ESCLUSIVA MP – Bergomi: “L’Inter? Può sperare nell’impresa”

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Ormai da molti anni opinionista dell’emittente televisiva Sky, Beppe Bergomi, lo Zio Campione del Mondo ed ex bandiera nerazzurra, ha tracciato in esclusiva a Mondopallone.it il punto della situazione sul campionato di Serie A, parlando delle due milanesi e della corsa per la Champions.

Cosa ne pensa del momento buio che stanno passando le milanesi? Secondo lei chi è più avanti nel processo di ricostruzione?

“Vedendo la situazione da fuori, sicuramente l’Inter ha qualcosa in più. È vero che non stanno arrivando i risultati che Mancini e la società si aspettavano, soprattutto dopo il mercato invernale, ma se penso al futuro, anche in base a come parla Mancini, ritengo che ci siano tante cose che possano far credere che i nerazzurri siano più avanti del Milan. I rossoneri sono in confusione e per di più la condizione del mister è in bilico. Quello che sta vivendo Inzaghi l’ha già vissuto Seedorf e ancor prima Allegri. È una situazione difficile quella che stanno affrontando”.

Cosa manca all’Inter per fare il salto di qualità?

“Sinceramente credevo che con l’arrivo di Mancini l’Inter potesse fare qualcosa in più. Conosco bene Roberto e il suo metodo di lavoro: anche lui sperava di ottenere di più. Accusare i giocatori, però, non è bello e prendersela con la difesa non è corretto, penso possa essere più un discorso di squadra. Quando c’è un processo di cambiamento è necessario il tempo, bisogna aspettare e capire come si potrà muovere il prossimo anno la società, anche in funzione della campagna acquisti”.

Questa sera l’Inter dovrà affrontare una gara difficile contro il Wolfsburg. Crede che possa riuscire nell’impresa aiutata dal fatto di giocare in casa?

“Quest’anno ho visto giocare più volte sia l’Inter che il Wolfsburg. Loro giocano a calcio, è una squadra molto propositiva, ma lascia parecchi spazi e rischia tantissimo. Per questo, credo che l’Inter possa fare due gol, ma è anche importante non prenderne. Penso che sia una qualificazione ancora aperta e i nerazzurri hanno il 40% di possibilità di passare il turno. L’impresa si può fare, è possibile”.

Oltre alla Juventus, chi vede favorita nella corsa Champions?

“Lazio e Fiorentina sono le due squadre che mi piacciono maggiormente per come giocano. Come qualità di rosa pensavo che il Napoli sarebbe arrivato secondo o terzo, mentre la Roma secondo me troverà compattezza di squadra. Ma ora come ora, se dovessi fare due nomi, direi Lazio e Fiorentina”.

Guardando la classifica, ormai, la Juventus ha fatto il vuoto. Crede che la qualità delle rose sia davvero così distante o è anche una questione di mentalità?

“Non penso che ci sia così tanto dislivello. L’unica cosa è che la Juve è abituata a vincere. Hanno uno zoccolo duro di italiani e questo fa la differenza perché giocano con il cuore e la passione. Non voglio dire che gli altri non lo facciano, ma ultimamente sto notando che anche le altre squadre stanno cercando di ritornare sui propri passi. Il Milan, ad esempio, nella campagna acquisti di gennaio ha preso tanti italiani e l’Inter l’altro giorno aveva una difesa tutta italiana. Si tende a tornare ad avere un base forte di giocatori del nostro Paese e tutto questo in un campionato di 38 giornate fa avere alla Juventus un grande vantaggio”.

Ormai in Italia si guarda sempre di più ai giovani stranieri, mentre all’estero non guardano quasi per niente al settore giovanile italiano. Pensa che in Italia ci possa essere qualche giovane promettente su cui puntare?

“Credo che nei settori giovanili si lavori bene, abbiamo sicuramente giocatori di talento, ma manca il coraggio di farli giocare. Probabilmente in Italia c’è un problema di maturazione, i nostri ragazzi hanno bisogno di più tempo prima di essere mandati in campo, mentre all’estero osano di più e hanno il coraggio di farli giocare prima, magari quando sono ancora giovanissimi”.

Cosa ne pensa del caos Parma visti gli aggiornamenti odierni con l’arresto del presidente Manenti?

“C’è poco da pensare su questa storia, starei sulle parole di Lucarelli, che sono a mio parere emblematiche. Non deve più succedere una cosa del genere, dovrebbero esserci più controlli e bisognerebbe fare più attenzione. È stata una catena di cose che hanno portato a questa situazione di vergogna per un campionato così importante come quello italiano”.

Ultima domanda: pensa di tornare prima o poi in nerazzurro?

“La speranza c’è sempre, ma adesso faccio un lavoro che mi piace e sono contento. È difficile capire se ci sono gli spazi per entrare in società, però la speranza c’è sempre perché quelli sono i miei colori”.

Enrica Iacono
Enrica Iacono
Siciliana, studia Linguaggi dei Media all’Università Cattolica di Milano. Ama la musica italiana e andare ai concerti. Vuole fare dello sport il suo mestiere per conciliare la sua passione con il lavoro.

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