Il cuore della Roma non basta, “remuntada” incompleta: 4-2 al Liverpool, Reds in finale di Champions League

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Una Roma di grande cuore vince 4-2 contro il Liverpool, stavolta riuscendo soltanto a sfiorare la clamorosa rimonta, con i Reds che volano così in finale di Champions League dopo 11 anni: giallorossi a segno con la doppietta di Nainggolan, Džeko e l’autorete di Milner, ma nel primo tempo regalano letteralmente due reti agli uomini di Klopp (prima Mané e poi Wijnaldum). Tanta amarezza per Di Francesco e i suoi, che escono comunque a testa altissima dopo una cavalcata meravigliosa in questa coppa. Per gli inglesi, appuntamento il 26 maggio a Kiev contro il Real Madrid. 

Adesso o mai più, la Roma è arrivata davanti a un bivio nella notte più importante e attesa della sua stagione, accolta da un Olimpico gremito e incandescente: uscire di scena, pur a testa alta, dalla Champions League proprio sul più bello o tentare una nuova impresa titanica dopo quella contro il Barcellona. I giallorossi ripartono dalla dura sconfitta per 5-2 subita a Liverpool settimana scorsa, servono almeno tre gol per conquistare un biglietto per la finale di Kiev, contro il devastante Real Madrid: Di Francesco schiera i suoi con il 4-3-3, con Schick, Džeko ed El Shaarawy a guidare l’attacco e Pellegrini al posto dell’infortunato Strootman. Classico 4-3-3 anche per i Reds, decisi a respingere l’assalto giallorosso per ritornare in finale dopo 11 anni, con il temuto tridente Salah-Firmino-Mané in avanti: recupera Alexander-Arnold, che parte dal 1′.

Trascinata dall’entusiasmo febbrile dell’Olimpico, la Roma parte subito molto forte all’assalto, giocando sin dai primi minuti con grande intensità e sfruttando sia i movimenti del tridente (soprattutto di Džeko) sia tentando anche soluzioni da fuori (ci prova con la botta dalla distanza Florenzi, pallone a lato non di molto). Ma, all’8′, basta il primo, grave errore dei giallorossi per permettere al Liverpool di trovare il vantaggio che gela lo stadio: Nainggolan perde un pallone sciagurato in mezzo al campo servendo Firmino, il brasiliano fa scattare il contropiede Reds in parità numerica e serve sulla sinistra Mané che, a tu per tu con Alisson, lo fredda con il sinistro. Una tegola pesante per gli uomini di Di Francesco, che iniziano anche a sbandare pericolosamente dietro, ma la fortuna, stavolta, fa un gran regalo ai padroni di casa, che trovano l’improvviso pareggio nella maniera più rocambolesca possibile: Džeko appoggia di testa in mezzo all’area sul cross di Florenzi, Lovren prova a spazzare ma il pallone sbatte addosso all’incolpevole Milner e finisce beffardamente in rete. Il gol fa tornare a sperare i tifosi giallorossi, con la gara che riprende a viaggiare a ritmi molto alti offrendo occasioni da una parte e dall’altra: è la Roma a spingersi in avanti, ma le migliori occasioni capitano tutte agli ospiti con Mané, il cui destro a giro da fuori prima finisce a lato di poco, mentre poi serve un gran riflesso di Alisson per deviare il tap-in del senegalese. Due avvisi che anticipano la nuova doccia fredda che, al 26′, travolge i giallorossi: su azione da calcio d’angolo, Džeko non riesce ad allontanare di testa, servendo di fatto all’indietro Wijanldum, che anticipa di testa il portiere in uscita, e sigla il nuovo vantaggio Liverpool. Pur consapevole della necessità di un’impresa quasi impossibile, la Roma tenta comunque di ritrovare il nuovo pareggio, sebbene i Reds difendano con ordine: l’occasione più clamorosa la crea l’ispirato El Shaarawy, bravo a crearsi lo spazio ai limiti dell’area e a calciare, ma il pallone (leggermente deviato da Milner), sbatte sul palo. Per il resto del primo tempo succede poco altro, con i ragazzi di Di Francesco che sbagliano troppo anche in avanti: al duplice fischio di Skomina, Liverpool avanti 2-1 e con un piede in finale.

