Mondiali Under 20 2015: i rigori sorridono di nuovo al Brasile, verdeoro in semifinale

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Spesso si dice che anche nello sport la fortuna aiuta gli audaci. Onestamente, però, il Brasile di Rogério Micale è stato decisamente poco audace nella sfida contro il Portogallo ma ha compensato con una dose comunque straordinaria di fortuna (senz’altro molto superiore all’anima verdeoro, come dice il proverbio) ha aiutato la Seleção sudamericana a passare in semifinale in virtù di una maggior precisione quando si è arrivati ai calci di rigore.

Il Brasile già contro l’Uruguay nel turno precedente aveva dato un’ampia dimostrazione di come possa soffrire le squadre organizzate in difesa ma, se la Celeste aveva dei problemi a trovare la via del gol, il Portogallo di Sousa aveva invece stupito tutti per la prolificità del suo attacco (dodici gol nelle prime quattro partite) e, infatti, i lusitani hanno sfiorato più volte la vittoria lungo l’arco di tutto il match. Match che, per dire la verità, ha visto un primo tempo duro e tirato, fatto più di contrasti che non di azioni da gol e le uniche, vere emozioni dei primi 45′ sono state un bel colpo di testa di João Nunes in avvio neutralizzato da Jean e il gol annullato a Danilo a causa di qualche spinta di troppo dei suoi compagni sui difensori avversari (anzi, il fischio che interrompeva il gioco è peraltro arrivato prima ancora della marcatura del capitano verdeoro quindi il gol non è stato proprio convalidato).

Nella ripresa e nei successivi tempi supplementari, poi, il copione s’è stabilizzato su di un’unica linea narrativa: il Brasile sparisce dal campo e non succede praticamente niente tranne che per qualche rara fiammata lusitana, tra le quali non si può non segnalare il clamoroso palo colto da Rony Lopes nel secondo tempo regolamentare a conclusione di una girata al volo di rara bellezza, la deviazione sotto misura messa di poco a lato dallo stesso numero 10 portoghese e l’incredibile errore sotto porta di Gelson Martins dopo una sgroppata alle spalle dei difensori brasiliani su un lancio lungo proveniente dalle retrovie.

Quando si arriva ai rigori, quindi, i portoghesi hanno probabilmente la testa ancora rivolta alle occasioni mancate (a fronte degli zero rischi che i brasiliani hanno fatto correre ad André, quasi inoperoso per tutto il match tranne che per su qualche blando tentativo dalla distanza) e quindi non la concentrazione sufficiente per affrontare la cruciale serie di tiri dal dischetto. E infatti i lusitani battono dei penalty da operetta, sbagliandone addirittura tre su quattro (si salva solo Rony Lopes, probabilmente il migliore in campo assieme a Jean, estremo difensore verdeoro), consentendo agli avversari sudamericani di eliminarli grazie alla maggior cattiveria dagli undici metri.

Brasile dunque avanti senza aver legittimato il risultato con la prestazione mentre saluta il Portogallo, una delle compagini che avevano mostrato il miglior calcio in assoluto sin qui. Curiosamente, i lusitani hanno condiviso il medesimo destino della Germania: entrambe squadre che parevano coadiuvare bene efficacia ed estetica ma che si sono trovate eliminate dai Mondiali Under 20 a causa dei calci di rigore dopo aver avuto più d’una chance per passare entro il 90′.

Il Tabellino

BRASILE-PORTOGALLO 3-1 d.c.r. (0-0 al termine dei supplementari)
Brasile (4-2-3-1): Jean; Joao Pedro, Marlon, Lucão, Jorge (85′ Caju); Danilo, Jajá; Gabriel Jesus, Boschilia (76′ Malcom), Marcos Guilherme; Jean Carlos (46′ Andreas Pereira). A disp.: Marcos, Georgemy, Rodrigo Ramos, Iago Maidana, Leo Pereira, Alef, Judivan. All.: Rogério Micale.
Portogallo (4-2-3-1): André; Riquicho, João Nunes, Duarte, Rafa; Podstawski, Estrela (68′ Nuno Santos); Gelson Martins (114′ Ivo), Francisco Ramos (91′ Raphael Guzzo), Rony Lopes; André Silva. A disp.: Tiago Sá, Janio Bikel, Gonçalo Guedes, Rebocho, Nélson, João Vigário, Guilherme. All.: Hélio Sousa.
Arbitro: Felix Zwayer (Germania)
Marcatori:

Note: ammonizioni: Pereira, Boschilia, Marlon (B), Duarte, Francisco Ramos (P)

Giorgio Crico
Giorgio Crico
Laureato in Lettere, classe '88. Suona il basso, ascolta rock, scrive ed è innamorato dei contropiedi fulminanti, di Johan Cruyff, della Verità e dello humour inglese. Milanese DOC, fuma tantissimo.

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