Giro d’Italia 2015: finalmente (quasi) tutto italiano

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Il primo aspetto del Giro d’Italia 2015, edizione numero 98, che balza agli occhi degli appassionati di ciclismo è il seguente. Dopo i diversi sconfinamenti degli ultimi anni, la Corsa Rosa versione 2015 si svilupperà quasi interamente lungo i confini del BelPaese. L’unica eccezione la si vivrà nella 17a tappa, con l’arrivo in Svizzera in quel di Lugano.
Il Giro d’Italia scatta oggi con una cronosquadre di 17,6 chilometri da San Lorenzo al Mare a Sanremo. Domani, Genova ospiterà la prima volata. Volata potrebbe esserci anche l’indomani in quel di Sestri Levante. Una volata però ristretta a un centinaio di corridori, dato che la salita di Barbagelata posta a una quarantina di chilometri dall’arrivo dovrebbe mettere fuori dai giochi i velocisti puri. Altimetria simile anche per la 4a tappa, l’ultima ligure con arrivo a La Spezia. Qui, la salita di Biassa collocata a soli 10 km dal traguardo potrebbe fungere da eventuale trampolino di lancio per gli attaccanti. Il giorno dopo, è tempo del primo arrivo in salita sull’Abetone. Una tappa dove si vivrà il primo assestamento in classifica generale. Le ruote veloci torneranno di scena nella 6a tappa con arrivo a Castiglione della Pescaia e nella 7a tappa con traguardo a Fiuggi. La conclusione della prima settimana di Giro è molto impegnativa. Il sabato c’è il secondo arrivo in salita in quel di Campitello Matese, la domenica la Benevento – San Giorgio del Sannio con tre salite da percorrere come il Terminio, il Colle Molella e il Prato Serra. Primo giorno di riposo con la carovana Rosa che si trasferisce a Civitanova Marche, sede di partenza della 10a tappa con arrivo a Forlì dove sarà volatona generale. L’11a frazione, con traguardo posto nell’autodromo di Imola, è la classica tappa destinata a una fuga da lontano composta da uomini fuori classifica. La tappa del giorno dopo è una piccola Freccia Vallone. Non si arriva sul muro di Huy, ma il Monte Berico posto in quel di Vicenza non può far distrarre gli uomini di classifica. L’indomani, sul traguardo di Jesolo, nuova occasione per i velocisti. Una tappa che precede la conclusione della settimana. Sabato, la maxi cronometro di 59,5 km da Treviso a Valdobbiadene. Domenica, l’arrivo in quota a Madonna di Campiglio. Secondo giorno di riposo e inizia la terza e decisiva settimana di Giro. Un inizio col botto, con la 16esima tappa che prevede il quarto arrivo in salita del Giro in quel di Aprica, arrivo preceduto dal temibilissimo Mortirolo. L’indomani, i velocisti – o meglio quelli che saranno ancora in gara – proveranno a far loro il traguardo svizzero di Lugano. La 18esima tappa si conclude a Verbania. A circa 40 km dal traguardo, la salita di Monte Ologno provvederà a far selezione. E’ l’antipasto della due giorni che deciderà il Giro. Venerdì 29 maggio, 19a tappa. Si arriva in salita a Cervinia dopo aver scalato il Saint-Barthélemy e il Saint-Pantaléon. Sabato 30 maggio, 20a tappa. Traguardo in quota di Sestriere, preceduto dallo sterrato del Colle delle Finestre. Chi uscirà in Maglia Rosa da quella tappa, dovrà solo godersi la passerella di Milano del giorno dopo per poi festeggiare.

Una Maglia Rosa di Milano che vede un favorito numero uno, un avversario principale numero uno e due “sorprese annunciate”. Il favorito numero uno è Alberto Contador. Lo spagnolo della Tinkoff-Saxo sarà l’uomo da battere in questo Giro, una corsa già fatta sua nel 2008 e nel 2011 (sebbene la vittoria di questa edizione gli venne revocata a causa della squalifica per la positività al clembuterolo riscontrata al Tour de France 2010). A contrastarlo, l’avversario principale numero uno, Richie Porte. L’australiano della Sky si presenta ai nastri di partenza del Giro con un bottino importante alle spalle in questo 2015: Parigi-Nizza, Volta a Catalunya e Giro del Trentino. E, con probabilmente la squadra più forte a spalleggiarlo. E poi le “sorprese annunciate”: il colombiano Rigoberto Uran (Etixx-Quick Step) e il nostro Fabio Aru (Astana). Vale a dire, i due corridori che accompagnarono 12 mesi fa Nairo Quintana, assente quest’anno, sul podio. Per la verità, fino ad adesso la stagione di entrambi non è stata esaltante. Però, per qualità tecnica e gregari a disposizione, non si può non affidare loro la seconda fila dell’ideale schieramento di partenza. Alle spalle dei “magnifici quattro” un nutrito gruppo di potenziali pretendenti. Gruppo capeggiato da Domenico Pozzovivo. Il lucano della Ag2r – La Mondiale punta decisamente al podio. Occhio per la classifica anche al belga Van den Broeck (Lotto-Soudal), il duo BMC formato dal colombiano Atapuma e da Damiano Caruso, il polacco Niemec (Lampre-Merida), lo spagnolo Intxausti (Movistar), il canadese Hesjedal (Cannondale-Garmin), il russo Zakarin (Katusha). Da monitorare i nostri Bongiorno e Zardini (Bardiani-CSF Inox), Formolo (Cannondale-Garmin), Pellizotti (Androni Giocattoli) e un Damiano Cunego in cerca di rivincite con la nuova maglia della Nippo-Vini Fantini.

Non solo uomini di classifica in questo Giro d’Italia. Occhio anche ai velocisti come Greipel (Lotto-Soudal), Mezgec (Giant-Alpecin), Hofland (Lotto NL – Jumbo), Bole (CCC Polsat) e i nostri Appollonio (Androni Giocattoli), Colbrelli (Bardiani – CSF Inox), Ferrari e Modolo (Lampre-Merida), Pelucchi (IAM Cycling), Belletti e “nonno” Petacchi (SouthEast), Viviani (Sky) e Nizzolo (Trek). E occhio anche agli attaccanti come Gilbert (Lotto-Soudal), Matthews e Gerrans (Orica-GreenEdge), Boonen (Etixx-Quick Step), quest’ultimo all’esordio al Giro, e i nostri Ulissi (Lampre-Merida), Visconti (Movistar), Gatto (Androni Giocattoli) e Paolini (Katusha).

Insomma, un Giro d’Italia tutto da gustare. Accomodiamoci in poltrona, dunque. Lo spettacolo sta per cominciare.

Giuseppe Pucciarelli
Giuseppe Pucciarelli
Nato a Salerno il 3 maggio 1986, laureato in Fisica, ex arbitro di calcio FIGC. “Sportofilo” a 360° con predilezione per calcio e ciclismo, è un acceso e convinto fantacalcista.

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