La ripresa si riapre a ritmi leggermente calati, con la Roma che prova a cercare la giocata vincente per riaccendere l’entusiasmo, mentre il Liverpool rimane basso per poi ripartire con i suoi classici contropiedi e il suo devastante tridente, pericoloso quasi tutte le volte che prende palla. Ma, al 51′, i giallorossi riescono a trovare il 2-2 che mette un po’ di pepe alla gara: ancora l’ottimo El Shaarawy arriva al tiro dopo aver superato Alexander-Arnold, Karius risponde con un buon riflesso, ma il pallone finisce sui piedi di Džeko, che da posizione ravvicinata non sbaglia nella ribattuta, andando a segno per la quinta gara di fila. I padroni di casa ritrovano così anche coraggio, lanciando Ãœnder al posto dell’anonimo Pellegrini e cercando in più occasioni il terzo gol: prima proprio il turco riesce solo a deviare con la punta sul gran lancio di De Rossi, permettendo a Karius di bloccare; poi, solo un intervento in extremis (probabilmente con la mano troppo larga) di Alexander-Arnold evita al tiro a botta sicura di El Shaarawy di finire direttamente in rete. I giocatori di Di Francesco continuano ad attaccare con grande cuore, rischiando anche di subire la rete del ko quando la stanchezza comincia a farsi sentire (gran intervento di piede di Alisson sul tiro incrociato di Firmino) e i ritmi della gara tornano più bassi. Tra le fasi sempre più lunghe di giro palla delle due squadre, la Roma crea qualche ultima occasione per cercare almeno di vincere la partita: ci prova ancora Džeko con il diagonale sinistro, ma Karius riesce a salvare tutto con un buon intervento. E, alla fine, il vantaggio arriva: appoggio di Gonalons per Nainggolan che, da fuori area, si coordina alla perfezione e fa partire una gran botta dalla distanza che sbatte sul palo ed entra in porta, lasciando di sasso Karius e regalando un nuovo sorriso alla propria tifoseria. Con l’impresa che sembra ormai sfumata, i giallorossi riescono persino a trovare il quarto gol che aumenta il rammarico: Klavan devia con il braccio in area di rigore sulla sterzata di Ãœnder e Skomina assegna il fallo, con Nainggolan che dal dischetto spiazza Karius, firmando la doppietta personale in pochi minuti. Ma è troppo tardi ormai. La Roma vince 4-2 con un’altra, grande prestazione all’Olimpico, ma paga a caro prezzo gli errori commessi ad Anfield e nel primo tempo: il Liverpool è in finale di Champions League, Di Francesco e i suoi salutano la competizione a testa altissima.

ROMA-LIVERPOOL  4-2  (1-2) 

Roma (4-3-3): Alisson 6.5; Florenzi 5, Manolas 6, Fazio 6, Kolarov 6.5; Pellegrini 5 (53′ Ãœnder 6), De Rossi 6 (69′ Gonalons 6), Nainggolan 6; Schick 5, Džeko 6.5, El Shaarawy 7 (75′ Antonucci). A disp.: Skorupski; B. Peres, Jesus, Gerson. All.: Di Francesco 6.5.
Liverpool (4-3-3): Karius 6; Alexander-Arnold 5 (90’+2′ Clyne sv), van Dijk 6, Lovren 5.5, Robertson 6.5; Wijnaldum 7, Henderson 6.5, Milner 6; Salah 5.5, Firmino 6.5 (87′ Solanke sv), Mané 7.5 (82′ Klavan 5.5). A disp.: Mignolet; Moreno, Ings, Woodburn. All.: Klopp 7.
Arbitro: Damir Skomina (Slovenia).
Marcatori: 8′ Mané (L), 15′ Aut. Milner (R), 26′ Wijnaldum (L), 51′ Džeko (R), 86′, 90’+3′ Rig. Nainggolan (R)
Note-Ammoniti: Florenzi, Manolas (R); Lovren, Robertson, Solanke (L)

Francesco Moria
Francesco Moria
Nato a Monza nel '95, ha tre grandi passioni: Mark Knopfler, la letteratura e il calcio inglese. Sogna di diventare giornalista d'inchiesta, andando a studiare il complesso rapporto tra calcio e politica.

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