Ajax: un’Eredivisie sempre più difficile

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Nel mondo del calcio circola da anni l’adagio che sentenzia: “Vincere non è facile ma è riconfermarsi vincente la vera sfida“. Prendendo per vero questo assioma, in Olanda chi ha vinto la sfida impossibile di riconfermarsi è senz’altro Frank de Boer, allenatore dell’Ajax, reduce da tre campionati vinti consecutivamente.

In effetti, guardando ai Lancieri, più che la difficoltà del vincere in maniera continuativa, viene in mente un altro postulato tipico del pallone: “Vincere aiuta a vincere“. In questo senso, l’ex difensore del Barcellona è una dimostrazione vivente della veridicità del teorema nel quale tre punti guadagnati oggi chiamano tre punti guadagnati domani.

Quest’anno, però, non tutto sembra girare come nelle tre stagioni di Eredivisie appena passate: l’Ajax esce abitualmente alla lunga distanza, verissimo, ma ha appena perso due dei tre/quattro giocatori più importanti dell’intero progetto: Christian Eriksen e Toby Alderweireld. In particolare, la perdita del talento danese potrebbe risultare piuttosto grave per gli ajacidi (quarti in classifica sì, ma solo per differenza reti e già a cinque punti di distanza dallo Zwolle capolista dopo altrettante giornate) perché dall’ex numero 8, ora volato a Londra, passava almeno l’80% dei palloni lavorati dagli uomini di de Boer. Un dato sconfortante per chi è abituato a lavorare partendo dal possesso palla.

Anche la cessione di Alderweireld, anche se magari non tragica come quella di Eriksen, rappresenta un problema di complessa soluzione per l’allenatore dei Lancieri: Denswil sarà pure un giovane promettente ma nella sfida contro il Groningen non ha impressionato particolarmente. La sensazione, comunque, è che né lui né il neo acquisto van der Hoorn siano davvero in grado di sostituire il belga, perlomeno non adesso. Moisander resta comunque una certezza ma in caso il finlandese dovesse dare forfait per qualsiasi motivo la traballante retroguardia biancorossa sarebbe esposta a fortissimo rischio di goleada.

A centrocampo la situazione non è molto più rosea: Serero è una scommessa non ancora vinta dopo già due anni di militanza ajacide e l’attuale assenza di de Jong non aiuta affatto a riempire il vuoto lasciato da Eriksen. Klaasen, Duarte, Meleg e il rientrato Enoh, d’altra parte, non offrono sufficienti garanzie: in sostanza quest’Ajax è più debole di quella dello scorso anno.

Come fare, allora, a vincere di nuovo? Mister de Boer è senz’altro al lavoro per capire bene come muoversi e magari ragionare anche sul mercato in entrata di gennaio, visto che le cessioni di due protagonisti assoluti delle ultime stagioni sono arrivate al fotofinish e non hanno lasciato abbastanza tempo agli Amsterdammers di colmare il vuoto. S’era provato ad acquistare van Ginkel a inizio giugno, è vero, ma il Vitesse, conscio che avrebbe dovuto cedere comunque uno dei suoi talenti più fulgidi, ha preferito farlo all’estero per non irrobustire una concorrente diretta.

Dunque, rivincere è sempre più difficile. Ma il navigato Frankie non è uno che si tira indietro: statene certi, da qui a febbraio l’Ajax cercherà in ogni modo di risorgere.

Giorgio Crico
Giorgio Crico
Laureato in Lettere, classe '88. Suona il basso, ascolta rock, scrive ed è innamorato dei contropiedi fulminanti, di Johan Cruyff, della Verità e dello humour inglese. Milanese DOC, fuma tantissimo.

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