Giro d’Italia 2018 – Elia Viviani non ha rivali in volata. Rohan Dennis nuova maglia rosa

-

In un’edizione un po’ snobbata dagli sprinter eccellenti, complice forse l’anatomia di un tracciato considerato faticoso da chi predilige il perfetto piano orizzontale, è normale che tutte le pressioni alla vigilia della prima tappa per velocisti finiscano sulle spalle di Elia Viviani. Da una parte il peso dell’essere considerato il favorito nella carovana rosa, dall’altra l’amor patrio dei tanti tifosi italiani pronti a sostenere una vittoria nostrana.

Essere al centro dei riflettori non ha agevolato il corridore veronese, come lui stesso ha ammesso a fine gara, e questa situazione si è sommata in una corsa graziata dal vento, annunciato alla vigilia come probabile guastafeste, ma di difficile lettura per le insidiose curve degli ultimi km e per una serie di attacchi, protagonisti Martin, Battaglin, Goncalves e Van der Sande, che hanno provato a far saltare il banco e sorprendere le ruote veloci. Rischi che hanno indotto la Quick Step a ritardare l’organizzazione del proprio treno per tutelare maggiormente il suo velocista. Un nervosismo che potrebbe aver influito nell’ultimo km, quando Viviani ha perso contatto con i suoi due gregari.

Nel momento di maggior difficoltà, però, il ciclista veronese ha saputo mostrare una propria maturità, quella dello sprinter capace di autogestirsi quando viene meno il supporto dei compagni. Fondamentale in quest’ottica la sua lettura degli ultimi metri e la rapidità nel seguire l’attacco di Jakub Mareczko lungo il corridoio di sinistra per poi esplodere in tutta la sua potenza ai 75 metri e costringere il rivale ad alzare bandiera bianca sul traguardo di Tel Aviv. “Tutti attendevamo la mia vittoria, stamattina ero molto nervoso – ha rivelato Elia Viviani -. Torno al Giro dopo due anni di assenza e ho un gran desiderio di vincere le volate. Ho dovuto usare i miei compagni di squadra prima del previsto. Dedico questa vittoria alla mia ragazza Elena: facciamo molti sacrifici per raggiungere questo tipo di risultato”.

Per Elia Viviani è la seconda vittoria di una tappa al giro: la prima è datata 2015 sul rettilineo di Genova. Il suo obiettivo dichiarato era quello di tornare ad alzare le braccia al cielo in segno di vittoria almeno una volta; si sa che l’appetito vien mangiando e quella maglia ciclamino con sei volate ancora a disposizione potrebbe essere un ghiotto obiettivo. A Viviani va di diritto anche la maglia di “gentiluomo” a cui potremmo associare un color oro. Nel traguardo per gli abbuoni infatti ha deciso di non spingere fino in fondo permettendo a Rohan Dennis di prendersi i secondi necessari per scalzare Tom Dumoulin in testa alla classifica: l’australiano della BMC è la nuova maglia rosa.

LE CLASSIFICHE DEL GIRO D’ITALIA 2018

Foto Credit: LaPresse – D’Alberto / Ferrari / Paolone / Alpozzi

Elia Modugno
Elia Modugno
Nasce a Roma il 30 maggio 1979 mentre il Nottingham Forest di Brian Clough vinceva la sua prima Coppa Campioni. Radiocronista sui campi dell’Eccellenza laziale, adora il calcio minore ed il futsal.

MondoPallone racconta… Il presidente l’ha fatta grossa

Nel panorama calcistico internazionale, storicamente parlando, non sono mancati presidenti di club diventati autentici personaggi per le proprie "imprese". Mangia-allenatori, scaramantici, rissosi, corrotti. Ma...
error: Content is protected !!