Tino Costa ai box per 30/40 giorni: le vecchie noie (note) del Genoa

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Le principali preoccupazioni estive si sono rilevate fondate: Tino Costa non può sopportare trentotto giornate di campionato consecutive senza infortuni, il Genoa avendo una sola prima punta (Leonardo Pavoletti) difficilmente avrebbe trovato in Pandev una valida scelta. In quindi giorni, tutto confermato. L’argentino ha accusato a Firenze una lesione di secondo grado all’adduttore lungo di destra che lo terrà lontano dai campi per almeno un mese; il livornese, invece, dopo la toccata-e-fuga contro il Verona tornerà a pieno regime tra una settimana.

Nell’orizzonte rossoblù si stagliano tre partite importanti, due delle quali al Ferraris (Juventus e Milan). I bianconeri sono alla ricerca di sé stessi dopo aver cambiato dieci giocatori su ventidue nell’ultima campagna trasferimenti: è la rivoluzione che voleva Antonio Conte due stagioni fa e che fu uno dei tanti motivi dell’improvviso divorzio. Oggi probabilmente nemmeno Allegri sa come vuole far giocare la Juventus perchè di base c’è il modulo col trequartista e di varianti una discreta quantità: dal solido e piatto 3-5-2 al più internazionale 4-3-3. Una volta trovata la giusta chimica sarà difficile fermare i campioni d’Italia e vice-campioni d’Europa in carica.

Gasperini contro la Vecchia Signora vuole fare sempre bella figura e chiede qualcosa in più ai suoi giocatori: per il tecnico di Grugliasco questa partita vale più di un derby e chissà se un giorno quella chiamata arriverà… Un anno fa il Grifone sorprese i bianconeri con una (fortunosa) vittoria a Marassi, mentre a Torino non mise in campo di più che l’orgoglio. Ci vorrà il vecchio Grifo fare risultato contro una Juve rinata ieri sera a Manchester, una prestazione ad alta intensità eseguita da tutti: pressione alta sui portatori di palla (Hernanes su tutti), massima attenzione su cross e palle inattive, squadra corta, affamata per far male in contropiede evitando di pensare alle preoccupazioni dell’estate e all’assenza di Tino Costa in cabina di regia.

Alessandro Legnazzi
Alessandro Legnazzi
Zeneize d'adozione. Da sportivo e (presunto) giornalista nasce nei court di tennis folgorato dagli scritti del maestro Gianni Clerici; scopre d'avere un cuore grande così e si dedica anche al calcio.

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