Basket Serie A – Playoff: Milano corsara, vince a Bologna per 65-92. Virtus eliminata

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Dopo le nette vittorie di Milano in gara1 (90-67) e gara2 (99-72), la serie dei playoff tra Olimpia e Virtus si sposta a Bologna, con le vu nere che, per allungare la serie, hanno bisogno di una vittoria. Ma alla Unipol Arena non c’è storia: Milano troppo lunga e forte, contro una squadra che a questi livelli è ancora troppo discontinua. Finisce 65-92: Milano in scioltezza in tre partite, Virtus a casa dopo una stagione comunque al di sopra delle aspettative.

Per provare a reggere la maggiore fisicità dei milanesi, Bologna parte subito con un centro classico: alla palla a due si schierano Gaddy-Ray-Hazell-White-Cuccarolo. L’Olimpia risponde con Hackett-Gentile-Moss-Melli-Samuels, tenendo in panchina giocatori del calibro di Ragland, Brooks o Kleiza. Le primissime azioni sono subito di marca milanese, con l’Olimpia che scappa sul 7-0; ma davanti al proprio pubblico (7.000 presenti) la Virtus stringe le maglie della difesa e prova a reagire con Allan Ray, che dopo quasi tre minuti finalmente sblocca il tabellino dal lato bolognese, dando il via a un contro-parziale che porta al pareggio. Ma Alessandro Gentile è irrefrenabile, tra canestri e rimbalzi d’attacco, Bologna lotta e sgomita, riuscendo a limitare i danni: 18-24 alla prima sirena.

Nel secondo quarto si accende MarShon Brooks: a dispetto di buone difese bianconere, il milanese con la canotta numero 2 punisce il fortino bianconero prima con una tripla, poi con una penetrazione, mettendo in mostra tutto il proprio talento. Sul finale del quarto, Milano allunga anche la difesa, e la Virtus si risveglia: Reddic da sotto, Gaddy da fuori, ancora Reddic e Banchi è costretto a chiamare timeout sul 38-44. Dopo la sospensione, Ragland scherza la difesa bianconera, e Hazell allo scadere viene stoppato: 38-46 all’intervallo lungo.

Al rientro, Ray accorcia fino a -6, ma dall’altra parte del campo Hackett sfrutta tutto il proprio fisico spalle a canestro per segnare due punti facili in faccia a Gaddy. Come già in gara2, Milano utilizza il terzo quarto per stringere le maglie in difesa e scappare via: Hackett stavolta lucra un fallo da Gaddy, e poi un antisportivo di Hazell (in palese ritardo) su Gentile lanciato in contropiede, sono il segnale della resa imminente. L’Olimpia scappa via, e chiude il quarto sul +20: 53-73. L’ultimo quarto accademia, e un lungo saluto della squadra al palazzo: c’è tempo per vedere sul parquet i giovani Benetti e Oxilia (autore di una tripla), con Valli che concede a Ray, White, Hazell, Fontecchio e Gaddy l’applauso della Unipol Arena.

Il dato che la Virtus ne prenda 77 in tre partite è più che indicativo: il dislivello, in termini di talento, atletismo e fisico, si è visto in ognuno dei 120 minuti della serie, e non poteva esserci esito differente. Finisce 65-92: Milano prima semifinalista, per la Virtus le soddisfazioni si fermano qui.

VIRTUS GRANAROLO BOLOGNA-OLIMPIA EA7 MILANO 65-92
Virtus Bologna: Benetti, Cuccarolo, Fontecchio 14, Gaddy 8, Hazell 8, Imbrò, Mazzola, Oxilia 3, Ray 17, Reddic 6, White 9. Non entrato: Vercellino. All.: Giorgio Valli.
Olimpia Milano: Brooks 12, Cerella 5, Elegar 8, Gentile 18, Hackett 11, Kleiza 10, Melli 6, Moss, Ragland 10, Samuels 10, Tabu 2. Non entrato: Gigli. All.: Luca Banchi.
Arbitri: Lamonica, Di Francesco e Chiari.
Parziali: 18-24, 38-46, 53-73.

Pietro Luigi Borgia
Pietro Luigi Borgia
Cofondatore e vicedirettore, editorialista, nozionista, italianista, esperantista, europeista, relativista, intimista, illuminista, neolaburista, antirazzista, salutista – e, se volete, allungate voi la lista.

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