Il Lugano viene beffato dal Grasshopper: finisce 2-2 a Cornaredo

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Dal nostro inviato a Lugano (CH)

Lugano-Grasshopper finisce così in pareggio. La partita, tra due squadre in difficoltà, con la panchina di Abascal traballante, dopo le dichiarazioni alla stampa del presidente Renzetti della scorsa settimana, vede così i bianconeri perdere due punti in peno recupero. Ma ci sarà da parlare, nei prossimi giorni, di queste due reti, subite su due azioni fotocopia.

Incontro che inizia con un nervosismo abbastanza palpabile, e fa sì che la compagine ticinese cominci la gara abbastanza contratta, lasciando, nei minuti iniziali, l’iniziativa agli ospiti.

Coi ritmi non elevati, il Lugano prova a prendere l’iniziativa. Grande assente, però, è la conclusione verso la porta avversaria: la prima è di Holzhauser, all’11’, che prova a sorprendere da centrocampo Baumann, il quale si trovava fuori dai pali: tiro piuttosto velleitario, che il portiere bianconero controlla facilmente.

Al 17′, la prima occasione bianconera: il tiro di Črnigoj è violento, ma centrale, e Lindner, in tuffo, devia alla sua sinistra. Al 23′, miracolo dell’estremo difensore zurighese su conclusione di Junior, con la sfera che colpisce l’asta, prima di tornare in campo: tuttavia, non c’è nessuno per ribattere in rete il pallone. I bianconeri ora giocano con maggiore intensità, ma sbagliano anche, in mezzo al campo, qualche passaggio, che consente alle Cavallette di ripartire.

Lugano in vantaggio, tutto sommato meritatamente, al 35′ con Ceesay, che trasforma un rigore che si era procurato con un affondo sulla sinistra, fermato con un fallo da Lindner, in disperata uscita. La rete rompe l’equlibrio dell’incontro, e costringe la squadra di Fink a cambiare atteggiamento. Tuttavia, non succede più nulla di rilevante sino al termine cella prima frazione, che si chiude con i ticinesi avanti 1-0.

Ripresa, con Fink che si gioca la carta Tarashaj, ma è il Lugano a raddoppiare al 57′, ancora con Ceesay, che si fa trovare puntuale a deviare in rete un preciso traversone di Sabbatini, anticipando la retroguardia avversaria.

La reazione della squdra di Zurigo si concretizza al 75′, con la rete di testa di Nathan, nata da un corner battuto, sulla sinistra, dall’islandese Sigurjónsson. Minuti finali con gli ospiti a spingere, ma senza riuscire a trovare il varco giusto: Abascal si è infatti coperto dietro, con Amuzie al posto di Ceesay. Tuttavia, all’ultimo dei 5′ di recupero concessi dall’arbitro, gli ospiti trovano il pari. Il corner è sempre dalla sinistra, battuto da Sigurjónsson: la capocciata vincente è del nuovo entrato Cvetković. Sull’esultanza delle Cavallette, l’arbitro pone fine all’incontro.

La partita della paura, quindi, vede quindi i bianconeri rimontati in modo clamoroso e immeritato. Un primo tempo a due volti, dove a fare la partita è stato Ceesay: un po’ fumoso nei primi minuti, e cresciuto man mano, sino a trovare l’affondo che ha determinato il rigore, da lui stesso trasformato.

Nella ripresa, i bianconeri hanno controllato e trovato il raddoppio ancora con Ceesay, facendosi poi rimontare clamorosamente sulle solite palle ferme, con due azioni fotocopia. Buone anche le prove di Abedini, nonostante qualche pallone perso, nonché quelle di Sabbatini e Črnigoj. Dietro, partita di sostanza di Daprelà, mentre Masciangelo è ormai una certezza.

La sensazione, però, è sempre la stessa: questo Lugano macina gioco e crea buone occasioni quando capitan Sabbatini è in vena. Il centrale uruaguagio detta i tempi, smista i palloni, appoggia e dirige i compagni. L’intesa sul binario di sinistra tra Masciangelo e Junior cresce invece partita dopo partita, e fa ben sperare per il futuro. Le reti, ancora una volta, sono venute su palle ferme: e anche questo è un problema sul quale si dovrà lavorare.

La squadra di Zurigo, invece, nonostante il pareggio ottenuto nel recupero, è apparsa in grande difficoltà: incapace di prendere il controllo del gioco, ha subito quello degli avversari, provando a ripartire, ma senza mai riuscire veramente a incidere. Lo schema col solo Djuricin in attacco non è riuscito a scalfire una retroguardia ticinese, andando a rete solo su palla ferma con Nathan, forse il migliore dei suoi, e Cvetković, su azione fotocopia. Un ounto importante, soprattutto per il morale, ma ci sarà, molto da lavorare per Herr Fink, tecnico esperto, ma abituato a lavorare a temperature di classifica diverse.

LUGANO-GRASSHOPPER 2-2 (1-0)
Lugano (4-1-2-3): Baumann 6; Mihajlović 6, Yao 6, Daprelà 6.5, Masciangelo 7; Abedini 7 (85′ Brlek sv); Sabbatini 6.5, Vécsei 5.5; Črnigoj 6.5 (72′ Janko 6), Ceesay 7.5 (81′ Amuzie sv), Junior 6.5A disp.: Da Costa, Fazliu, Krasniqi, Gerndt. All.: Abascal 5.5
Grasshopper (4-1-4-1): Lindner 6.5; Lika (65′ Cvetković 6.5), Nathan 6.5, Rhyner 5.5, Doumbia 5.5; Bajrami 6; Andersen (46′ Tarashaj 5.5), Siguriónsson 6, Holzhauser (60′ Pusic 6),Bahoui 6.5; Djuricin 5A disp.: Matic, Kamber, Zesiger, Sukacev. All.: Fink 5
Arbitro: Tschudi
Marcatori: 35′ e 57′ Ceesay (L), 75′ Nathan (GCZ), 90’+ 4 Cvetković (GCZ)
Note – Ammoniti: 90′ + 5′ Yao (L); 34′ Lindner, 61′ Tarashaj (GCZ)

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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