Latina-Vicenza, le dichiarazioni del post-partita

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dal nostro inviato allo stadio “Domenico Francioni” di Latina.

Raggiante per il preziosissimo successo di Latina, Pierpaolo Bisoli commenta così la gara del Francioni: “Il Latina doveva fare la partita della vita, quando ti trovi in queste situazioni può verificarsi una partita del genere, così come è stato per noi la scorsa giornata con il Trapani; il nostro gol nel finale poi li ha abbattutiAvvicinando De Luca alla porta siamo riusciti a renderci molto più pericolosi mancando però di cattiveria; quest’anno il Campionato è molto equilibrato, la prima in classifica può perdere contro l’ultima, non ci sono partite facili. La classifica è molto corta ma abbiamo il nostro destino nelle nostre mani, lunedì giochiamo contro la Pro Vercelli e in caso di successo potremmo riprenderli, anche se il Campionato sarebbe ancora lunghissimo. Per il Latina, dovesse arrivare un ulteriore penalizzazione che li portasse a 27 punti sarebbe veramente difficile centrare la salvezza, considerando che quella senza play-out si attesta circa a quota 45 punti e con i play-out a 41-41; dovessero invece rimanere a 31, il discorso perlomeno per quanto riguarda i play-out potrebbe essere ancora aperto per loro.”

Di umore fisiologicamente opposto Vincenzo Vivarini, sconsolato per l’ennesima sconfitta dei pontini: “La partita contava tanto, purtroppo l’abbiamo persa; la salvezza era un miracolo già prima, figuriamoci adesso. Le partite da qui alla fine del Campionato ci sono, purtroppo evidenziamo dei limiti. Se però si dovesse ricreare entusiasmo attorno alla squadra, se dovesse girare qualcosa dritto, potrebbe succedere qualcosa di positivo. Aldilà di tutte le vicissitudini, anche la fortuna ci volta le spalle: settimana scorsa abbiamo perso Brosco, a Bari Rocca, oggi Bandinelli e Corvia, sono episodi che finiscono per incidere. Oggi abbiamo dato tutto, abbiamo avuto delle buone occasioni, se Buonaiuto avesse fatto l’1-0 avrebbe potuto uscire fuori un’altra partita, poi dopo il gol di De Luca è stata notte fonda.” Sul buon apporto di Pinato, pur se fuori ruolo: “Pinato ha fisicità, lettura di gioco, pur non essendo un attaccante ha fatto quello che mi aspettavo; nelle prossime partite vedremo all’opera anche Di Nardo, che ha delle qualità ma essendo un ’98 non volevo bruciare.” Nessun commento sul difficile momento societario, che sta risultando decisivo per le sorti del club pontino: “Arriverà un momento, più avanti o a fine stagione, nel quale dirò quello che devo dire, oggi accetto il fatto di dover fare io da “parafulmine.”

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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