ESCLUSIVA MP – Koralee Cano (au-premier-poteau.fr): “Finalmente un campionato femminile equilibrato in Francia!”

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Per il secondo anno consecutivo, il nostro sito propone aggiornamenti settimanali sui principali campionati esteri di calcio femminile. Ciò non accade per esterofilia, ma per fare il punto sui più movimenti competitivi: mettere il naso fuori casa spesso aiuta a migliorare sé stessi.

Da questo punto di vista, è utile scambiare due parole con gli addetti ai lavori stranieri, che seguono questi campionati e vivono il campo settimana dopo settimana. Per questo, abbiamo chiacchierato con Koralee Cano, redattrice per la D1 Féminine per il sito specializzato Au Premier Poteau.

Per favorire una diffusione (anche) internazionale dell’intervista, proponiamo sotto il testo in francese.

Koralee, tu ti occupi di calcio femminile francese. A che punto siamo? Si fanno progressi?

Sì, mi interesso di calcio femminile dai Giochi Olimpici di Londra. In realtà era iniziata male perché anni prima avevo (?) assistito a un match del PSG e uno dello Juvisy e non mi avevano davvero conquistato. Penso che stia crescendo molto in fretta, ma ci sono tantissime cose da fare. È anche per questo che mi hanno offerto di essere redrattrice di Au Premier Poteau

au premier calcio femminile franciaAll’Europeo la nazionale, nonostante la presenza di molte giocatrici dell’OL, ha deluso. Cosa ti aspetti dal futuro?

In effetti, è stata una caduta difficile da comprendere. Mi piace molto la citazione di Churchill che dice che “il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere il tuo entusiasmo“, quindi sono molto ottimista per il futuro. Vincere un titolo sarebbe bello e penso che la Francia ne abbia i mezzi. 

Almeno sui social network, nelle pagine ufficiali, la FFF è molto attenta alla nazionale femminile. Il pubblico francese si sta appassionando?

Ciò che è cambiato grazie ai social network e ai media è che ora i francesi sanno che esiste una nazionale di calcio femminile. Gli stadi sono si riempiono più di prima e migliori sono i dati sugli ascolti televisivi. Ciò non significa che  va tutto per il meglio, ma che cose cambiano in senso positivo. Siamo in molti a preoccuparci dell’avvenire del calcio femminile in Francia, ho letto delle proposte interessantissime, e vengono dai tifosi, dai giornalisti o dalle giocatrici. Mi piacerebbe una tavola rotonda organizzata dalla Federazione. 

Veniamo al campionato. La sensazione è che finalmente dopo anni ci sia una vera lotta per il titolo…

Secondo me è ciò che tutti aspettavano: un campionato con della suspance, dove i giochi non siano già fatti in anticipo. È così tanto più interessante per le persone che scoprono la D1 Féminine che quando ho assistito alla vittoria del PSG a Lione mi sono detta “inizia il cambiamento, ce l’hanno fatta!”. Anche se deve essere stata dura per le lionesi, credo che prima o poi sarebbe dovuto succedere.

Foto PSG Féminines
Foto PSG Féminines

Non ti sembra un po’ in calo il Lyon?

Sì, il Lyon non è più invincibile ma è una fase normale: la fine di un ciclo. Questo non vuol dire che non sia una delle migliori squadre d’Europa al giorno d’oggi, ma semplicemente che bisogna rinnovarsi per continuare a crescere. È una bella sfida, all’altezza del loro talento: è anche in questi momenti, nelle incertezze, che si riconoscono le grandi squadre.

Insieme ai campionati tedesco, svedese e inglese, la D1 è il top. Eppure quest’anno nessuna francese è ai quarti di Champions.

Molto paradossale come situazione, perché trovo che quest’anno il campionato abbia un livello di intensità superiore alle edizioni precedenti. Penso specialmente al Soyaux e al Guingamp, che mostrano molta qualità, per essere dei piccoli club. Lo sport è anche questo: sapere che non si può sempre vincere, imparare a perdere e diventare ancora più forti. Stagione prossima, credo che le due squadre francesi che parteciperanno alla Coppa dei Campioni daranno spettacolo!

Il PSG sta investendo molto, può essere il nuovo OL?

Lo dico spesso, il PSG è una società dal grande potenziale. Non sarei sorpresa di vedere la squadra di Farid Benstiti diventare una delle migliori d’Europa, ma non per le stesse ragioni dell’OL. C’è posto per due, tre o quattro grandi squadre di calcio femminile made in France

Per quanto riguarda la lotta salvezza, chi pensi retrocederà in D2?

Sarà molto difficile per l’AS Muret rimanere in D1, è un peccato perché le sue calciatrici sono delle vere guerriere, ma penso che stiano pagando il prezzo degli errori fatti prima e dopo la promozione nella massima serie. Per quanto riguarda le altre squadre, preferisco aspettare prima di pronunciarmi.

Nel ringraziarti, ti chiedo di togliermi due curiosità: che squadre tifi e, soprattutto, chi sarà la calciatrice francese del futuro?

