Giro d’Italia 2018, da Israele in Sicilia – A Caltagirone trionfa Tim Wellens, Rohan Dennis in Rosa

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dal nostro inviato al Giro d’Italia

Dopo le tappe israeliane del Giro d’Italia 2018, la Corsa Rosa torna in Sicilia per il secondo anno consecutivo (prima volta nella storia) e riparte da Catania in quella che può definirsi, a ragion veduta, una frazione alquanto insidiosa. Un percorso caratterizzato da una sorta di otto volante e un continuo saliscendi con una serie di salite più o meno brevi. I primi 50 km sono quelli più agevoli; poi, si inizia a salire gradualmente verso il primo GPM di giornata, Pietre Calde, che misura 15 km. Successivamente, ci sono due traguardi volanti (Palazzolo Acreide e Monterosso Almo) e, quindi, a 50 km dall’arrivo, il secondo GPM, Vizzini (4.7 km al 4.5%). Le difficoltà non finiscono qui e a 15 km dal traguardo inizia una salita non classificata di circa 10 km fino a un tratto in falsopiano prima dello strappo finale di Caltagirone. L’ultimo chilometro tra le strade della Città della Ceramica è interamente in salita e con una pendenza media dell’8% e massima del 13%.

Come previsto e nonostante qualche tentativo di attacco, il gruppo resta compatto e le uniche emozioni inizialmente sono le forature di Tom Dumoulin (Team Sunweb) e Andrea Guardini (Bardiani-CSF), i quali recuperano il terreno perso in pochissimo tempo. Il primo vero strappo giunge da parte di cinque corridori: Barbin (Bardiani-CSF), Frapporti (Androni Giocattoli-Sidermec), Mosca (Wilier Triestina-Selle Italia), Jauregui (AG2R La Mondiale) e Belkov (Team Katusha-Alpecin), i quali accumulano un vantaggio di circa 3’30”.

In questa fase, entrati a Lentini e Carlentini, in provincia di Siracusa, è proprio il francese Quentin Jauregui (AG2R La Mondiale) la Maglia Rosa virtuale. Il plotone insegue, capeggiato da tutte le squadre dei favoriti, ma a 150 km dall’arrivo, di fatto, tiene la stessa velocità dei fuggitivi e il gap oscilla tra 3’10″ e 3’20”; a ogni modo non sembra una differenza incolmabile.

Infatti, in prossimità del primo GPM, il gruppo si riporta sui 2’30” e a Pietre Calde passa per primo Enrico Barbin (Bardiani-CSF), mentre Marco Frapporti (Androni Giocattoli-Sidermec) transita secondo. A questo punto, c’è da segnalare la grande accelerazione dietro ai fuggitivi della UAE Emirates di Fabio Aru che consente di ridurre lo svantaggio dalla testa della corsa oscillando tra 1′ e 1’30”: a 100 km dall’arrivo ben sei uomini della UAE Emirates rincorrono e, quindi, fanno da elastico con gli altri inseguitori.

I corridori di testa non demordono; si ritira il velocista Andrea Guardini (Bardiani-CSF) e al traguardo volante di Palazzolo Acreide passano in ordine Frapporti (Androni Giocattoli-Sidermec), Mosca (Wilier Triestina-Selle Italia) e Belkov (Team Katusha-Alpecin): a poco più di 70 km dall’arrivo il vantaggio resta sui 2′. Al secondo traguardo volante, invece, cambiano le posizioni dei ciclisti di testa: Jacopo Mosca (Wilier Triestina-Selle Italia) riesce a sorprendere Marco Frapporti (Androni Giocattoli-Sidermec), sempre terzo Maksim Belkov (Team Katusha-Alpecin. Il secondo GPM arriva con forte vento contrario ai corridori, lo sforzo e la fatica aumentano ma il vantaggio dei cinque di testa resta pressoché immutato; presumibilmente inizieranno a muoversi gli uomini di classifica. A Vizzini, comunque, i fuggitivi continuano la propria marcia ed è Enrico Barbin (Bardiani-CSF) a imporsi su Frapporti e Mosca: il corridore di Treviglio anche domani, dunque, indosserà la Maglia Azzurra.

Adesso non restano che tantissimi saliscendi prima dello strappo finale di Caltagirone e a 40 km dall’arrivo il vantaggio del gruppo di testa resta intorno ai 2′. Dietro, a dettare il ritmo sono principalmente due squadre: la BMC Racing Team e la Mitchelton-Scott dei vari Yates e Chaves. Intanto, cedono Barbin (Bardiani-CSF) e Jauregui (AG2R La Mondiale), i quali vengono raggiunti dagli inseguitori, e la testa della corsa resta un affare a tre, ma il divario scende sotto il minuto a 24 km dal traguardo.

Il finale è incandescente: il campione colombiano Sergio Henao (Team Sky) fora, la UAE Emirates prende in mano le operazioni con Manuele Mori e Fabio Aru; il plotone si avventa sui fuggitivi e li riprende a 13 km dall’arrivo quando già iniziano a intravedersi le meraviglie architettoniche di Caltagirone. Scattano Edoardo Zardini (Wilier Triestina-Selle Italia) e Valerio Conti (UAE Emirates) con quest’ultimo a involarsi subito in solitaria, il gruppo inizia ad allungarsi e a spezzettarsi e la Maglia Rosa accumula un distacco superiore ai 20″. Il gruppo (formato ormai da una cinquantina di uomini) si rompe per via di un restringimento che provoca la caduta in un restringimento di Zeits (Astana), e si lancia all’inseguimento di Conti (UAE Emirates) riducendo il gap prima e azzerandolo poi. L’ultimo km è una girandola di emozioni che stringono il cuore sull’ultima scalata di giornata: a spuntarla è il belga Tim Wellens (Lotto Soudal) su Michael Woods (Team EF Education First-Drapac) ed Enrico Battaglin (Team Lotto NL-Jumbo).

Giro d’Italia 2018, 4/a tappa – Ordine d’arrivo
1) Tim Wellens (Lotto Soudal)
2) Michael Woods (Team EF Education First-Drapac) s.t.
3) Enrico Battaglin (Team Lotto NL-Jumbo) s.t.
4) Simon Yates (Mitchelton-Scott) s.t.
5) Davide Formolo (Bora-Hansgrohe) s.t.

Classifica generale
1) Rohan Dennis (BMC Racing Team) 14:23:08
2) Tom Dumoulin (Team Sunweb) 0:00:01
3) Simon Yates (Mitchelton-Scott) 0:00:17
4) Tim Wellens (Lotto-Soudal) 0:00:19
5) Pello Bilbao Lopez De Armentia (Astana Pro Team) 0:00:25

 

Antonio Ioppolo
Antonio Ioppolo
Giornalista, appassionato di storia, letteratura, calcio e mediani: quegli “omini invisibili” che rendono imbattibile una squadra. Il numero 8 come fisolofia di vita: grinta, equilibrio, altruismo e licenza del gol.

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