Milan, Brocchi: “Risultato negativo, ma ho visto delle cose buone. La squadra deve riportare dalla sua parte i tifosi”

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In seguito al rocambolesco pareggio per 3-3 tra Milan e Frosinone, Cristian Brocchi è intervenuto in conferenza stampa per parlare della partita, della corsa all’Europa League, di Locatelli e del possibile cambio di società..

Cosa rimprovero ai miei? Il Milan oggi ha dato dei segnali, ha creato tante occasioni e non ha sofferto grandi pericoli, lo dicono i numeri. Se con il Carpi il problema era la finalizzazione, oggi ho visto una squadra che ha macinato gioco e creato occasioni. Mi sento sempre responsabile, ma oggi non posso dire che la squadra abbia giocato male. Purtroppo, è la classica partita in cui subentrano altri fattori. Non possiamo prendere tre gol in casa, ma dobbiamo valutare le dinamiche delle reti e il gioco in generale.

Non siamo contenti dei punti e dei risultati, ovvio: due punti in tre gare è troppo poco. Ma non possiamo estrapolare il risultato dalla prestazione. Oggi ho visto anche cose buone, dobbiamo prenderle e settimana dovremo aggiungerci qualcosa di più.

Rimanere fuori dall’Europa League è un fallimento? Ovviamente e questo risultato ci complica la vita. Ma io devo valutare le cose positive e sperare di poter fare quanto di buono fatto oggi anche la prossima sfida.

La possibile cessione della società influenza i giocatori? Non credo, a me sembrano concentrati su quello che dovranno fare alla prossima partita. Hanno tutti la voglia di guadagnarsi la riconferma per l’anno prossimo.

Locatelli? Arriverà il suo momento, ma in questi momenti bisogna capire che sto facendo giocare Mauri perché manca Bonaventura, un giocatore che ritenevo fondamentale nel mio gioco. Rimango convinto che Locatelli dimostrerà di che pasta è fatto, ma a momento in quel ruolo ho bisogno di Mauri e non posso mettere trooppo poca esperienza in certe partite.

Quanto pesa l’ambiente attuale di San Siro? Tanto, ma dobbiamo ricordarci dove stiamo gicoando. Io ci ho giocato qui, anche se oggi è uno stadio più vuoto. I giocatori devono comunque trovare la motivazione, a prescindere dell’ambiente. La squadra deve riportare dalla sua parte tifosi.”

 

Francesco Moria
Francesco Moria
Nato a Monza nel '95, ha tre grandi passioni: Mark Knopfler, la letteratura e il calcio inglese. Sogna di diventare giornalista d'inchiesta, andando a studiare il complesso rapporto tra calcio e politica.

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