L’equilibrio totale tra Lazio e Milan è spezzato solo ai rigori: fatale l’errore di Luiz Felipe

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All’Olimpico Lazio e Milan si affrontano nel ritorno della semifinale di Coppa Italia dopo lo 0-0 dell’andata; nonostante gli impegni importanti in campionato nella prossima giornata, entrambe le compagini non risparmiano i giocatori migliori: Gattuso schiera infatti Cutrone con Suso e Çalhanoğlu, mentre Simone Inzaghi risponde con Immobile e Luis Alberto lasciando inizialmente in panchina Felipe Anderson.

Dopo una prima fase di studio, la prima emozione arriva al 5′ quando su un cross di Lulić, Immobile di testa per poco non sorprende Donnarumma, bravo ad alzare il pallone in corner. Il Milan fatica a imbastire azioni degne di note e così è la Lazio più intraprendente, come al 17′ quando Milinković-Savić approfitta di un errore maldestro di Rodríguez e con il piatto destro sfiora il palo da fuori area. Sul ribaltamento di fronte finalmente si accende Suso che con un tiro dalla distanza impegna Strakosha in due tempi; lo stesso portiere biancoceleste al 26′ per poco non combina la frittata su un’uscita sbagliata con Cáceres, ma il rimpallo tra i due termina a lato. Al 35′ una grande azione finalizzata da un tacco smarcante di Luis Alberto per Immobile libera il capocannoniere del campionato alla conclusione, ma Donnarumma è ancora una volta insuperabile.

Nella ripresa il margine di errore si restringe con il passare dei minuti e, nonostante entrambe le squadre giocano su ritmi molto elevati, l’equilibrio regna totale. Al 55′ un pallone vagante viene raccolto e smistato da Suso verso Calabria, ma Strakosha è reattivo e si salva; tre minuti dopo uno strappo di Bonaventura diventa un tre contro tre con il tiro da dentro l’area di Çalhanoğlu che non trova la porta. Lo 0-0, stesso risultato dell’andata, sembra non sbloccarsi mai e con il passare dei minuti la stanchezza si fa sentire nelle gambe dei ventidue in campo. Il finale di gara è confuso e senza molte idee: termina così 0-0 e le due squadre sono costrette ai supplementari per decretare la seconda finalista di Coppa Italia.

Nel primo tempo supplementare una punizione da distanza siderale di Çalhanoğlu è disinnescata in calcio d’angolo con fatica da Strakosha che calcola bene la traiettoria e si distende in tuffo. La Lazio non vuole concedere ripartenze al Milan e, indietreggiando il proprio baricentro, consente ai rossoneri di manovrare più liberamente in mezzo al campo. Nel secondo tempo sono i biancocelesti a farsi preferire, ma a parte una conclusione da fuori area di Felipe Anderson, non arrivano minacce dalle parti di Donnarumma. A tre minuti dalla fine una mischia viene raccolta da Immobile che però calcia addosso a Calabria, ma è sul cambio di fronte che Kalinić spara alla stelle una clamorosa occasione a tu per tu con Strakosha.

LAZIO-MILAN 4-5 d.c.r. (0-0 dopo 90′, 0-0 dts)

Lazio (3-5-2): Strakosha 7; Cáceres 6 (68′ Luiz Felipe 6), de Vrij 6, Radu 6; Marušić 5 (93′ Lukaku 6), Parolo 6, Lucas Leiva 6, Milinković-Savić 6.5, Lulić 6; Luis Alberto 6.5 (67′ Felipe Anderson 6), Immobile 7A disp.: Guerrieri, Vargić, Patric, Basta, Bastos, Wallace, Murgia, Nani, Caicedo. All.: S. Inzaghi 6.
Milan (4-3-3): G. Donnarumma 7.5; Calabria 6.5, Bonucci 6.5, Romagnoli 6.5, Rodríguez 5.5; Kessie 6.5 (96′ Montolivo 5.5), Biglia 6, Bonaventura 6; Suso 5.5 (107′ Borini sv), Cutrone 5.5 (70′ Kalinić 5), Çalhanoğlu 6A disp.: A. Donnarumma, Guarnone, Abate, Gomez, Musacchio, Zapata, Locatelli, Mauri, André Silva. All.: Gattuso 6.
Arbitro: Rocchi di Firenze.
Marcatori: nessuno.
Note – Ammoniti: Marušić, Radu, Milinković-Savić (L); Kessie, Romagnoli, Calabria (M).
Sequenza rigori: Immobile (L) gol; Rodríguez (M) parato; Milinković-Savić (L) parato; Montolivo (M) parato; Lucas Leiva (L) parato; Bonaventura (M) gol; Parolo (L) gol; Borini (M) gol; Felipe Anderson (L) gol; Bonucci (M) gol; Lulić (L) gol; Çalhanoğlu (M) gol; Luiz Felipe (L) alto; Romagnoli (M) gol.

Rodella Alessandro
Rodella Alessandro
Nato a Brescia nel marzo del 1992, ama lo sport in generale, soprattutto calcio, tennis e motori. Pratica i primi due a livello amatoriale senza grandi risultati. Appena può, ama seguire gli sport "dal vivo".

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