UEFA e FIFPro contro la proprietà di terzi dei diritti dei calciatori

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La UEFA e la FIFPro hanno lanciato una denuncia formale contro le TPO, ovvero le proprietà di terzi dei diritti dei calciatori, sentenziando che questa pratica danneggia i giocatori, i club e i fans.

La TPO prevede che i diritti economici dei giocatori siano posseduti da soggetti terzi che a volte non hanno nulla a che vedere con il mondo del calcio e questa pratica ha ricevuto nel corso del tempo ampie critiche da vari fronti, spingendo la UEFA e la FIFPro ad intraprendere un’azione formale contro questo stato di cose alla Commissione Europea, dichiarando che spesso gli investitori hanno interesse solo del ritorno economico derivante dalla vendita del giocatore e non del suo benessere psicofisico. Questa pratica è comune in Europa e Sud America e la FIFA ha confermato la sua decisione di bandire la TPO da Maggio.

Queste le parole del Segretario Generale UEFA Gianni Infantino: “La TPO è una forma di schiavitù moderna, che vede i giocatori appartenere a fondi di investimento o a entità corporative non meglio precisate. Questo implica che i giocatori sono esposti ai desideri di persone estranee al mondo del calcio con i club che sono portati ad un circolo vizioso di debiti e di dipendenza da questi soggetti. Chiaramente, questo è un qualcosa che non può essere accettato dalla legge europea ed è per questo che noi ora siamo qui, insieme alla FIFPro, a chiedere alla Commissione Europea di investigare e di dichiarare la TPO illegale.”

 

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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