Rugby World Cup: Nuova Zelanda-Australia è la finale eterna

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Vicine di casa, eterne rivali. Così vicine e così lontane, tanta empatia quanto odio reciproco. Sportivamente, s’intende: i neozelandesi sentono da sempre la presenza del vicino ingombrante, mentre gli australiani un po’ minimizzano un po’ invidiano questi 4 milioni e mezzo di Kiwis. Che, se restiamo alle cose sportive (ma non solo), invadono l’Australia da tutta: giocatori di rugby, di cricket, perfino intere squadre giocano nelle leghe australiane, spesso professionali ed economicamente più attraenti rispetto alla Nuova Zelanda.

Viene subito in mente che i Wellington Phoenix, società di calcio, militano nella A-League, o i rapporti strettissimi nel cricket, come nel league, o nello stesso rugby. E non dimentichiamo la pallacanestro, con i New Zealand Breakers campioni NBL nelle stagioni 2011, 2012, 2013 e 2015. Gli esempi sono tanti ed è sempre un incontro-scontro, un’ovvia rivalità: questioni geografiche, culturali (vedi i luoghi comuni sui neozelandesi), sportive; anche perché gli sport più popolari sono sempre quelli, per nelle differenze da zona a zona: la Barassi Line divide l’Australia in una zona dedita all’Aussie Rules e un’altra ai codici del rugby football, mentre in Nuova Zelanda il rugby la fa da padrone. Le squadre territoriali, le franchigie del Super Rugby ma soprattutto loro, gli All Blacks: campioni del Mondo in carica, squadra n. 1 del ranking, col record storico migliore di tutti.

Australia-Nuova Zelanda rivalità storica nel netball (sport simile al basket, praticato in particolare dalle donne in varie aree del Commonwealth), ma è anche storia recente delle finali di Coppa del Mondo nella varie discipline. La Rugby League World Cup 2013 s’è decisa a Manchester tra Kangaroos e Kiwis, all’ultimo mondiale di cricket in oltre 93 mila avevano assistito al trionfo degli australiani sui Black Caps, lo scorso 29 marzo. Ma in entrambe le situazioni, per tradizione o fattore campo, i colori green&gold partivano coi favori del pronostico, non come stavolta: gli All Blacks per perdere devono buttarla proprio via, agli Wallabies pare già bello esserci, per come erano messi 6 mesi fa.

Neozelandesi gagliardi, cinici, prontamente pragmatici in semifinale contro il Sudafrica; Springboks malissimo in touche, anche e soprattutto nei momenti decisivi: inutile sfruttare l’indisciplina altrui e guadagnare campo, se le cose vanno così. Di buono per chi tifa i campioni iridati c’è che i sudafricani in meta non ci sono andati mai, ma attenzione all’indisciplina, vista anche l’abilità australiana nella cura di certe situazioni di gioco. Dall’altra parte del tabellone di battaglia ce ne è stata poca, nonostante l’onore delle armi concesso all’Argentina: 15-29 e appuntamento a Twickenham. Con la sicurezza che, di qualunque sport parliamo, tra australiani e neozelandesi sarà sempre battaglia vera: figurarsi nel mondiale dominato dall’Emisfero Sud.

Rugby World Cup 2015 – Semifinali

Sudafrica-Nuova Zelanda 18-20
Argentina-Australia 15-29

Finali – 30/31 ottobre

Sudafrica-Argentina (Olympic Stadium, Londra)
Nuova Zelanda-Australia (Twickenham, Londra)

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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