shock (stile Sammer nel 1996) sinceramente inspiegabile: è forte, e ci mancherebbe, però non è stato assoluto protagonista né con la Francia ai Mondiali (i transalpini hanno incassato 6 reti – per fare un paragone, l’Italia di Cannavaro nel 2006 solo 2, un autogol e un rigore) né con la camiseta blanca, dove la personalità di Sergio Ramos regna suprema su una difesa comunque mai impeccabile. Semplicemente, ha avuto la bravura/fortuna di trovarsi in mezzo a tutti questi trionfi.

Mbappé ha margini di miglioramento infiniti, deve dimostrare ancora un’altissima percentuale del suo valore assoluto. Però ha la scintilla, ha quel qualcosa in più che lo può trasformare da campione in fuoriclasse, quella magia che potrebbe portarlo a scrivere il suo nome più volte sull’albo d’oro del premio di France Football. Sarà una meteora come Owen? Il destino lo castigherà e lo limiterà come Ronaldo con le sue ginocchia? Si perderà in infinite serie di bicchieri e feste come Best? Raggiungerà quota 5 Palloni d’Oro come Messi e Cristiano? Non possiamo saperlo, ma ora come ora ci sembra il campione più futuribile di tutti. Se è giunto il momento di detronizzare i giganti, è giusto che sia lui a farlo.

Stefano Tomat
Stefano Tomat
Nasce nel 1987 a Udine, gioca a calcio da quando ha 6 anni. Laureato in Relazioni Pubbliche e Comunicazione Integrata per le Imprese e le Organizzazioni.

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