Verso Euro 2012: le edizioni precedenti – Cecoslovacchia 1976

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La vittoria a sorpresa va alla Cecoslovacchia, che si aggiudica per la prima volta il trofeo, battendo ai rigori la favoritissima Germania Ovest, grazie al celebre cucchiaio di Panenka, in un torneo equilibratissimo in cui le semifinali e le finali si decidono sempre oltre il 90°.

QUALIFICAZIONI

La struttura della competizione vede ancora 8 gironi da quattro squadre, con le prime classificate che si scontrano nei quarti di finale per designare le quattro che lotteranno per la vittoria finale in Jugoslavia.

Gruppo 1: CECOSLOVACCHIA 9, Inghilterra 8, Portogallo 7, Cipro 0
Gruppo 2: GALLES 10, Ungheria 7, Austria 7, Lussemburgo 0
Gruppo 3: JUGOSLAVIA 10, Irlanda del Nord 6, Svezia 6, Norvegia 2
Gruppo 4: SPAGNA 9, Romania 7, Scozia 7, Danimarca 1
Gruppo 5: OLANDA 8, Polonia 8, Italia 7, Finlandia 1
Gruppo 6: URSS 8, Irlanda 7, Turchia 6, Svizzera 3
Gruppo 7: BELGIO 8, Germania Est 7, Francia 5, Islanda 4
Gruppo 8: GERMANIA OVEST 9, Grecia 7, Bulgaria 6, Malta 2

In maiuscolo le qualificate

Quarti di Finale:

Cecoslovacchia-URSS 2-0 (35′ Moder, 48′ Panenka) – URSS-Cecoslovacchia 2-2 (53′ Burjak, 88′ Blokhin; 44′, 82′ Moder)

Olanda-Belgio 5-0 (17′ Rijsbergen, 28′, 58′ 86′ Rendenbrink, 80′ Neeskens) – Belgio-Olanda 2-2 (28′ Van Gool; 64′ Rep, 79′ Cruijff)

Jugoslavia-Galles 2-0 (1′ Vukotic, 58′ Popivoda) – Galles-Jugoslavia 1-1 (38′ Evans; 18′ Katalinski)

Spagna-Germania Ovest 1-1 (21′ Santillana; 60′ Beer) – Germania Ovest-Spagna 2-0 (17′ U. Hoeness, 43′ Toppmoller)

FASE FINALE
La fase finale dell’Europeo si disputa in Jugoslavia e vi partecipano, oltre i padroni di casa, Germania Ovest, Olanda e Cecoslovacchia. Le gare si disputano in due città: Belgrado, allo stadio Stella Rossa che contiene 53mila spettatori, e Zagabria, allo stadio Maksimir che ne contiene 45mila. Le due semifinali vedono di fronte Olanda-Cecoslovacchia e Jugoslavia-Germania Ovest con tutti i pronostici per le squadre non appartenenti al blocco sovietico. Ma le sorprese in questi casi sono sempre dietro l’angolo.

In due gare tiratissime infatti infatti la Cecoslovacchia si sbarazza ai supplementari dell’Olanda, mentre la Germania Ovest rimonta e batte la Jugoslavia, sempre nei tempi supplementari, grazie al Muller meno famoso: Dieter.

Cecoslovacchia-Olanda 3-1(dts) (19′ Ondrus, 114′ Nehoda, 118′ Vesely; 77 aut. Ondrus)

Jugoslavia-Germania Ovest 2-4 (dts) (19′ Popivoda, 32′ Dzaijc; 65′ Flohe, 80′, 115′, 118′ D. Muller)

FINALE

Finale terzo posto: Olanda-Jugoslavia 3-2 dts ( 27′, 107′ Geels, 39 van de Kerkhof; 43′ Katalinski, 82′ Dzajic)

Finalissima:

In finale allo Stadio Stella Rossa vanno quindi Cecoslovacchia e Germania ovest. In una gara accesa i cechi vanno in vantaggio per due volte e per due volte vengono raggiunti. I supplementari non bastano a decretare la vincitrice e così ci si affida ai rigori. Rigori che non videro errori fino al quarto rigore della Germania quando Hoeness – una delle stelle – calcio a lato il proprio rigore concedendo alla Cecoslovacchia di mettere le mani sul suo primo titolo. Dal dischetto si presentò Panenka che contro ogni logica, e con una certa dose di spavalderia, calcio con il cucchiaio – decenni prima di Totti – il rigore decisivo, mettendo alle spalle del portiere tedesco e firmando una storica vittoria.

Cecoslovacchia-Germania Ovest 7-5 (2-2) dopo i calci di rigore

Cecoslovacchia: Viktor, Dobias (109′ Vasely), Capkovic, Ondrus, Pivarnik, Panenka, moder, Masny, Nehoda (80′ Biros) Gogh, Svehlik. A disp. Jurkemik, Galis, Vencel. All. Jezek.

