Champions League, preliminari: il PAOK si spegne troppo presto, il Metalist trionfa

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Il Metalist Kharkiv espugna un Toumbas sprovvisto del fattore pubblico e mette una buona ipoteca sul passaggio del turno. Solo amarezza per un PAOK autore di un buon primo tempo, ma sfortunato nella circostanza del rigore. La ripresa conferma la correttezza del risultato: padroni di casa irriconoscibili, ucraini totalmente padroni della partita. A Kharkiv ci vuole il miracolo.

IL METALIST FA IL SUO, PER IL PAOK SERVE L’IMPRESA – Uno degli appuntamenti più entusiasmanti di questi preliminari di Champions League si svolge in un Toumbas desolatamente vuoto, a causa della punizione inferta al PAOK per i tafferugli con i tifosi del Rapid Vienna, avvenuti l’anno scorso. Sotto a un Gate 4 sgombro di “paokara” va in scena un buon primo tempo da parte dei padroni di casa, molto mobili, rapidi e bravi sia a ricamare filtranti, sia a mettere in piedi pregevoli idee di gioco. Ottimo lo scambio tra Lucas e Salpingidis al 5′ minuto, conclusosi poi con tiro dello spagnolo ribattuto dalla difesa, terribile lo spreco di Georgiadis al 15′, quando si allunga un passaggio da oscar, che lo avrebbe mandato in porta. Solo dopo un’occasione colossale fallita da Athanasiadis su cross di Lino, si sveglia anche il Metalist. Spinti da un buon drappello di sostenitori, gli ucraini fanno capolino con poca convinzione, ma non trovano la porta. Al 43′, la beffa: Miguel Vitor si tramuta nell’intercapedine di un aquilone e intercetta platealmente il pallone col braccio in area; dal dischetto va Marko Dević, tiro angolato e Jacobo può solo toccare. A inizio ripresa, gli ospiti sono molto più presenti e vanno vicini alla rete più volte, in un monologo interrotto solo dal colpo di testa di Miguel Vitor. Molto attivi i tre sulla trequarti del Metalist, autori di belle incursioni. La gara prosegue equilibrata fino al 73′, quando José Sosa traccia un filtrante da manuale, smarcando benissimo Dević, larghissimo nella sprovveduta retroguardia bianconera: Jacobo esce come nemmeno Stevie Wonder, l’ucraino lo salta facilmente, si porta sulla fascia e insacca la doppietta a porta sguarnita. E’ il colpo di grazia: il PAOK è intontito, il Metalist ha il pallino del gioco, ma non riesce a infierire. Le occasioni seguenti arrivano di forza e non di ingegno, complici stanchezza e avvilimento. Alla fine c’è ancora tempo per un palo a porta vuota di Cristaldo.

 

PAOK SALONICCO – METALIST KHARKIV: 0-2 (0-1).

PAOK Salonicco (4-4-2): Jacobo 5; Lino 6, Miguel Vitor 5, Katsouranis 5, Kitsiou 5,5; Georgiadis (67′ Vukić sv), Lazar 6, Tziolis 6, Lucas 6,5 (55′ Oliseh 5,5); Salpingidis 6,5, Athanasiadis (78′ Necid sv). A disp.: Katsikas, Skondras, Lawrence, Glykos. All.: Stevens.
Metalist Kharkiv (4-2-3-1): Dišljenković 6,5; Marcio Acevedo 6, Moledo 6, Gueye 6, Villagra 5,5; Torres 6, Edmar 6; Sosa 7 (90’+1 Krasnoperov sv), Diego Souza 6,5 (62′ Blanco 6), Marlos 6,5; Dević 7 (77′ Cristaldo sv). A disp.: Berezovchuk, Shukhovtsev, Noyok, Pshenichnikh. All.: Markevych.
Arbitro: Pol van Boekel (Olanda)
Marcatori: rig. 43′, 73′ Dević.
Note: ammonizioni: Miguel Vitor, Salpingidis, Athanasiadis (PAOK), Gueye, Diego Souza (MK).

Francesco Piacentini
Francesco Piacentini
Pavese classe '91, laureato in scienze politiche, per lui lo sport è uno specchio su cui si riflette la storia di un popolo. Stregato dal calcio inglese e greco, ama la politica, l'heavy metal e il whiskey.

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