Il derby di Krasnodar fa felici tutti…o forse no?

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L’unico derby non moscovita della Russian Premier League ha regalato, come d’abitudine, tanto materiale sul quale discutere e riflettere, confermandosi nuovamente come un evento di rilievo nel panorama del movimento calcistico russo. Anche se le due squadre non hanno iniziato in maniera esaltante la stagione, lo spettacolo sia in campo che sugli spalti non ha deluso, nonostante il giorno feriale e la grande calura che costringe gli arbitri a chiamare addirittura dei time out per permettere ai calciatori di rinfrescarsi: un 1-1 che alla fine accontenta di più il Krasnodar ma che può consegnare indicazioni positive anche al Kuban, apparso rigenerato dopo un deludentissimo avvio di campionato.

Le ultime sfide si erano concluse sempre con lo stesso epilogo: tanti gol, ma alla fine la spuntava sempre il Krasnodar, ormai da qualche anno in testa alle gerarchie cittadine nonostante la brevissima storia; stavolta il discorso si è capovolto, con i Tori capaci di limitare i danni soltanto nei minuti finali, togliendo due meritati punti al Kuban. Dal canto suo la squadra di Khokhlov ha impressionato in positivo, dopo i tanti problemi di inizio stagione, riguardanti soprattutto il numero degli infortuni che hanno costretto il tecnico a scelte obbligate e hanno portato un bottino decisamente esiguo con Ural, Terek e Ufa. Con Arshavin ancora non al meglio, Kaborè fuori e Baldè e Rabiu non ancora totalmente a disposizione la rosa è molto ristretta, e il blocco sugli acquisti delle ultime ore costringe il Kuban ad investire molto sul settore giovanile, che può vantare Yakuba e Konovalov, vicecampioni d’Europa under 19.

A sbloccare le marcature ci pensa il paraguagio Melgarejo, probabilmente l’unico, al momento, insieme a Ignatjev, capace di smuovere gli equilibri per i canarini. Arrivato come terzino sinistro in Russia è maturato molto sul piano offensivo, diventando uno dei maggiori marcatori del Kuban: il movimento a liberare un ottimo sinistro è l’esplicazione pratica di queste accresciute doti offensive, nonchè il vantaggio per gli ospiti, di fatto, perchè si gioca proprio nel loro stadio. Il Krasnodar, come nelle precedenti uscite, fatica a macinare gioco offensivo, caratteristica peculiare delle scorse stagione, e il limite costringe Kononov a togliere Ari e lasciare in campo un impalpabile Smolov. Ironia della sorte, è proprio l’ex Ural e Anzhi a trovare il gol del pareggio, con un comodo piatto destro dagli 8 metri. Per il Kuban è una beffa, per il Krasnodar una boccata d’ossigeno. Nessuna delle due è in un esaltante stato di forma, ma nessuna delle due deve preoccuparsi: il derby ha detto che entrambe possono guardare al futuro con pacato ottimismo.

Michael Braga
Michael Braga
Grande appassionato di calcio russo, tifoso dello Zenit San Pietroburgo. Estimatore del calcio giocato nei luoghi meno nobili e più nascosti, preferirebbe vedere un Torpedo-Alaniya rispetto a uno Juventus-Milan.

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