Russia 2018 – I Figli del deserto conquistano il terzo posto nel girone, Egitto sconfitto 2-1

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ARABIA SAUDITA-EGITTO 2-1

22′ Salah (E), 45’+6 rig. Al-Faraj (A), 90’+5 Al-Dawsari (A)


ARABIA SAUDITA
(4-5-1) 
21 Al-Mosailem 
6 Al-Burayk
3 Osama Hawsawi
23 Motaz Hawsawi
13 Al-Shahrani
9 Bahebri ↓ (65')
7 Al-Faraj
14 Otayf
16 Al-Mogahwi
18 Al-Dawsari
19 Al-Muwallad ↓ (79')
All. Pizzi

Sostituzioni
20 Assiri  (65')
8 Al-Shehri (79')

EGITTO
(4-2-3-1)
1 El-Hadary
7 Fathi
6 Hegazy
2 Gabr
13 Abdel-Shafi
8 Hamed
17 Elneny
10 Salah
19 El-Said ↓ (45'+7)
21 Trezeguet ↓ (81')
9 Mohsen ↓ (64')
All. Cúper

Sostituzioni
22 Warda (45'+7)
14 Sobhi (64')
11 Kahraba (81')

L’Arabia Saudita batte in rimonta l’Egitto 2-1 e conquista il terzo posto nel Girone A. Al gol di Momo Salah rispondono i sauditi, dopo avere sbagliato un rigore con Al-Muwallad, con Al-Faraj dagli undici metri e Al-Dawsari, entrambi a tempo scaduto del primo e del secondo tempo. Per l’Egitto un Mondiale da dimenticare, ma da ricordare per il record del portiere El-Hadary che non solo diventa il portiere più “anziano” di un Campionato del Mondo, ma si rende protagonista parando persino il primo dei due rigori assegnati agli avversari.

Terza e ultima giornata del Girone A del Mondiale di calcio Russia 2018: alla Volgograd Arena si affrontano Arabia Saudita ed Egitto per regalare almeno una gioia ai propri popoli e tenere alta la bandiera, considerata la prematura eliminazione di entrambe le Nazionali che occupano l’ultima posizione del raggruppamento a quota zero puntiPizzi si affida al solo Al-Muwallad in avanti e al solito 4-5-1Cúper regala al quarantacinquenne portiere Essam El-Hadary l’esordio nel torneo e gli consente di battere il record del colombiano Mondragón e, quindi, di diventare il più “anziano” ad aver disputato una fase finale dei Mondiali.

Avvio “sbarazzino” e lento da parte di entrambe le compagini: i Figli del deserto provano a fare la partita, l’Egitto risponde con un atteggiamento guardingo. A ogni modo, la manovra dell’Arabia Saudita è sterile e non si registrano occasioni da rete di rilievo, se non al quarto d’ora con la volata palla al piede di Al-Dawsari e la conseguente conclusione dal limite che termina alta. In generale, si destreggia meglio la Nazionale in completo verde: pochi e semplici passaggi che offuscano, ma che non mettono in pericolo, gli avversari. Eppure, la maggiore classe e tecnica dell’Egitto viene fuori improvvisamente: errore di alleggerimento della retroguardia saudita, Fathi ne approfitta e serve Salah in profondità. L’attaccante del Liverpool si invola e con un vellutato pallonetto deposita in rete; Arabia Saudita-Egitto 0-1. La gara si infiamma, passano solo pochi istanti e il numero dieci sfiora il raddoppio: palla lunga di Hamed, la difesa saudita sbaglia completamente il fuorigioco, ma Salah manda a lato. La replica saudita giunge intorno alla mezz’ora, ma né Al-Shahrani né Al-Burayk riescono a impensierire l’estremo difensore egiziano. Dopo il gol l’Egitto riesce a ripartire con maggiore convinzione in velocità approfittando delle “praterie” concesse dagli avversari: per due volte Trezeguet cerca il gol a giro senza, però, trovarlo. I Figli del deserto non si arrendono e vanno vicinissimi al pari: buona manovra corale; Al-Faraj ci prova di prima intenzione, Hegazy devia col ginocchio in calcio d’angolo. Al 39′ Fatih tocca col braccio in area di rigore e il direttore di gara non ha dubbi nell’assegnare la massima punizione; sul dischetto va Al-MuwalladEl-Hadary si distende sulla propria destra e sventa con la collaborazione del legno. El-Said sulla ribattuta si fa male, Cúper non lo cambia e nei minuti di recupero l’arbitro colombiano assegna ancora un rigore per una leggera trattenuta di Gabr ai danni di Al-Muwallad. Si alzano le proteste, viene consultato il VAR e, quindi, confermata la massima punizione. Dagli undici metri questa volta va Al-Faraj e palla da un lato e portiere dall’altro: Arabia Saudita-Egitto 1-1 e tutti negli spogliatoi.

