Aleksandr Zinchenko, il futuro dell’Ucraina passa da Ufa

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Quando gli ucraini si trovano alle prese con giovani di grandi prospettive hanno sempre un po’ di paura, memori di quanto accaduto negli ultimi lustri con Milevsky e Aliev. Sulla carta, due calciatori di straordinario talento, in pratica, due ragazzi abilissimi a mettersi in mostra fuori dal campo e a compromettere una carriera che sarebbe stata sicuramente esaltante. Perchè per tutti e due le possibilità di diventare tra i migliori giocatori del panorama europeo erano davvero ampie, ma sono stati loro stessi a non provarci nemmeno. Aliev ha speso una stagione a livello discreto, alla Lokomotiv nel 2010: senza dare grande continuità alle sue prestazioni ha trascinato una nobile come la squadra dei ferrovieri, segnando calci da fermi da qualsiasi posizione. Milevsky, beh, meriterebbe un libro a sè, perchè uno che va alla presentazione del suo nuovo allenatore in accappatoio ha bisogno di uno studio riservato. E loro due sono i più grandi rimpianti del calcio ucraino degli anni 2000, perchè potenzialmente anche più forti (o quasi, fare un confronto nella pratica sarebbe stato decisamente stimolante) di Shevchenko e Rebrov, indiscutibilmente i due calciatori ucraini più rilevanti dalla dissoluzione dell’Urss.

Una breve introduzione su Aliev e Milevsky è dovuta, se si vuol parlare del nuovo astro nascente Aleksandr Zinchenko. E’ un’ammonizione per un ragazzo che, forse, non ha quel tipo di potenziale ma che in ogni caso deve comportarsi in maniera diametralmente opposta rispetto alle eterne promesse sopracitate se vuole fare qualcosa di buono della sua carriera. E in Baschiria, attoriniato da gente come Safronidi, Frimpong e Handzic, l’ambiente sembra quello giusto per maturare correttamente.

Ucraino, 19 anni quest’oggi, Aleksandr Zinchenko si è messo in luce in questa prima parte di Russian Premier League con la maglia dell’Ufa, società che lo ha prelevato dallo Shakhtar Donetsk. Due gol all’attivo per lui, di cui uno nell’ultima giornata in casa dello Zenit, e tante richieste da importanti club europei. Secondo alcune fonti un club agli ottavi di Champions League sarebbe molto vicino ad acquistarlo, che sia lo Zenit? Lo scorso anno su di lui era piombato il Rubin, mentre lo Spartak, al quale era stato proposto il giocatore, aveva declinato non convinto totalmente dalle qualità di Sasha. A tal proposito, il suo passaporto, divenuto definitivamente ucraino a ottobre grazie ai minuti giocati contro la Spagna, rappresenta un freno per un eventuale passaggio a un grande club russo.

Agile, veloce e tecnico. Ma ancora un po’ fragile fisicamente e poco resistente sulla lunga distanza, come dimostrano le tante sostituzioni, soprattutto nelle prime giornate. Tutti ne parlano in Russia, e avrebbero voluto naturalizzarlo; adesso però è troppo tardi, se lo godono gli ucraini.

La pausa gli mette di fronte un bivio importante: salutare Ufa già in inverno o aspettare a compiere il grande passo? La storia recente del calcio ucraino e il paragrafo iniziale di questo articolo fanno pensare che sia meglio la seconda scelta, anche perchè il tempo è amico di Zinchenko, e per bruciarsi basta davvero poco. Soprattutto se non hai le presenze garantite dalla tua nazionalità e non sei forte caratterialmente, problema che potrebbe pagare Zinchenko. Meglio restare a Ufa, per ora. Per stupire occorre un costante miglioramento graduale, accessibile soltanto in un ambiente che sa e che può aspettare. E al quale occorrono, almeno fino a maggio, le sue giocate.

Michael Braga
Michael Braga
Grande appassionato di calcio russo, tifoso dello Zenit San Pietroburgo. Estimatore del calcio giocato nei luoghi meno nobili e più nascosti, preferirebbe vedere un Torpedo-Alaniya rispetto a uno Juventus-Milan.

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