Alfreð Finnbogason, l’unica certezza di Eredivisie

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In questo incerto avvio di Eredivisie paiono non esistere certezze: il PSV Eindhoven, che aveva iniziato in pompa magna il campionato, ha pareggiato le ultime tre gare rallentando drasticamente la sua marcia e non solo non ha ammazzato il campionato come si aspettava a fine agosto ma, anzi, non è neppure primo.

La capolista, infatti, al momento è la rivelazione PEC Zwolle, in vetta con un punto di margine sulle Lampadine e due lunghezze di distacco sulle più quotate Ajax (anch’essa piuttosto deludente nonostante sia detentrice del titolo) ed Heerenveen. Già, l’Heerenveen.

I ragazzi allenati da van Basten, nonostante una difesa ballerina anzichenò che ha incassato dodici reti in appena sei partite, condividono il momentaneo gradino più basso del podio coi più quotati Lancieri di Amsterdam soprattutto grazie al loro bomber: l’islandese Alfreð Finnbogason, andato a segno già otto volte. L’attaccante nordico sembra quasi essere l’unica costante tra il campionato di quest’anno e quello passato: tra i movimenti di mercato che hanno sconvolto la fisionomia di molte compagini e punteros molto in gamba che se ne sono andati altrove (Bony, Altidore) solo lui e Pellè continuano a sfidarsi sui campi di tutta l’Olanda per la classifica cannonieri.

Arrivato nell’estate 2012 nel nord dell’Olanda, l’attuale numero 11 dell’Heerenveen ha per ora collezionato la bellezza di 36 gol in 40 partite tra Eredivisie e coppa nazionale: una media impressionante. Gli scout di van Basten lo individuarono quando ancora vestiva la maglia degli svedesi dell’Helsingborgs (in prestito dal club belga del Lokeren), coi quali segnò, nei primi sei mesi del 2012, 13 gol in 22 presenze: il doppio dei gol nella metà del tempo rispetto al precedente anno e mezzo in Belgio.

Superfriezen avevano nel frattempo bisogno di sostituire l’implacabile cannoniere del biennio precedente, quel Bas Dost in grado di siglare 45 gol in 66 apparizioni nei suoi due anni di Heerenveen, nel frattempo volato in Germania (per lui 24 presenze e 8 gol nello sgangherato Wolfsburg dello scorso anno). Il ragazzotto islandese venne immediatamente assoldato ma sarebbe servito allo scopo?

Al momento i numeri non solo dicono di sì ma urlano letteralmente a favore di Alfreð. La sua capacità di attaccare lo spazio senza palla, la sua ottima tecnica e l’istinto killer che mostra ogni qual volta scende in campo lo stanno rapidamente portando a tentare la scalata dei cannonieri Frizien di ogni epoca: il più prolifico, Gerald Sibon, a quota 47 centri, è lontano solo di 15 marcature.

In tutto ciò Finnbogason ha solo 24 anni e ancora ampissimi margini di miglioramento: stupisce molto che nessun club di Germania, Spagna, Inghilterra o Italia abbia provato a prelevarlo dalla sua tana nord-olandese. In realtà, Finnbogason un trascorso nel nostro Paese può anche vantarlo: a 18 anni passo un brevissimo periodo nelle giovanili del Sassari Torres. Subito dopo però la nostalgia l’ebbe vinta e il ragazzo rientrò nella sua Islanda, forse più fredda della Sardegna ma per lui senz’altro più accogliente, dove fece ritorno al Breiðablik che lo lanciò come professionista.

Insomma, l’Heerenveen, tradizionalmente società che forma e lancia grandissimi attaccanti (tra gli altri: Ruud van Nistelrooy, Klaas-Jan Huntelaar, il citato Bas Dost, Jon Dahl Tomasson, Georgios Samaras) ha trovato l’ennesima, splendente gemma rara: Alfreð Finnbogason da Reykjavík. Professione? Bomber.

Giorgio Crico
Giorgio Crico
Laureato in Lettere, classe '88. Suona il basso, ascolta rock, scrive ed è innamorato dei contropiedi fulminanti, di Johan Cruyff, della Verità e dello humour inglese. Milanese DOC, fuma tantissimo.

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