Robben stende il Borussia Dortmund: il Bayern Monaco è campione d’Europa!

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Il Bayern Monaco conquista la Champions League per la quinta volta nella sua storia battendo per 1-2 un volenteroso Borussia Dortmund, mai domo e sconfitto soltanto nelle battute finale. A segno Mandzukic e Robben per i bavaresi, mentre a nulla è servito il temporaneo pareggio – dal dischetto – di Gundogan.

NEUER E WEIDENFELLER PROTAGONISTI – Moduli speculari e poche sorprese per Klopp e Heynckes. Gundogan e Bender avranno il compito di proteggere la difesa comandata da Weidenfeller; a dirigere l’attacco, invece, sarà ovviamente Lewandowski. I bavaresi rispondono con il solito trio delle meraviglie alle spalle di Mandzukic.
L’avvio è nervoso per entrambe le formazioni, ma ai giocatori di Heynckes sembra davvero tremino le gambe; ne approfitta quindi il Borussia Dortmund, che gioca a memoria con una facilità imbarazzante.
La prima vera occasione della partita è di Blaszczykowski, abile a sfruttare un bel cross teso del solito Piszczek: Neuer risponde presente con un riflesso felino. Boateng soffre la velocità di Reus, ma a far tremare i tifosi bavaresi è il solito Lewandowski, che con un bel destro da lontano costringe il portiere tedesco avversario a un’altra parata fondamentale. Heynckes è furioso per l’atteggiamento dei suoi, e allora il Bayern Monaco esce dal guscio intorno alla mezz’ora: Rizzoli lancia involontariamente il contropiede, Ribery serve perfettamente Mandzukic che di testa trova sia Weidenfeller che la traversa. I calci piazzati sono una miniera d’oro per Lahm e compagni, anche grazie alle disattenzioni dei giallo-neri; in uno di questi Muller ottiene la torsione giusta, ma non trova la porta di un niente. Nel finale continua l’equilibrio che ha caratterizzato questa prima frazione, ma la finale non si sblocca: prima Lewandowski impegna Neuer in uscita, poi Robben si divora l’ennesimo gol calciando col sinistro in faccia a un fortunato Weidenfeller.

ROBBEN PORTA LA CHAMPIONS IN BAVIERA – Nessun cambio per i due allenatori, se non nell’atteggiamento tattico: adesso le due squadre si affrontano in maniera più prudente, sia nell’ottica di risparmiare energie sia per evitare di subire il gol che cambierebbe gli equilibri di questa finale. Proprio nel momento di tranquillità maggiore, però, arriva la giocata del campione. Ribery sguscia in mezzo a tre e trova la geometria giusta verso Robben: l’olandese salta Weidenfeller e mette un pallone delizioso al centro per Mandzukic, che col sinistro segna e fa impazzire i tifosi bavaresi.
La reazione dei ragazzi di Klopp non si fa attendere: Reus è imprendibile per la difesa, e in una delle sue scorribante trova l’opposizione fallosa di Dante in area. Nessun dubbio per Rizzoli, è rigore per il Borussia: sul dischetto si presenta Gündogan e non sbaglia, riequilibrando la partita anche nel punteggio.
Il match improvvisamente cambia ritmo e diventa bellissimo; Muller scatta in contropiede e salta Weidenfeller, ma a salvare sulla linea c’è uno straordinario Subotic. La difesa giallo-nera traballa pericolosamente, e allora nel finale Robben segna il gol della vita sfruttando un bel passaggio di Ribery: una gioia che i tifosi del Bayern Monaco aspettavano da molti anni, e finalmente per loro il sogno si è realizzato.

BORUSSIA DORTMUND-BAYERN MONACO 1-2 (0-0)

Borussia Dortmund (4-2-3-1): Weidenfeller; Piszczek, Hummels, Subotic, Schmelzer; Bender, Gündogan; Blaszczykowski (91′ Schieber), Großkreutz, Reus; Lewandowski. A disp.: Langerack, Kirk, Felipe Santana, Kehl, Leitner, Nuri Şahin. All.: Klopp.
Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Boateng, Dante, Alaba; Schweinsteiger, Javi Martinez; Robben, Müller, Ribery (91′ Luiz Gustavo); Mandzukic (94′ Gomez). A disp.: Starke, Van Buyten, Shaquiri, Tymoshchuk, Pizarro. All.: Heynckes.
Arbitro: Nicola Rizzoli (ITA).
Marcatori: 60′ Mandzukic (M), 68′ Gundogan (D), 89′ Robben (M).
Note – Ammoniti: Großkreutz (D), Dante, Ribery (M).

Alessandro Lelli
Alessandro Lelli
Nato a Genova nel maggio 1992; è un appassionato di calcio, basket NBA e pallavolo (sport che ha praticato per molti anni). Frequenta la facoltà di Scienze Politiche, indirizzo amministrativo e gestionale.

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