L’ennesimo enfant prodige olandese. Con un gigantesco “ma”: Jordy Clasie non è la solita mezza punta/ala/centrocampista offensivo, Jordy Clasie è un mediano. Duro e puro. Certo, la tecnica individuale non è quella di Mudingayi, non dimentichiamoci che il numero 6 del Feyenoord è un Tulipano, però non è nemmeno quella cristallina e purissima di van Persie o Robben.
Se c’è un paragone che invece può reggere, è quello con lo Wesley Sneijder primissima maniera, anche in virtù del ruolo che il Rotterdammer attualmente ricopre nel suo club, cioè vertice basso di un centrocampo a tre, il medesimo dell’ex Real Madrid e Ajax a inizio carriera. Il giovane ha inoltre in comune con Sneijder l’essere brevilineo (1,69 m) e velocissimo nel girarsi in fase di controllo di palla, ha però una propensione molto più netta del fantasista del Galatasaray al contrasto e allo sradicare palloni agli avversari, seppure la sua capacità di aprire il gioco e destreggiarsi in passaggi filtranti a lunga gittata ricordi molto le caratteristiche che il Folletto di Utrecht ex Inter possiede ancora oggi.
In patria viene spesso paragonato a Xavi o a Pirlo ma il numero 6 del Feyenoord è molto più fisico nell’approccio al giocatore avversario e ha una grinta simile a quella del miglior Gattuso, nonostante non se la cavi male nemmeno nella progressione in dribbling palla al piede (dispone di un’accelerazione notevolmente superiore ai due maestri del centrocampo sopracitati) e sia un eccellente tiratore da fuori oltre che praticamente ambidestro. Giocatore votato anima e cuore al sacrificio per la squadra, nonostante sia fisicamente meno imponente della stragrande maggioranza di coloro che calcano i campi dell’Eredivisie, Clasie mette sul rettangolo di gioco una determinazione e una cattiveria agonistica tali da essere uno dei migliori ruba palloni di tutti i Paesi Bassi.
Cresciuto tra le fila del Feyenoord sin da quando aveva nove anni, Jordy ha però esordito in massima serie a 19 anni con la maglia dell’Excelsior, un altro club di Rotterdam, satellite dei più famosi concittadini, a cui era stato ceduto in prestito, e proprio contro il “suo” Feyenoord, contribuendo alla storica affermazione dei Roodzwarten contro i ben più blasonati cugini. Disputando da titolare la sua prima stagione (35 presenze tra Eredivisie e coppa nazionale, 2 gol) e visto l’alto rendimento, i biancorossi di Rotterdam hanno prontamente richiamato alla base il talento allora ventenne e ne hanno fatto un perno insostituibile della loro compagine.
Da allora Clasie ha disputato 92 incontri, firmando 5 reti e giocando da titolare pressoché inamovibile fino a ora, sostanzialmente due anni e mezzo. Per lui si contano già anche sei apparizioni con la maglia dell’Olanda vera e propria: sono infatti “soltanto” otto i caps con la casacca dell’Under 21 (e qualcosa vorrà pur dire). Vista l’attitudine difensiva, infatti, non solo c’è meno concorrenza per il ragazzo nei ranghi della Nazionale maggiore rispetto a quanta ne avrebbe se fosse una mezza punta o un esterno, ma comunque Clasie è riuscito a ritagliarsi un bello spazio nonostante la competizione con professionisti affermatissimi come Nigel de Jong, Kevin Strootman o Stijn Schaars e scusate se è poco.
Il suo Feyenoord non sta procedendo in maniera molto brillante nell’Eredivisie di quest’anno (quarto posto in coabitazione con Groningen e AZ però i punti dal Vitesse capolista sono sei dopo quasi un intero girone d’andata) ma uno dei migliori a livello puramente personale è senz’altro il giovane di Haarlem: quattro assist finora per lui pur partendo dalle retrovie, un cross e mezzo a partita, un’accuratezza di passaggio dell’85% e un passaggio chiave e mezzo per gara.
Numeri davvero notevoli considerando anche la sua posizione in campo, particolarmente arretrata, che comunque lo portano a essere il nono miglior giocatore della Lega come valutazione media (dati di WhoScored.com). Amatissimo dai compagni e idolatrato dai tifosi, nel quale si identificano completamente, Jordy è già pronto per il “grande salto” in un campionato di livello superiore.
Osservando l’ottimo impatto avuto dai più maturi Strootman e Mertens in Italia e visto il rendimento del Milan con e senza Nigel de Jong, il poterlo ammirare con addosso una qualche maglia di Serie A (s’era parlato di un interesse della Fiorentina) potrebbe anche non essere un miraggio, visti anche il non eccessivo prezzo del cartellino e le peculiari caratteristiche tecnico/tattiche del numero 6 del Feyenoord, che probabilmente lo porterebbero a un veloce adattamento al nostro torneo nazionale.
Sempre che lui, però, voglia davvero staccare il cordone ombelicale col suo Feyenoord, il club che l’ha cresciuto, aspettato, coltivato e coccolato. Ma forse l’impresa si può compiere: basta sbrigarsi perché su di lui ci sono davvero moltissimi club. D’altra parte se vieni soprannominato Lo Xavi Olandese un motivo ci sarà…