Fantacalcio Serie A 2016/17: alla scoperta di… Ladislav Krejčí

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Ladislav Krejčí è, perlomeno sulla carta, il colpo con cui il Bologna vorrebbe sostituire Giaccherini nello scacchiere di Roberto Donadoni. Il Giak, infatti, è prima tornato al Sunderland per poi passare al Napoli e i felsinei non sono riusciti a trattenerlo, dovendo rivolgersi altrove per trovare un’alternativa in quel settore di campo che fornisse un apporto comparabile a quello – straordinario, va detto – dato dall’ex Cesena lo scorso anno. Gli scout rossoblù, che sprovveduti non sono affatto come prova l’acquisto di Mounier dello scorso anno (per citarne uno solo), si sono rivolti allo Sparta Praga, dal quale hanno prelevato una delle gemme più brillanti. Krejčí, infatti, s’è imposto come titolare nel club boemo a diciannove anni, durante la stagione 2011/2012, e ne è diventato un riferimento imprescindibile.

Schierato perlopiù sulla corsia mancina in un 4-4-2 o in un 4-2-3-1 nel corso della sua avventura con lo Sparta, il 24enne Ladislav può disimpegnarsi sia come centrocampista puro, sia come trequartista laterale. È in possesso di un sinistro decisamente raffinato e tende a usare il destro il meno possibile, motivo per cui – nonostante sia in grado di farlo – non accade spesso che venga schierato sulla corsia opposta al suo piede preferito: da sinistra, il ceco può puntare l’uomo, crossare o tirare mentre da destra il suo gioco diventa molto più prevedibile, data la sua tendenza a rientrare costantemente sul mancino e a ignorare il fondo. In caso di emergenza estrema, Krejčí può ricoprire per brevi tratti di partita anche la posizione di trequartista centrale ma tendenzialmente manca della visione di gioco necessaria a dettare i tempi e il suo bisogno quasi fisico di portare palla in corsa diventa un impedimento grave per pensare di poterlo impiegare al centro. Ha lasciato il campionato boemo forte di 30 assist e 25 gol in 130 partite, quindi quasi una giocata decisiva ogni due gare, in media, Una capacità di essere decisivo che lo ha fatto presto diventare uno degli elementi chiave dello Sparta Praga in queste ultime stagioni. È ovvio che nel campionato del suo Paese Krejčí s’è trasformato quasi immediatamente in un giocatore di rilievo all’interno del contesto più dominante ma si può considerare il suo debutto – da ventenne – in Nazionale e, soprattutto, il fatto che ne sia diventato subito un imprescindibile come una cartina tornasole sul suo valore: se all’interno dei confini della Repubblica Ceca può magari mancare una competizione probante, lo stesso non vale per quanto riguarda i palcoscenici internazionali nonostante la Nazionale boema non stia vivendo il suo miglior momento, a livello di generazioni di giocatori. Atleticamente, poi, il ragazzo non si discute. È dotato di un buono spunto palla al piede ed è decisamente rapido quando si muove in fase di non possesso, è ancora giovane ma non è affatto inesperto – conta quasi trenta gettoni con la Nazionale e più di trenta apparizioni nelle coppe europee.

Lo prendiamo al Fantacalcio? Secondo noi, sì, fortemente sì. Può sembrare solo un vezzo hipster, una scommessa che si vuol vincere per il gusto di sembrare il più competente tra i propri amici ma un Krejčí in squadra potrebbe rivelarsi una benedizione. È chiaro che al Bologna non potrà avere lo stesso impatto avuto in patria ma il ceco dovrebbe essere il titolare designato del tridente offensivo felsineo assieme a Mounier e Destro e, pertanto, almeno la sua presenza a ogni partita sembrerebbe garantita – a oggi, naturalmente. Inoltre il gioco di ripartenze che Donadoni sa orchestrare così bene è adattissimo alle sue caratteristiche atletiche e tecniche e qualche gol più qualche altro assist è lecito attenderseli dal nuovo numero 11 rossoblù. Essendo un centrocampista sostanzialmente offensivo, poi, tende a prendere pochissimi cartellini. Infine c’è ovviamente la questione del costo: è difficile che Krejčí possa venire via a tanti milioni, durante l’asta, a meno che non ci si debba scornare con un inatteso cultore del calcio minore mitteleuropeo… Ma quella è sfortuna.

Giorgio Crico
Giorgio Crico
Laureato in Lettere, classe '88. Suona il basso, ascolta rock, scrive ed è innamorato dei contropiedi fulminanti, di Johan Cruyff, della Verità e dello humour inglese. Milanese DOC, fuma tantissimo.

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