Catania-Cosenza, le dichiarazioni post partita

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dal nostro inviato allo stadio “Angelo Massimino” di Catania

Come di consueto, i protagonisti della gara odierna, valida per i sedicesimi di finale di Coppa Italia, Catania-Cosenza, terminata col risultato di 1-2, si sono presentati in sala stampa per le dichiarazioni di rito a commento dell’incontro.

Il primo ad apparire in sala stampa è stato l’allenatore in seconda del Cosenza Roberto Occhiuzzi: “Siamo soddisfatti e la vittoria ci da certezze: bisogna però guardare sempre le cose che non vanno. I giocatori si impegnano tanto e stiamo lavorando molto anche sotto il punto di vista tattico. La vittoria da autostima e conferme, soprattutto su ragazzi che sono stati impiegati poco fin qui. Siamo ben contenti per la predisposizione al sacrificio. La sconfitta e la delusione post gara col Catanzaro oggi ci ha toccato nell’orgoglio, i tifosi ci hanno rimproverato e lo accettiamo. Partite come quella di Catanzaro non devono ricapitare più e vogliamo diventare una delle squadre da battere“.

Poi, è stata la volta del tecnico del Catania Cristiano Lucarelli: “Abbiamo affrontato una squadra che ci ha tenuto testa e abbiamo commesso qualche fisiologica ingenuità ed errori sui gol subiti. Si può perdere non solo per colpe nostre, ma perché l’avversario ha meritato di vincere. Il Cosenza, al di là della posizione in classifica, ha valori ben superiori. Purtroppo usciamo dalla Coppa e dico purtroppo perché l’obiettivo era vincerla e anche perché avere a disposizione più partite ci avrebbe consentito di dare spazio a chi gioca meno in campionato. Dispiace anche per i tifosi ovviamente. È stato un buon test per tutti, ma non è il caso di disperarsi come non è il caso di esaltarsi quando si vince. Sapevamo di poter avere qualche problema con giocatori che sono stati impiegati poco, ma dovevo essere coerente con quello che dico da inizio stagione, ovvero che tutti devono sentirsi titolari. Non è stata una cattiva prestazione in assoluto: c’erano due rigori per noi e tutto sommato è un peccato essere stati eliminati“.

Antonio Ioppolo
Antonio Ioppolo
Giornalista, appassionato di storia, letteratura, calcio e mediani: quegli “omini invisibili” che rendono imbattibile una squadra. Il numero 8 come fisolofia di vita: grinta, equilibrio, altruismo e licenza del gol.

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