Milan, Seedorf: “Abbiamo bisogno di tempo per assimilare gli schemi, ma sono contento”
Clarence Seedorf, al termini di Milan-Torino, si è presentato davanti ai giornalisti in sala stampa e ha risposto alle domande dei cronisti. Queste le sue principali dichiarazioni:
“Faccio i complimenti a Ventura perché il Torino ha giocato davvero una bella gara. Noi abbiamo fatto il possibile, speravamo di portare a casa la vittoria, ma non è stato così.
Non è un’occasione sprecata, tutte le partite sono difficili. Non dobbiamo guardare la Fiorentina, ma solo noi stessi. In casa si devono sempre cercare i tre punti, la cosa più positiva è la reazione della squadra. Per fortuna abbiamo il tempo per migliorare ancora di più e trovare quegli automatismi necessari per giocare meglio.
Io sono molto soddisfatto del lavoro che stiamo facendo e dei miei giocatori. Inutile parlare ora di mercato. La cosa importante è ricostruire con molta calma e obiettività. Io ho fatto la scelta del sistema di gioco e della filosofia proprio guardando le caratteristiche dei giocatori per farli rendere di più. Normale che sia necessario del tempo per assimilare tutto per bene.
Honda ha fatto una buona gara, ha bisogno di tempo per imparare questo calcio, la lingua, gli schemi. I ragazzi giocano insieme da poco tempo, diamo loro del tempo, devono imparare a conoscersi. Non è una questione solo dei quattro giocatori là davanti: tutti i giocatori devono imparare a giocare insieme. I miracoli non si fanno e non bisogna avere fretta. Il “mio” Milan lo costruirò nel tempo, finendo questa stagione in maniera degna e credo che qualche segnale è già arrivata, basta guardare la voglia e la determinazione della squadra nella ripresa.
Rami sta facendo molto bene, sia oggi che contro il Cagliari. Anche per lui il calcio italiano è diverso, ma sta imparando bene. Spero che possa continuare a crescere così. Le caratteristiche giuste ce le ha. In ogni caso, tutti sono stati bravi a recuperare il risultato contro una squadra molto organizzata.
Le sostituzioni sono state fatte perché i tre giocatori usciti avevano dato tutto e avevamo bisogno di energia. Taarabt aveva fatto solo un allenamento e non c’era bisogno di rischiarlo. Meglio per lui fare una cosa alla volta senza bruciare le tappe”.