Karpin alla guida della Russia, i pro e i contro

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L’esperienza di Fabio Capello alla guida della nazionale russa, dopo i deludentissimi risultati del 2014, potrebbe essere al capolinea e tra gli addetti ai lavori si stanno facendo alcuni nomi per l’eventuale sostituto. Spicca il nome di Valerj Karpin, che potrebbe avere le maggiori credenziali per sedere su quella scottante panchina. Lui stesso ha dichiarato: “Non mi ha chiamato nessuno, ma se lo facessero ci penserei seriamente. E’ indiscutibile che sarebbe un sogno per chiunque prendere in mano le sorti della propria nazionale”. Ma perchè la bandiera dello Spartak, ora allenatore del Maiorca, dovrebbe essere scelto da Mutko e Tolstykh? Noi di Mondopallone proviamo a fare un punto della situazione, analizzando i più e i meno di questa eventuale operazione.

PRO

La conoscenza dell’ambiente-Diversamente dagli specialisti stranieri, chiamati negli anni scorsi a dare personalità ed esperienza internazionale senza però grossi risultati, Karpin conosce alla perfezione le complesse e controverse dinamiche del calcio russo, nonchè numerosi calciatori che sono nel giro della nazionale. Il fatto che parli russo, oltre che spagnolo e inglese, favorirebbe la formazione di un gruppo solido, identificato nel proprio leader. Con allenatori stranieri il passaggio attraverso il traduttore sgretola la forza del messaggio e blocca l’instaurazione di rapporti e, quindi, la facile risoluzione delle problematiche che si creano in squadra.

Il costo-Sicuramente Karpin guadagnerebbe non più di 1/4 dello stipendio di Capello. E peggio dell’italiano, che negli ultimi 9 incontri ha battuto solo Lietchestein e Lussemburgo, non può fare.

L’esperienza-Seppur abbastanza giovane, Karpin è un uomo navigato del pallone. Ha giocato ad alto livello e ha già ricoperto numerosi incarichi, come quello di dirigente e di allenatore. Il fatto che abbia lavorato anche all’estero gli da qualcosa in più rispetto ad altri papabili russi o ex sovietici come Berdyev e Semin (che ha comunque lavorato Kyev), poichè può connubiare diverse visioni e differenti modi di lavorare, adattandosi quindi alle varie situazioni.

L’intelligenza e la persona-Karpin è un uomo decisamente sagace e capace di comprendere l’evoluzione del mondo e il suo progresso. La sua apertura mentale data magari anche dalla sua giovane età potrebbe dargli una marcia in più rispetto a Advocaat e Capello, troppo fermi sulle loro scelte.

CONTRO

Il contratto col Maiorca-E’ un aspetto rilevante ma probabilmente facilmente risolvibile. Per intederci, se Karpin vuole andare ad allenare la Russia non ha problemi a salutare la Spagna. Difficile, oltre che controproducente, un doppio incarico.

I fallimenti da allenatore- Con lo Spartak in panchina non ha fatto bene. E’ altresì vero che nell’ultimo decennio chiunque ha deluso con la compagine più titolata di Russia. Karpin però, potrebbe essere l’uomo giusto per fare da selezionatore. Dirigente di valore indiscusso, l’ex Celta Vigo è uno che sa valutare, decidere, gestire, scegliere: da commissario tecnico potrebbe avere una carriera migliore rispetto a quella da mister.

Karpin è una delle tante ipotesi che circolano. Tanti nomi ma ancora nessuna scelta concreta. Il tempo per decidere se tenere Fabio Capello o meno è tanto, dato che la Russia tornerà in campo a marzo. Ma verso l’europeo non si possono compiere altri passi falsi. E, soprattutto, tra tre anni e mezzo c’è da preparare un mondiale in casa. Nessuno chiede il trofeo, ma ben figurare è d’obbligo.

Michael Braga
Michael Braga
Grande appassionato di calcio russo, tifoso dello Zenit San Pietroburgo. Estimatore del calcio giocato nei luoghi meno nobili e più nascosti, preferirebbe vedere un Torpedo-Alaniya rispetto a uno Juventus-Milan.

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