Il canovaccio non cambia in avvio di ripresa: l’Arabia Saudita cerca di fare la partita, l’Egitto si copre chiudendo tutti gli spazi. La prima occasione del secondo tempo è per i sauditi e cade allo scoccare del 54′: Bahebri prova la conclusione al volo, ma la sfera si spegne alta sopra la traversa. L’Egitto reagisce due minuti dopo: traversone da destra di Elneny, terzo tempo perfetto di Trezeguet ma la mira non è precisa e palla sul fondo. Gli arabi giocano certamente meglio degli avversari e poco prima del 70′ annotano due ottimi occasioni da rete: in entrambe, su Al-Mogahwi e Al-Muwallad, El Hadary si supera e salva i suoi. L’incontro non regala particolari emozioni, ma l’Egitto spreca un’occasione ghiottissima all’84′: Kahraba si invola centralmente verso Al-Mosailem, calcia a botta sicura e sbaglia clamorosamente. A tempo abbondantemente scaduto l’Arabia Saudita trova con tenacia e meritatamente il gol della vittoria: pallone messo in area di rigore, Al-Dawsari è il più lesto a raccoglierlo e con un bel tiro in diagonale supera El Hadary e regala ai suoi uno storico successo e il terzo posto nel Girone A.

ARABIA SAUDITA-EGITTO 2-1 (1-1)

Arabia Saudita (4-5-1): Al-Mosailem 6; Al-Burayk 6, Osama Hawsawi 6, Motaz Hawsawi 6, Al-Shahrani 6.5; Bahebri 5.5 (65′ Assiri 6), Al-Faraj 6.5, Otayf 6.5, Al-Mogahwi 7, Al-Dawsari 6.5; Al-Muwallad 5.5 (79′ Al-Shehri sv). A disp.: Al-Owais, Al-Mayouf, Al-Harbi, Al-Khaibri, Al-Khaibari, Kanno, Al-Sahlawi. All.: Pizzi 7.
Egitto (4-2-3-1): El-Hadary 7; Fathi 5, Hegazy 5.5, Gabr 5, Abdel-Shafi 5.5; Hamed 5.5, Elneny 5; Salah 5.5, El-Said 5.5 (45’+7 Warda 5.5), Trezeguet 6 (81′ Kahraba sv); Mohsen 5 (64′ Sobhy 5). A disp.: Ekramy, El Shenawy, El Mohamady, Ashraf, Hamdy, Saad, Gaber, Morsy, Said, Shikabala. All.: Cúper 5.
Arbitro: Wilmar Roldán (Colombia).
Marcatori: 22′ Salah (E), 45’+6 rig. Al-Faraj (A), 90’+5 Al-Dawsari (A).
Note – Ammoniti: Gabr, Fathi (E). Al-Muwallad (A) al 39′ sbaglia (parato) un calcio di rigore.

Antonio Ioppolo
Antonio Ioppolo
Giornalista, appassionato di storia, letteratura, calcio e mediani: quegli “omini invisibili” che rendono imbattibile una squadra. Il numero 8 come fisolofia di vita: grinta, equilibrio, altruismo e licenza del gol.

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