Dalle parole ai fatti, come risaputo, la differenza è abissale. Alla gente piace sempre esagerare, estremizzare, andare oltre, se vogliamo continuare con le definizioni della lingua italiana. Il problema non è neanche questo: le persone amano proprio travisare il significato di una parola o di un concetto, che è ben diverso. E non lo dice il sottoscritto, lo dicono i fatti (pietosi) a cui assistiamo ogni giorno. Siamo passati dal sostenere la propria squadra, allo sfottò verso gli avversari. Il che è bellissimo, se questo può servire a prendere lo sport con ironia, con il sorriso sulle labbra anche se siamo noi le “vittime” di quella determinata frase. Alla fine stiamo sempre parlando di sport, sinonimo di divertimento.
La questione è che, in molteplici occasioni, di divertimento ce n’è ben poco. La gente non sa proprio distinguere il tifo dal pessimo gusto. Mi spiego meglio. Tu che inneggi alla strage di Superga sperando di far ridere qualcuno, sappi che l’unica cosa che si prova è pena nei tuoi confronti. Oltre al dispiacere, per il calcio italiano, per aver perso una squadra che ha meravigliosamente interpretato questo sport. Tu che ironizzi sul tentato suicidio di Pessotto, sappi che ogni giorno c’è chi si toglie la vita per i problemi più disparati. Tu che ti senti forte ricordando la strage dell’Heysel, vorrei vedere tutta la tua forza se crollasse una palazzina con tutta la tua famiglia all’interno (non è un augurio, ci mancherebbe).
Infine, tu che speri continuamente nel Vesuvio (tema già trattato qui) per farla finita con i napoletani, sappi che gli effetti atmosferici di un’eventuale eruzione verrebbero a prenderti fin dentro casa tua, e non so quanto possa essere divertente una situazione del genere. Il calcio, e lo sport in generale, hanno bisogno di passione, di entusiasmo, di correttezza e di cervello. Voi tutti che avete queste caratteristiche, siete i benvenuti. Per tutti gli altri, provate a restare a casa con la vana speranza di provare a far qualcosa di molto difficile: pensare. Pensate a lasciare in pace i morti e le tragedie, non mischiateli alla vostra pochezza.