Alla scoperta della FNL- lo Shinnik Yaroslavl

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Diciotto squadre per due promozioni dirette e due posti per i play off. Mondopallone analizza in maniera dettagliata una ad una le protagoniste della Pervij Division (detta anche FNL), la serie b russa. Oggi trattiamo dello Shinnik Yaroslavl.

LA SQUADRA DELL’ANELLO D’ORO- Dopo la retrocessione del 2008, in una stagione complicata nonostante alcuni successi importanti (come la vittoria per 3-1 sul campo dello Zenit fresco campione di tutto), lo Shinnik ha sempre recitato un ruolo di rilievo nella serie b russa, senza però riuscire ad avere chance importanti di risalita (solo in un’occasione ha raggiunto i play off). La crisi societaria ha costretto la dirigenza a veri e propri salti mortali in fase di mercato e, gioco forza, numerosi prestiti hanno impedito la realizzazione di un solido progetto a lungo termine. I saluti di Gorbatenko, Samodin e Gapon ne sono la prova più evidente. Sono passati i tempi di Boyarintsev, Bulykin e altre stelle come Pogrebnyak, Spahic e Kushev ma, nonostante tutto, la città di Yaroslavl, ubicata nella splendida terra denominata l’anello d’oro (zolotoe kol’tso, in russo) in riva al fiume Volga, merita il grande calcio. Magari nell’anno del 60esimo compleanno, nel 2017.

LA GRANA SAMODIN-Lo Shinnik si è presentato in Turchia, dove effettuerà la preparazione in vista della parte conclusiva del campionato, con lo stesso organico dello scorso autunno, tranne che per un giocatore, Sergey Samodin. Il capocannoniere del torneo, con undici reti, era in prestito dal Mordovia che, nonostante la volontà della squadra nerazzurra di tenerlo fino a fine stagione, ha esercitato, su ordine di Semin, il proprio diritto di richiamarlo alla base durante la pausa invernale. Un problema non da poco se si considera che l’ex Chernomorets aveva messo a segno da solo un terzo delle marcature dello Shinnik, con una media di un gol ogni due gare. I problemi però cozzano anche col reparto difensivo: l’addio di Gapon, finito al CSKA, complica i piani della società di Yaroslavl, la quale non può più sbagliare se vuole tornare in corsa per una delle prime quattro posizioni. Lo Shinnik è inoltre il re dei pareggi, undici su ventuno gare disputate: e, curiosamente, otto di questi col punteggio di 1-1.

LA DIFESA: VOTO 5,5-Con l’addio di Gapon per lo Shinnik, come detto, ci saranno problemi anche in difesa. L’eclettico 36enne Katynsus, ex Tom Tomsk, sembra aver fatto il suo tempo, e di veri titolari rimarrebbero soltanto Timoshin, Steshin e la rivelazione franco-camerunense Lamange. Un po’ poco, anche se tornerà a disposizione l’ivoriano N’Dri. Tra i pali Malyshev e Pchelintsev garantiscono esperienza e poco altro: con due portieri over 35 lo Shinnik rischia di trovarsi a fine stagione con l’obbligo di rinnovare il reparto.

IL CENTROCAMPO: VOTO 6,5-La valutazione corrente tiene in considerazione la presenza di Igor Gorbatenko, comunque possibile partente. Lui e Malyarov, estroso centrocampista offensivo che ben si disimpegnò qualche anno fa con la casacca dello Spartak Nalchik, sono i pilastri di un centrocampo abbastanza leggero. Altro uomo di alto livello è Yatchenko: l’ex Terek e Ural vale ben più della FNL. Poi il vuoto: alcuni onesti mestierani come Grindnev e Vojdel e tanti giovani della primavera. Se non dovesse esplodere qualcuno di loro, complici i guai societari che limitano il raggio d’azione dello Shinnik sul mercato, il futuro potrebbe essere tutt’altro che roseo.

L’ATTACCO: VOTO 6-Samodin, capocannoniere del torneo, è tornato al Mordovia. Chi segna adesso? Nizamutdinov appare l’unico uomo di riferimento del reparto offensivo, non solo per la sua esperienza, ma soprattutto per una questione numerica. Oltre a lui infatti c’è soltanto Podolyak come centravanti: in fase offensiva risulterà quindi decisivo l’apporto dei centrocampisti offensivi come i già citati Malyarov e Yatchenko.

LA STELLA: ELDAR NIZAMUTDINOV-Per coloro i quali seguono con grande dedizione gli esiti del campionato russo Eldar Nizamutdinov non può che far venire alla mente il Khimki di fine decennio scorso. Giocatore minuto e molto veloce, il 33enne di Kostroma ha preferito la serie cadetta nonostante alcune offerte dalla massima serie (vedi Arsenal Tula). Con il sopracitato addio di Samodin lui e Malyarov saranno gli uomini chiave in primavera per i neroazzurri.

L’ALLENATORE: ALEKSANDR POBEGALOV-Storico allenatore dello Shinnik, Pobegalov ha passato tredici anni della sua carriera a Yaroslavl, in due parentesi: inizialmente ha guidato il club nelle prime stagioni del nuovo millennio (2000-2004, dopo essere stato tecnico delle giovanili per quasi un decennio), poi è tornato nel 2011. Un’ esperienza negativa con l’Ural l’anno successivo ha convinto l’allenatore ex Luch Energiya (sostituito poi a Ekaterinenburg, con ottimi risultati, da Tarkhanov) a tornare a casa sua. Per una squadra con i problemi dello Shinnik un uomo nato proprio a Yaroslavl e che ha lavorato per tanti anni nel club può essere un ottimo condottiero, nonostante Pobegalov non sia rinomato come alcuni suoi predecessori, tipo Yuran. Se riesce a limare il numero di pareggi (trasformandoli, evidentemente, in vittorie) può davvero pensare alla promozione.

LA FORMAZIONE TIPO- La partenza di Samodin obbliga Pobegalov a schierare come unico baluardo offensivo Nizamutdinov. Vojdel e Rylov possono garantire equilibrio alla squadra e consentire a giocatori dotati di maggior talento come Malyarov, Gorbatenko e Yatchenko di concentrarsi maggiormente sulla fase offensiva.

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Michael Braga
Michael Braga
Grande appassionato di calcio russo, tifoso dello Zenit San Pietroburgo. Estimatore del calcio giocato nei luoghi meno nobili e più nascosti, preferirebbe vedere un Torpedo-Alaniya rispetto a uno Juventus-Milan.

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