Si avvicina il momento dell’esordio della Nazionale di calcio a 5 femminile

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Martedì 23 giugno, la neonata Nazionale italiana di calcio a 5 femminile si presenterà per la prima volta davanti al grande pubblico del “Nicola Pietrangeli”: alle 17, al Circolo del Tennis del Foro Italico, è prevista la conferenza stampa di presentazione dell’evento, alla presenza di importanti figure del mondo dello sport e delle cariche istituzionali mentre a partire dalle ore 18 le Azzurre svolgeranno un allenamento a porte aperte di fronte a tifosi e allenatori. Quest’ultimi, al termine della seduta, parteciperanno all’incontro con il CT Menichelli. La gara contro l’Ungheria, che si disputerà alle ore 21, sarà trasmessa in diretta tv su RaiSport.

Oltre alla partita si terranno tutta una serie di iniziative collaterali che accompagneranno gli spettatori presenti verso il fischio d’inizio: alle 17.30, sul campo “Nicola Pietrangeli” si sfideranno 24 atlete del settore giovanile del Comitato Regionale Lazio, mentre dalle 18.30 lo spettacolo si trasferirà sul campo di gioco “Sei bravo a… scuola di calcio a 5”. Dalle 18 alle 20, infine, si terrà “Stradacalciando”, che avrà come scopo quello di far giocare centinaia di bambini delle categorie dell’attività di base che daranno calci ad un pallone per tutto Viale delle Olimpiadi. Una #nottemagica, una giornata di futsal.

Per parlare di questo attesissimo appuntamento il Corriere dello Sport ha intervistato il Ct Roberto Menichelli, il presidente della Divisione Calcio a cinque Fabrizio Tonelli e il presidente della FIGC Carlo Tavecchio.

Queste le parole di Carlo Tavecchio, presidente della Federcalcio: “Il presidente Tonelli sa quanto io sia stato contento di questa scelta del calcio a cinque femminile, che è una disciplina congeniale alla donna, che anche morfologicamente le si adatta alla perfezione. Il nostro sistema è in grado di fare bella figura con questa nazionale. Anche quando i presidenti dei Comitati Regionali erano contrari e sostenevano che venivano sottratte risorse al calcio a undici, io rispondevo che chi pratica calcio a cinque ha comunque la possibilità, volendo, di passare al calcio a undici. Ma intanto si costruisce come giocatore. La Federazione vede benissimo questa nazionale, perché il mondo donna è importante per la FIGC ma non può essere solo lei a costruirlo: ci sono 31 milioni di donne e il sistema sportivo italiano deve essere spalmato anche nel sistema socio-culturale del Paese. La crescita del futsal femminile è stata esponenziale, molto più del calcio a undici, e credo che questa nazionale sia un trampolino di lancio notevole.”

Queste invece le parole di Fabrizio Tonelli, presidente della Divisione Calcio a 5: “Io non ho per niente paura, non bisogna averla la paura. Penso che si possa offrire con il calcio a cinque femminile un ottimo spettacolo e un ottimo livello tecnico, uno splendido gioco. Tra l’altro le gare di vertice sono di un grande livello spettacolare: secondo me le ragazze in questo sport hanno una dimensione che rispetto al calcio a cinque maschile non ha differenza. Questo lo dimostra anche il livello internazionale, io qualche partita l’ho vista… Il percorso futuro, dopo aver consolidato il sistema dal punto di vista numerico, dopo aver formato quindici rappresentative di calcio a cinque femminile sulle venti regioni tramite i presidenti dei CR della LND, c’è la necessità di continuare nello sviluppo perché l’obiettivo è arrivare a mille società.Inoltre, al fianco della Serie A e dell’attività un po’ più qualitativa, c’è l’obiettivo di promuovere l’attività giovanile di futsal per le ragazze.”

Infine le parole del CT dell’Italia Roberto Menichelli: “Io ho sempre allenato gli uomini quindi per me è un’attività nuova. Da quando la Federazione ha deciso di attivare la nazionale femminile abbiamo svolto quattro raduni, tre di selezione e uno – diciamo così – di sintesi. Il contatto è stato limitato, devo dire che al momento sono soddisfatto ma anche interessato e curioso: l’approccio con il calciatore donna è una cosa che dal punto di vista professionale mi stimola e al momento è stato positivo. Sarà che è la fase iniziale, ma ho riscontrato molta attenzione, partecipazione e molto entusiasmo. Quando abbiamo aperto gli allenamenti al pubblico si sono presentate tante persone a vederci, cosa che ad esempio avviene meno nella nazionale maschile. A dimostrazione della grande partecipazione e interesse che c’è su questa attività che è iniziata.
La selezione non è stata difficile, nella prima fase abbiamo inoltre coinvolto – a mio parere in modo corretto – gli allenatori della società, perché essendo un’attività iniziale mi sembrava opportuno avere un giudizio tecnico degli allenatori. E abbiamo dato modo a tutte le società che partecipano al campionato nazionale di Serie A di essere rappresentate da almeno una giocatrice, anche se è chiaro che alcune ne avevano di più vista la maggiore qualità.
L’Ungheria è in una fascia intermedia a livello internazionale, sarà interessante vedere a che punto siamo: è una nazionale organizzata con un allenatore spagnolo e questo fa capire la dimensione delle nostre avversarie. Dal punto di vista tecnico sarà una partita difficile ma è giusto che lo sia.”

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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