Italia, è il punto più basso della tua storia. 0-0 a San Siro, al Mondiale va la Svezia

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Al Mondiale 2018 l’Italia non ci sarà, passa la Svezia. Azzurri incapaci di fare gol a una squadra non eccelsa, per 180′. Giusto così, nonostante una gara di ritorno dominata in lungo e in largo. Il peggior fallimento della storia della nazionale italiana di calcio batte bandiera gialloblù. Gli svedesi ci smontano pezzo dopo pezzo, minuto dopo minuto e vanno ai mondiali con un autogol.

Vincere per andare in Russia, per rispettare la legge vincente di San Siro, per scongiurare un disastro. Il primo tempo è pura paura. La cornice è da sogno, uno stadio intero, un rumore unico, un battito azzurro assordante. Tremano le gambe agli azzurri, ma ci sono anche i soliti difetti e limiti tecnici. La Svezia non mette il bus davanti alla porta, mette proprio tutta l’Atm. gli azzurri sono solo la catena di destra dove Candreva cerca di sfondare come può e la prima occasione degna arriva al 27’ proprio con l’interista, il cui destro termina di poco alto. Nell’occasione si fa male Bonucci, problema agli adduttori, va a scaldarsi Rugani, ma Leo resiste e alla fine si riprende. L’urlo al gol del Meazza viene strozzato al 40’ sul diagonale di Immobile, salvato quasi sulla linea dagli svedesi. Poco dopo ci prova Gabbiadini dal limite, la palla è alta. Il finale di frazione è incoraggiante: Jorginho (buona volontà, troppi errori), Florenzi e Darmian timbrano il cartellino della fascia sinistra, arriva qualche buon pallone, ma nulla più. Si va al riposo sullo 0-0 e con la paura di non farcela che corre lungo la schiena. Reclamiamo un rigore noi, gli scandinavi anche.

Nella ripresa il copione non cambia, c’è il cuore ma mancano le idee, Florenzi all’8’ illude tutti, ma il suo esterno rotola beffardamente fuori come un treno in partenza: lento. Passano i minuti, aumenta il terrore. Ventura non si schioda dal suo sistema improduttivo, cambia solo gli interpreti: dentro El Shaarawy e Belotti, fuori un impalpabile Gabbiadini e Darmian. Il romanista è più vivace, ma predica nel deserto. Candreva esausto lascia il posto a Bernardeschi. Insigne escluso dalla contesa, non si sa bene perché. Si va avanti con il gusto della disperazione in bocca, la volèe di El Shaarawy viene stoppata con i pugni da Olsen, una bordata di Jorginho è fuori di poco. Ma sono fiammante di non lucida aggressione. L’arbitro concede 5′ di recupero, gli svedesi sono sempre a terra, fanno il loro gioco. Sale anche Buffon in area ma non basta. L’arbitro fischia la fine, è l’inizio di un incubo. C’è solo una certezza: il pubblico di San Siro non merita questa nazionale. Ora, rifondare.

ITALIA-SVEZIA  0-0  (0-1)

ITALIA (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6, Bonucci 6, Chiellini 6; Candreva 5 (76′ Bernardeschi 5.5), Florenzi 6.5, Jorginho 6.5, Parolo 6, Darmian 5 (63′ El Shaarawy 6.5); Immobile 5, Gabbiadini 5 (63′ Belotti 5). A disp.: Donnarumma, Perin, Rugani, Gagliardini, Insigne, Astori, De Rossi, Éder, Zappacosta. All.: Gian Piero Ventura 5.
SVEZIA (4-4-2): Olsen 7; Lustig 6.5, Lindelof 7, Granqvist 7, Augustinsson 7; Claesson 6 (71′ Rohdén 6), Larsson 6.5, Johansson 6 (19′ Svensson 6.5), Forsberg 5; Berg 5, Toivonen 5 (54′ Thelin 5.5). A disp.: Johnsson, Nordfeldt, Olsson, Guidetti, Helander, Krafth, Jansson, Durmaz, Sema. All.: Jan Andersson 6.
Arbitro: Lahoz (Spagna).
NoteAmmoniti: Chiellini, Barzagli, Bernardeschi (I); Johansson, Forsberg, Lustig, Thelin, Olsen (S).

Roberto Tortora
Roberto Tortora
Laureato in Scienze della Comunicazione, a Salerno. Master in Giornalismo IULM, a Milano; Giornalista professionista.

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