Brasile 2014 – Germania-Argentina: precedenti, statistiche e curiosità

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La partita che ogni giocatore sogna di disputare sin da bambino, una delle motivazioni principali per cui, ogni giorno, milioni di ragazzini si allenano nonostante il freddo, il caldo o le intemperie. E’ la finale della Coppa del Mondo, è Germania-Argentina, la prima reduce dalla più larga vittoria (1-7) nella storia delle semifinali mondiali, contro il Brasile, mentre i sudamericani l’hanno spuntata solo ai rigori contro l’Olanda di Robben e Sneijder.

I PRECEDENTI – Germania-Argentina è tutt’altro che una partita inedita nella storia dei Mondiali, anche in finale. Con sette incontri totali, di cui tre nella partitissima per eccellenza, i tedeschi hanno vinto in quattro partite, mentre la Selección ha trionfato soltanto una volta, ottenendo due pareggi nei gironi mondiali nel 1966 e 1974 (Germania Est).
Facciamo un piccolo passo indietro, però, ossia al 1958: in quell’occasione fu la formazione europea a vincere con il punteggio di 3-1, ma la partita forse più emozionante risale al 1986, quando in Messico le due nazionali si contesero la Coppa del Mondo. Doppio vantaggio dell’Albiceleste grazie a Brown e Valdano, pareggio di Rummenigge e Voller prima del gol decisivo di Burruchaga, su assist di un certo Maradona.
Per attendere la rivincita teutonica, però, si dovettero aspettare soltanto quattro anni, nel Mondiale organizzato in Italia – eliminata in semifinale proprio dall’Argentina. Un rigore di Brehme consegnò il trofeo ai tedeschi, che da quel momento sono diventati l’incubo maggiore della Selección; fu colpa loro l’eliminazione del 2006 – 4-2 ai calci di rigore dopo l’1-1 dei tempi regolamentari – e del 2010 con un incredibile 4-0, con una doppietta di Muller e una rete dell’eterno Klose.

LE STATISTICHE – Si tratta dell’ottava finale per la Germania, mentre l’Albiceleste ha raggiunto questo traguardo cinque volte. Siamo di fronte quindi a due delle nazionali più forti al Mondo, una finale tutt’altro che inattesa e che, probabilmente, alla vigilia poteva anche essere pronosticata.
Escludendo il precedente del 1974, dato che in quel caso si trattava della Germania Est, i teutonici hanno realizzato 11 reti, subendone soltanto 5.
La cabala, però, ha già incoronato il suo vincitore; l’Italia ha infatti vinto il suo quarto mondiale (2006) 24 anni dopo l’ultimo trionfo (1982), e lo stesso è accaduto al Brasile (1994), con la vittoria precedente che era datata 1970. Considerando che l’ultimo mondiale vinto dalla Germania risale al 1990, esattamente 24 anni fa, potremmo essere di fronte a una delle casualità – o forse no? – più grandi nella storia della Coppa del Mondo. Passando alle curiosità vere e proprie, infine, non essendoci mai stato un Papa emerito, si tratta della prima volta che le nazionali dei due Papi coinvolti si affrontano: chi la spunterà tra Ratzinger e Bergoglio?

La finale è, per definizione, la partita più impronosticabile del Mondiale. Tuttavia ci sono alcuni indizi che ci possono far propendere dalla parte della Germania: in primis i precedenti, ultimamente sempre favorevoli ai tedeschi, e poi la straordinaria prestazione della Germania contro il Brasile, mentre l’Argentina ha dovuto faticare, e non poco, per arrivare sino a qui. C’è sempre l’ago della bilancia Messi: riuscirà a trasformarsi nel mostro ammirato a Barcellona e nella prima fase del Mondiale, oppure si eclisserà come spesso gli è accaduto con la maglia della Selección?

Alessandro Lelli
Alessandro Lelli
Nato a Genova nel maggio 1992; è un appassionato di calcio, basket NBA e pallavolo (sport che ha praticato per molti anni). Frequenta la facoltà di Scienze Politiche, indirizzo amministrativo e gestionale.

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