Stan Wawrinka vince il Roland Garros

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É stata una gran finale quella del Roland Garros 2015: Stan Wawrinka ha battuto Novak Djokovic con il punteggio di 4-6, 6-4, 6-3, 6-4. Un risultato tutto meritato che nessuno si aspettava, a partire dai bookmaker che alla vigilia pagavano la vittoria elvetica oltre tre volte la giocata.

Oltre tre ore di gara, scambi eseguiti con un’intensità unica e alcuni punti mozzafiato hanno reso memorabile l’atto conclusivo di un torneo che da troppi anni viveva sulle fortune di Rafael Nadal. Il primo set non forniva troppe indicazioni, Djokovic preferiva rallentare il ritmo dei propri colpi per mandare fuori giri Wawrinka, alzarne la traiettoria e affondare al momento opportuno: come i grandi campioni sanno fare, preferiva gestire le energie, consapevole che erano inferiori a quelle dello svizzero (riposatosi un giorno di più). Bastava il solo break del settimo game per chiudere 6-4.

Nel secondo set il n.1 al mondo iniziava bene costruendosi una palla break che Stan cancellava con un ace prepotente: Novak calava sensibilmente concedendo addirittura cinque palle break nei propri turni di servizio. L’ultima, la decisiva, coincideva con il set point che lo svizzero puntalmente faceva suo.

La furia animalesca di Wawrinka emergeva in poco più di quaranta minuti di grande tennis nel terzo set che gli permettevano di “brekkare” Djokovic al sesto game dopo una serie di otto punti consecutivi. Più di una volta il serbo si girava verso il proprio angolo sconsolato.

Infine l’ultimo set, il più bello, il più emozionante: Djokovic s’involava sul 3-0 con un break al secondo gioco, “Iron” Stan rispondeva al quinto portandosi sul 3-3. Poi la quindicesima chance che un distratto Nole concedeva all’avversario, in una forma psicomentale strepitosa: il nono game era il preludio alla vittoria di Wawrinka arriavta al secondo match point.

Quando l’avversario tira per tre ore consecutive a tutto braccio da fondo campo e spazzola le righe, c’è poco da fare: la sconfitta è la normale conseguenza. Ma al Djokovic di oggi è mancata la cattiveria che lo ho contraddistinto in questo inizio di stagione, il dritto e, soprattutto, la convinzione che qualche drop shot e lob in meno avrebbero giovato al suo punteggio.

Alessandro Legnazzi
Alessandro Legnazzi
Zeneize d'adozione. Da sportivo e (presunto) giornalista nasce nei court di tennis folgorato dagli scritti del maestro Gianni Clerici; scopre d'avere un cuore grande così e si dedica anche al calcio.

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