Germania Ovest: Maier, Vogts, Dietz, Schwarzernbeck, Beckenbauer, Wimmer (dal 46′ Flohe), Bonhof, Hoeness, D. Muller, Beer (80′ Bongartz), Holzenbein. A disp. Nogly, Kaltz, Kargus. All. Schon

Arbitro: Gonnella (Ita)

Marcatori: 8′ Svehlik, 25 Dobias; 28′ Muller, 89′ Holzenbein.

Andamento rigori: Masný: gol 1-0; Bonhof: gol 1-1; Nehoda: gol 2-1; Flohe: gol 2-2; Ondruš: gol 3-2 Bongartz: gol 3-3; Jurkemik: gol 4-3; Hoeness: fuori 4-3; Panenka: gol 5-3.

 

I CAMPIONI

Portieri: Ivo Viktor (1942- Dukla Praga); Alexander Vencel (1944 Slovan Bratislava).

Difensori: Karol Dobias (1947 Bohemians Praga); Jozef Capkovic (1948 Slovan Bratislava); Anton Ondrus (1950 Slovan Bratislava); Jan Pivarnik (1947 Slovan Bratislava); Ladislav Jurkemik (1953 Inter Bratislava); Koloman Gogh (1948 Slovan Bratislava); Jozef Barmos (1954 Inter Bratislava); Dusan Herda (1951 Slavia Praga).

Centrocampisti: Antonin Panenka (1948 Bohemians Praga); Jozef Moder (1948 Lokomotiva Kosice); Dusan Herda (1951 Slavia Praga); Jaroslav Pollak (1947 Kosice); Pavel Biros (1953 Slavia Praga);
Ladislav Petras (1946 Inter Bratislava); Frantisek Stambachr (1953 Dukla Praga); Premysl Bicovsky (195 Teplice).4

Attaccanti: Marian Masny (1950 Slovan Bratislava); Zdenek Nehoda (1952 Dukla Praga); Frantisek Vesely (1943 Slavia Praga); Jan Svehlik (1950 Slovan Bratislava); Dusan Galis (1949 Kosice).

LA STELLA

Antonin Panenka: E’ lui l’eroe di una Cecoslovacchia che ribalta ogni pronostico eliminando l’URSS prima e quella macchina quasi perfetta che era l’Olanda di allora e poi decidendo all’ultimo calcio di rigore la finale contro i tedeschi campioni di tutto. Per la prima volta a questi livelli si vede battere un rigore decisivo con il cucchiaio, o scavino, che disegna una parabola morbida e beffarda che sorprende Sepp Maier, uno dei più forti portieri dell’epoca. Due le squadre che segnano la sua carriera di giocatore, oltre la Cecoslovacchia con cui disputa 59 gare condite da 17 gol: I Boheminas Praga con cui gioca dal ’67 all’81 collezionando 144 presenze e 102 gol e Il Rapid Vienna con cui in 4 stagioni gioca 127 partite condite da 63 reti. Nella sua carriera oltre l’Europeo vince 2 campionati e 3 coppe austriache, mentre a livello personale viene eletto miglior calciatore della Cecoslovacchia nel 1980. Attualmente è presidente del Bohemians Praga, la squadra che lo ha visto nascere e crescere come calciatore.

IL TECNICO

Václav Ježek (1923-1995)
Dopo una onesta carriera da giocatore Jezek muove i suoi primi passi nell’allora glorioso Dukla Praga, allenando il settore giovanile. I buoni risultati conquistati sul campo gli permettono di essere promosso alla guida dello Sparta Praga con cui vince due scudetti (1965 e 1967) prima di emigrare in Olanda dove allena il ADO Den Haag fino al 1972 quando viene chiamato alla guida della Cecoslovacchia. Con la nazionale del suo paese vince – ribaltando ogni pronostico – l’Europeo del 1976 contro la Germanianc ampione del Mondo e d’Europa in carica. Terminato nel 1978 il suo mandato torna in Olanda dove vince col Feyenoord la Coppa d’Olanda, prima di rientrare in patria nell’83 per guidare, per quasi 10 anni, ancora lo Sparta Praga vincendo altri due campionati nel 1984 e nel 1990. Chiude la sua avventura da tecnico nel 1993 quando allena per l’ultima volta la Cecoslovacchia unita, prima della divisione in Repubblica Ceca e Slovacchia. Muore due anni dopo nel 1995.

UEFA TEAM OF THE TOURNAMENT
Viktor (Cecoslovacchia); Pivanik (Cecoslovacchia), Krol (Olanda), Pollak (Cecoslovacchia), Ondrus (Cecoslovacchia), Beckenbauer (Germania Ovest), Bonhof (Germania Ovest), Nehoda (Cecoslovacchia), Muller (Germania Ovest), Panenka (Cecoslovacchia), Dzajic (Jugoslavia)

CAPOCANNONIERE
Dieter Muller (Ger) 4 reti

Tommaso Maschio
Tommaso Maschio
Nato a La Spezia nel 1981, ha girovagato per l’Italia da sud a nord. Laureato in Scienze della Comunicazione a Bologna, è stato fra i primi collaboratori di MondoPallone.net. Attualmente vive a Padova, collaborando con diversi siti di informazione calcistica.

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