Il Calciomercato al contrario

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Finalmente il calciomercato è finito e francamente non se ne poteva più. Un teatrino ormai stucchevole che dopo una lunga attesa per l’ennesima volta non è mai speciale come le premesse lasciavano intendere.

Dovevano arrivare Falcao, Khedira, Hernandez, Dzeko, oppure dovevano tornare Lavezzi, Jovetic, Lamela, Eto’o, Pastore; ma come accade ultimamente sono state sparate da bar, buone a riempire trasmissioni e giornali, trattative allegoriche di un mercato italiano triste, che si piange addosso e prova a darsi un po’ di coraggio.

Se la scorsa estate ci aveva portato un pò di sole oltre a Tevez, Higuain, Maicon e Gomez, questa oltre alla pioggia ha portato grigiore anche nelle trattative. Difficile stabilire il vero colpo dell’estate dato che i nomi altisonanti sbarcati in Italia ancora una volta sono in fase calante e non più giovanissimi vedi: Vidic, Torres, Evra, Saviola, Cole, Marquez.

Per contro altri nostri talenti nostrani sono volati via: Balotelli, Cerci, Immobile. Il problema è che quelli che noi chiamiamo campioni, esaltati dalla mediocrità del nostro torneo, rischiano di essere rinominati “bidoni” dalle nuove squadre di appartenenza tra qualche mese. Il primo ha già fallito in passato all’estero, speriamo non si ripeta,  dubbi su Cerci, mentre ci auspichiamo invece che il buon Ciro si confermi, migliori e cresca in Bundesliga, la nazionale ne ha molto bisogno.

La sensazione visto ormai il trend dell’ultima giornata di mercato in Italia è che le società non abbiano progetti in testa, ma vivano di improvvisazione. Lunedì sono successe cose inspiegabili, si sono contraddetti in tanti e molti hanno fatto shopping solo per paura di ritrovarsi a mani vuote e non saperlo spiegare poi ai tifosi.

La Juventus voleva un punta e ci ha provato per Falcao. Chissà forse qualche speranza ce l’ha pure avuta, ma sognare costa caro e chi fa mercato deve pensare in primis alla concretezza. Marotta forse non ha gli agganci e il budget per i top player, ma se a contratto hai Gabbiadini, Berardi e Zaza non puoi finire il mercato senza integrare una punta dopo aver perso Quagliarella e Osvaldo.

La Roma ha venduto Benatia all’ultimo con una prestigiosa plusvalenza, investendo nel giro di 2 giorni in tre centrali difensivi giovani e speranzosi, almeno uno su tre sarà buono?! Ora la palla a Garcia per capire chi sarà il nuovo titolare, mentre la Champions è già alle porte.

Il Napoli ha aspettato il preliminare per fare mercato e i risultati si sono visti, De Laurentis riscontra sempre maggiori estimatori in città tra cui Benitez che inizia ad aver dubbi sul suo presidente e si trova uno spogliatoio nervoso tanto quanto la curva.

L’Inter ha fatto il suo mercato senza piazzare il colpaccio, tuttavia Ausilio è sembrato avere un piano chiaro in mente, meno Mazzarri che nel tentativo di confondere le acque si è confuso le idee. Tra le big l’Inter è l’unica che non ha un modulo predefinito e affidabile, è piena di centrocampisti offensivi che non riescono a convivere e gioca con una punta che ogni gara muore di solitudine.

Il Milan invece ha piazzato il colpo dell’ultimo minuto, come da tradizione con Biabiany, anzi volevo dire Bonaventura. Giocando solo il campionato sarà interessante vedere chi tra Menez, Saponara, Bonaventura, El Sharawy, Honda, Niang scalderà la panchina, ci manca solo che esploda Mastour. Buono comunque il mercato di Galliani anche se per pagare lo stipendio dei prestiti ha sacrificato un gioiellino nostrano come Cristante.

La Fiorentina invece ha agito con coerenza, forse il mercato era legato alla cessione di Cuadrado, ma Basanta, Kurtic e Richards dovrebbero rinforzare una rosa già buona che però pende troppo dal ginocchio di Rossi.

Tirando le somme possiamo dire che sono pochi quelli bravi a far mercato e l’estate 2014 è stata ancora meno entusiasmante della scorsa non solo per il meteo. I colpi migliori sono stati forse quelli saltati, in quello che ormai in Italia è un calciomercato al contrario, dove l’importante è non perdere i pezzi migliori. Le non cessioni di Vidal, Cuadrado, Pogba, Icardi e Pjianic sono stati i veri botti del mercato, affari non conclusi che hanno evitato la solita emorragia di campioni. Sempre che duri perché gennaio e il mercato non sono poi così lontani.

Francesco Filippetto
Francesco Filippetto
Nato nel 1977, da allora si nutre di calcio: una passione che pratica e insegna a Treviso nei settori giovanili. Ama i giovani talenti e il lato romantico di questo sport.

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