Faccio il tifo per tutto le squadre del campionato. Ho molta ammirazione per le giocatrici e sarebbe troppo difficile scegliere. Allora, dirò che la mia squadra preferita è la Francia e spero che le Bleues torneranno dal Canada con la coppa del mondo. Al di là della gioia di veder ricompensati i loro sforzi, ciò spingerà il calcio francese a dare più spazio alle ragazze. Il futuro delle giocatrici è tutto da scrivere, quando vedo ciò che sono capaci di fare le ragazze dell’Under 20, mi dico che ci saranno dei bei momenti, a condizione che i media aiutino. Penso che non ci sarebbe nulla di più brutto che vincere un titolo ma in uno stadio vuoto. 

Riportiamo, per agevolare la lettura dell’intervista in Francia, il testo in francese.

Tu t’intéresses au football féminin français, comment ça évolue ?

En fait, je m’intéresse de près au football féminin français depuis les J.O de Londres. C’était pourtant assez mal parti, car il y a quelques années, j’étais allée voir un match du PSG et un de Juvisy et je n’avais pas vraiment été séduite. Je trouve que cela progresse très vite, mais il y a encore beaucoup de choses à faire. C’est une des raisons qui m’ont donné envie d’être rédactrice chez Au Premier Poteau.

L’élimination lors de la coupe d’Europe, malgré la présence de beaucoup de joueuses de l’OL dans l’équipe, ça t’a déçue ? Qu’est-ce que tu attends de l’avenir ?

Effectivement, c’est une défaite qui n’a pas été facile à comprendre. J’aime bien la citation de Churchill “Le succès, c’est d’aller d’échec en échec sans perdre son enthousiasme” donc je suis très optimiste pour la suite. Un titre, ce serait génial, je pense que l’équipe de France en a les moyens.

Au moins sur les réseaux sociaux, des pages officielles, la FFF est très attentive à l’équipe national féminin. Le public français commence à aimer l’équipe féminine?

Ce qui a changé grâce aux réseaux sociaux et aux médias, c’est que maintenant les français savent qu’il existe une équipe féminine.
Les stades sont plus remplis qu’il y a quelque temps et les audiences tv sont meilleures, ça ne veut pas dire que tout va pour le mieux, mais que les choses évoluent dans le bon sens. Nous sommes nombreux à nous préoccuper de l’avenir du football féminin en France, j’ai lu des propositions très intéressantes venant aussi bien des supporters, que des journalistes ou des joueuses, une table ronde organisée par la FFF ça me dirait bien.

Revenons au championnat, on a le sentiment après des années, qu’ il y a une vrai lutte pour le titre…

Je crois que c’est ce que tout le monde attendait, un championnat avec du suspens où tout n’est pas joué d’avance. C’est tellement plus attractif pour les personnes qui découvrent la d1 féminine, lorsque j’ai assisté à la victoire du PSG à Lyon, je me suis dit “C’est le début du changement, elles l’ont fait !”. Même si ça a du être difficile pour les lyonnaises, je crois que ça devait arriver.

Lyon est un peu en déclin?

Oui, Lyon n’est plus invincible, mais c’est une phase normale : la fin d’un cycle. Cela ne veut pas dire que ce n’est pas une des meilleures équipes européennes du moment, mais simplement qu’il va falloir se renouveler pour continuer à aller de l’avant. C’est un sacré challenge, à la hauteur de leur talent, c’est aussi dans ces moments difficiles, où le doute existe, que l’on reconnait les très grandes équipes.

Si on compare aux championnats allemand, suédois et anglais, la D1 est au top. Pourtant cette année, il n’y a aucune équipe française aux quarts de champions?

C’est très paradoxal comme situation, car, je trouve que cette année le championnat a un niveau d’intensité plus important que lors des précédente éditions. Je pense notamment à Soyaux et Guingamp qui montrent beaucoup de qualité alors que ce sont des petits clubs. Le sport, c’est aussi ça, savoir qu’on ne peut pas toujours gagner, apprendre à perdre et revenir encore plus fort. L’année prochaine, je pense que les deux équipes qui seront présentes en ligue des champions feront le spectacle!

Le PSG est en train de investir beaucoup, pourrait-il devenir le nouveau OL?

Je le dis souvent, le PSG est un club à fort potentiel et je ne serai pas surprise de voir l’équipe de Farid Benstiti devenir l’une des meilleures d’Europe, mais pas pour les mêmes raisons que l’OL. Il y a de la place pour deux, trois, quatre grandes équipes féminines made un France.

En ce qui concerne la lutte pour rester en D1, qui descendra en D2 à ton avis ?

L’AS Muret aura beaucoup de mal à se maintenir en d1, c’est dommage car, les joueuses sont des vraies guerrières, mais je pense qu’elles payent au prix fort des erreurs faites en amont et en aval de la montée en d1… Pour les autres équipes, je préfère attendre un peu pour me prononcer.

En te remerciant, je vous demande de décoller deux curiosités: quelle est l’équipe que tu supportes et surtout, quel sera lequel l’avenir des joueuses de football français?

Je supporte toutes les équipes du championnat, j’ai beaucoup d’admiration pour les joueuses et ce serait trop difficile pour moi de choisir. Alors, je dirai que mon équipe préférée : c’est l’équipe de France et j’espère que les Bleues reviendront du Canada avec la coupe. Au-delà de la joie de voir leurs efforts récompensés, cela fera bouger le football français pour laisser plus de place aux filles. L’avenir des joueuses reste à écrire, quand je vois ce que sont capables de faire les U20, je me dis qu’il y a des beaux moments en perspective à condition que la médiatisation suive car, je pense qu’il n’y a rien de pire que de remporter un titre dans un stade vide.

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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