La Torpedo Mosca trascina il Rostov nelle sabbie mobili

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In uno scontro diretto di importanza capitale la Torpedo Mosca trova la seconda vittoria in campionato, la prima allo Strel’tsov, regolando di misura un Rostov decisamente opaco, incapace di trovare continuità di risultati nonostante una rosa che sulla carta dovrebbe consentirgli di raggiungere una salvezza tranquilla.

La vigilia dell’incontro era stata accesa dalle critiche rivolte verso Kirill Kombarov, centrocampista della Torpedo, e Igor Gamula, allenatore del Rostov. Il primo aveva fatto infuriare gli animalisti dopo che aveva deciso di noleggiare un orso per la festa di compleanno del figlio di due anni mentre Gamula era rimasto invischiato in uno scandalo a sfondo razzista, dopo uno scivolone commesso su Angbwa. L’ex giocatore del Rostov era stato visto sugli spalti in una gara casalinga dei Selmashi con l’Ural e un giornalista aveva chiesto a Gamula se ci fossero possibilità di un suo eventuale ritorno. La risposta dell’allenatore dei gialloblu si è rivelata un autogol: “Ci mancherebbe altro, di giocatori di colore ne abbiamo abbastanza”. Non sono bastate le scuse, Gamula è stato squalificato per cinque incontri e oggi a Mosca in panchina c’era l’assistente Maslov.

Per la Torpedo, che non segnava in casa da esattamente due mesi (1-3 nel derbissimo con la Dinamo) e non vinceva addirittura dal 16 agosto, quella col Rostov era una delle ultime chiamate. Le giornate a disposizione sono ancora tante, ben 16, ma la classifica stava cominciando a preoccupare sul serio. Un club glorioso come la Torpedo, che dopo tanti anni di purgatorio è tornato nella massima serie, pur con un organico non eccelso, deve provare in tutti i modi a salvarsi, anche passando per gli spareggi. E deve fare dello Streltsov un fortino, un luogo dal quale si possa portare tanto fieno in cascina. Dall’altra parte il Rostov sta deludendo parecchio, come detto, ed è possibile che la poca abitudinarietà di questo organico a una posizione di classifica così tragica (lo scorso anno il Rostov veleggiava nelle zone per l’Europa e portava a casa la coppa di Russia). L’addio di Dzyuba ha pesato tantissimo, soprattutto perchè Bukharov non si è rivelato un degno sostituto. Una mano può arrivare dal calendario. Su 16 gare rimaste, 10 si giocheranno in casa. Sicuramente le grane di Gamula non aiutano il gruppo.

Il vantaggio della Torpedo arriva a metà primo tempo, con una bella incornata di Stevanovic, bravo a sfruttare un bel cross di Bylyaletdinov e la scarsa intensità difensiva della retroguardia rivale. A chiudere i giochi ci pensa Salugin, ma il merito in questo caso è di Igor Shevchenko, che si invola in solitaria e serve un comodo pallone al compagno. Nel recupero Torbinskyj accorcia le distanze con una punizione deviata da Rykov, ma ormai è troppo tardi per mettere paura ai padroni di casa. 

Questo risultato, assieme alla sconfitta dell’Ural in casa del Rubin, comincia a creare un piccolo solco tra le ultime quattro della classe e le restanti squadre in lotta per non retrocedere (l’Amkar ha un punto di vantaggio sull’Ural ma ha anche due partite di meno). Se per la Torpedo i play out potrebbero considerarsi un soddisfacente compromesso, per il Rostov la situazione potrebbe diventare ben presto irrimediabile, anche se due stagioni or sono fu proprio lo spareggio con la SKA Energiya Khabarovsk a salvare la squadra allora allenata da Bozovich. Certo, ridursi a 180 minuti dentro o fuori con un collettivo del genere…

Michael Braga
Michael Braga
Grande appassionato di calcio russo, tifoso dello Zenit San Pietroburgo. Estimatore del calcio giocato nei luoghi meno nobili e più nascosti, preferirebbe vedere un Torpedo-Alaniya rispetto a uno Juventus-Milan.

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